Economia
Il fatturato del settore dell'olio di oliva italiano a 5,8 miliardi di euro
Il settore resiste grazie alla struttura diffusa e capillare: 620 mila aziende e oltre 4.240 frantoi attivi. L'Italia si conferma secondo esportatore mondiale, con una quota del 20%, e vanta 42 DOP e 8 IGP in costante espansione
06 agosto 2025 | 16:00 | T N
Il quadro produttivo internazionale, delineato dagli ultimi dati diffusi dalla Commissione UE e dal Comitato Oleicolo Internazionale (COI), mostra una situazione migliore rispetto alle indicazioni di inizio raccolta. A campagna di frangitura ormai finita, infatti, si stima un volume mondiale complessivo di 3,5 milioni di tonnellate, ben superiore quindi alle due campagne precedenti quando le problematiche legate alla siccità avevano ridotto considerevolmente la produzione 2022 e 2023 soprattutto in Spagna.
La campagna produttiva 2024/2025 ha confermato le aspettative di una naturale annata di scarica in Italia, secondo Ismea. Secondo le elaborazioni Ismea dei dati Agea ormai quasi definitivi, i volumi si attesterebbero poco sotto le 250 mila tonnellate (-24%), una previsione più ottimistica rispetto a quella di settembre. Il settore ha comunque resistito grazie alla struttura diffusa e capillare: 620 mila aziende e oltre 4.240 frantoi attivi. Il calo è legato a fattori climatici e ciclicità produttiva, ma si intravedono già segnali di recupero.

L'Italia dispone di oltre 1,1 milioni di ettari di oliveti, di cui il 24% biologico, confermando l'impronta ambientale della produzione. Il consumo interno resta elevato (441 mila tonnellate), con un consumo pro capite di 7,5 litri.
Dopo due anni di rialzi dei listini fino a livelli mai registrati prima, con la campagna produttiva iniziata nell'autunno del 2024, le quotazioni del prodotto proveniente dai competitor dell'Italia sono scesi in conseguenza di un'offerta internazionale tornata alla normalità. L'EVO spagnolo è passato rapidamente dai quasi 9 euro ai 3,60 al kg di giugno 2025, guidando verso la stessa direzione anche quello greco e tunisino. Così non è stato per l'extravergine italiano, restato saldamente in media sopra i 9 euro al chilo, nonostante uno scenario internazionale decisamente flessivo.
Export e valore in forte crescita
Nel 2024 l'export ha registrato un aumento del 6,8%, raggiungendo 344 mila tonnellate per un valore superiore a 3,09 miliardi di euro (+42,6% sul 2023), con una riduzione significativa del disavanzo commerciale (-84,3%). Il comparto ha toccato un fatturato di 5,8 miliardi di euro, consolidando il proprio peso economico sull'industria alimentare nazionale.

Leadership internazionale e qualità certificata
L'Italia si conferma secondo esportatore mondiale, con una quota del 20%, e vanta 42 DOP e 8 IGP in costante espansione. Le produzioni certificate sono sempre più apprezzate anche sui mercati esteri.
I volumi, comunque, sono concentrati su pochi prodotti. Le prime due IG rappresentano il 52% della produzione totale e con le prime quattro si arriva al 71%.
In generale gli oli DOP e IGP italiani hanno registrato incrementi dei prezzi alla produzione, sebbene con tassi di variazione inferiori rispetto agli oli convenzionali.
E questa è una caratteristica che si è osservata sia alla produzione che nelle successive fasi della filiera fino al consumo.
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