Economia
Manca il caffè: crisi senza precedenti

Anni di produzione insufficiente, soprattutto per il cambiamento climatico, ma anche una domanda in forte crescita con l'espansione di nuovi mercati come Cina e India, mettono in crisi la filiera del caffè italiano
29 maggio 2025 | 10:00 | C. S.
Nel periodo compreso tra ottobre 2023 e settembre 2024, la produzione mondiale di caffè ha raggiunto i 178 milioni di sacchi da 60 kg, registrando un aumento del 5,82% rispetto all'anno precedente. nonostante questo dato incoraggiante, eventi climatici estremi, come siccità in Brasile e Vietnam, hanno influenzato negativamente i raccolti, contribuendo all'aumento dei prezzi del caffè.
La domanda globale di caffè continua a crescere, con un consumo stimato di 177 milioni di sacchi nello stesso periodo, portando a un equilibrio quasi perfetto tra offerta e domanda. Nel dicembre 2024, i prezzi del caffè sono aumentati del 6,6% negli Stati Uniti e del 3,75% nell'Unione Europea rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
Il settore del caffè sta affrontando una crisi senza precedenti, con un aumento dei prezzi delle materie prime fino al 90% su base annua e una crescente difficoltà nel reperire le varietà tradizionali. Un meccanismo questo causato da vari fattori, a partire da anni di produzione insufficiente, soprattutto per il cambiamento climatico, ma anche una domanda in forte crescita con l'espansione di nuovi mercati come Cina e India. “L’intera filiera si trova sotto pressione – commenta il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Alessandro Borea - le torrefazioni che puntano sulla qualità devono adattarsi continuamente per mantenere gli standard, mentre i costi di importazione e la speculazione sui mercati da parte delle commodities aggravano ulteriormente la situazione nella quale nonostante gli aumenti dei prezzi si riflettano sui listini, spesso i consumatori non percepiscono immediatamente l’impatto sulla tazzina”.
Un tavolo di filiera per un approccio collettivo e innovativo. “Per rispondere alle sfide attuali, si propone la creazione di un tavolo di filiera che coinvolga tutti gli attori, dai produttori ai torrefattori fino ai distributori”. È quanto propone il presidente dell’Istituto Espresso Italiano, Alessandro Borea. “Un confronto aperto e collaborativo potrebbe favorire la definizione di linee guida comuni e soluzioni condivise”, continua Borea “inoltre, prendere spunto da settori come quello vinicolo per lo storytelling potrebbe rappresentare un’opportunità per costruire una narrazione che valorizzi il prodotto e la sua storia”. Per aumentare la percezione del caffè come prodotto di eccellenza quindi, secondo IEI è necessario puntare sul concetto di valore: non solo quello del prodotto venduto, ma anche quello dell’esperienza vissuta dal consumatore”.
Tre i punti su cui il tavolo di filiera dovrebbe lavorare. Secondo IEI sono tre i punti su cui il tavolo di filiera dovrebbe riflettere a partire dalla mancanza di materia prima. A questo proposito è essenziale sviluppare strategie per garantire una produzione sostenibile e una distribuzione equa tra gli attori della filiera”, aggiunge il presidente di IEI. Pensando anche al secondo punto di analisi: ovvero i mercati in evoluzione. “L’espansione di mercati come Cina e India offre opportunità, ma richiede adattamenti per soddisfare nuove preferenze di consumo e naturalmente quantitativi di prodotto che al momento facciamo fatica a reperire in agricoltura” ancora Borea. Infine, terzo punto di confronto dovrebbe essere necessariamente legato al consumatore quindi al rapporto della qualità del servizio: “la valorizzazione dell’esperienza offerta al consumatore nei bar può contribuire ad assorbire parte della pressione economica della filiera dando un giusto margine per tutti gli attori a partire dal costo della tazzina” ancora il presidente di IEI.
Il caffè espresso come esperienza, non come “vizio”. In conclusione, IEI sottolinea che la crisi del caffè pone sfide significative, ma può essere affrontata attraverso un approccio integrato e innovativo. La filiera deve adattarsi alle condizioni del mercato globale, garantendo qualità, sostenibilità e valore per il consumatore. Solo attraverso una collaborazione attiva e un investimento nella formazione e nell’esperienza si potranno superare le difficoltà attuali e costruire un futuro solido per il settore. Reinventare la figura del barista con una formazione non solo tecnica, ma soprattutto narrativa.
Potrebbero interessarti
Economia
Addio all’olio extravergine di oliva italiano sugli scaffali dei supermercati

Le promozioni incessanti sull’olio extravergine di oliva comunitario stanno erodendo drasticamente la quota di mercato dell’olio nazionale nella GDO. Un salto all’indietro di tre anni anche sui formati. Le novità sulle politiche della Grande Distribuzione e la guerra tra Coricelli, Monini e Farchioni
30 maggio 2025 | 18:00 | Alberto Grimelli
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 30 maggio: segnali di crescita in Italia sull’extravergine, in ripresa la quotazione in Spagna

La quotazione dell’olio extravergine di oliva italiano è stabile su quasi tutte le piazze e in lieve crescita a Brindisi, Lecce e Taranto. In ripresa a 3,6 euro/kg l’olio extravergine di oliva spagnolo, stabili o in discesa vergine e lampante
30 maggio 2025 | 13:00
Economia
Il successo dei vino italiano grazie all'export di bollicine

Nel 2024 si è bevuto meno. A soffrire soprattutto il consumo fuori casa con cali di vendite sostanziosi per enoteche e wine bar ma anche per il canale Horeca. Il Veneto si conferma la prima regione vinicola d’Italia
29 maggio 2025 | 14:00
Economia
Solo un italiano su dieci sa davvero cosa significa biologico

Il 57,5% degli italiani acquisti prodotti bio almeno 2-3 volte al mese ma la consapevolezza di cosa significa biologico è scarsa, da cui l'impossibilità di far crescere il valore aggiunto del settore
27 maggio 2025 | 16:00
Economia
Pecorino Romano DOP, una filiera da 700 milioni di euro

Il 64% del Pecorino Romano DOP prodotto viene esportato. Il mercato di riferimento sono gli Stati Uniti, confermandosi un prodotto d’eccellenza, capace di coniugare radici profonde, innovazione produttiva e un successo sempre più internazionale
27 maggio 2025 | 13:00
Economia
La bilancia commerciale agroalimentare europea in attivo di 40 miliardi

La maggior parte delle importazioni dell’UE proveniva dal Brasile, dal Regno Unito, dall’Ucraina e dagli Stati Uniti. Tra il 2014 e il 2024, il commercio UE di prodotti agricoli è cresciuto del 59%, con un aumento delle esportazioni del 58%
26 maggio 2025 | 16:00