Economia
Vendite di olio extravergine di oliva italiano oltre le 7 mila tonnellate a gennaio

Nonostante i prezzi elevati l'olio extravergine di oliva italiano si vende a ritmi solo lievemente inferiori rispetto allo scorso anno. In giacenza 89 mila tonnellate, che potrebbero diventare 30 mila a fine settembre
12 febbraio 2025 | 10:00 | T N
Le vendite di olio extravergine di oliva italiano procedono speditamente a gennaio, con uscite per 7 mila tonnellate circa secondo i dati del Registro Sian a gennaio 2025.
Si tratta di un dato solo lievemente inferiore rispetto alle 8-9 mila tonnellate al mese che sono state la media del 2024. E' però un dato che tiene conto delle condizioni degli stoccaggi nazionali.
Con 89 mila tonnellate in giacenza in Italia al 31 gennaio, come da dati ICQRF, e immaginando vendite per 7 mila tonnellate al mese, avremo a settembre 2025 una giacenza di olio nazionale pari a 33 mila tonnellate, che significa tecnicamente giacenza zero.
La metà dello stock nazionale di olio extravergine di oliva è in Puglia con 42 mila tonnellate, a cui segue la Toscana, con poco più di 10 mila tonnellate prevalentemente nei serbatoi degli imbottogliatori, quindi la Sicilia con poco meno di 9 mila tonnellate e la Calabria con poco più di 6 mila tonnellate. Infine l'Umbria, anch'essa patria degli imbottigliatori, con poco meno di 6 mila tonnellate.
Nel complesso le Regioni citate vantano uno stock di 73 mila tonnellate, pari all'82% delle giacenze nazionali. Quindi, praticamente, non c'è olio fuori da queste Regioni. Sommano infatti ulteriori 7 mila tonnellate tra Liguria, anche questa patria di imbottigliatori, e Lazio scopriamo che arriviamo alla totalità della giacenza di olio nazionale.
Non c'è quindi grande preoccupazione di vendere l'olio extravergine di oliva in stock e non ha senso farsi prendere dal panico ora, magari per un mercato non particolarmente vivace nelle prime settimane dell'anno, stante i dati degli stock disponibili.
Fatica invece sempre l'olio biologico, con poco più di 18 mila tonnellate in stock a fine gennaio, contro le 19 mila di dicembre. Vendite limitate a 1000 tonnellate, che darebbero una prospettiva di giacenza a settembre di 10 mila tonnellate.
Non si ferma invece la cavalcata delle Denominazioni di Origine che hanno avuto vendite per 2500 tonnellate, praticamente un livello pari a quelo del 2024. A far la parte del leone nella classifica delle vendite la Sicilia, con quasi 500 tonnellate di IGP Sicilia e 200 tonnellate delle altre Dop dell'Isola. Regge il confronto di vendite di olio l'IGP Toscano, con ugualmente circa 500 tonnellate. In termini di volumi spiccano, ma c'era da aspettarselo, le quasi 1000 tonnellate di Terre di Bari Dop, a chiudere il quadro del buon andamento delle vendite di olio certificato.
Nel complesso la situazione di mercato dell'olio italiano, con la sola eccezione del biologico, segna tempo bello e stabile.