Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 26 novembre: arriva il rimbalzo delle quotazioni per l’olio extravergine di oliva italiano
Bloccata, al momento, la speculazione sull’olio di oliva italiano che è tornato a crescere, sfiorando i 9 euro/kg in Puglia mentre è stabile nelle altre piazze. Anche in Spagna l’olio extravergine si stabilizza a 5,2 euro/kg, con un trend in lieve salita per il lampante
26 novembre 2024 | 14:45 | T N
In Spagna, laddove la quotazione dell’olio lampante assume più importanza dell’olio extravergine di oliva in alcune occasioni, si nota un’inversione del trend ribassista, venendo quotato a 4,7 euro/kg al 26 novembre 2024 dopo aver toccato i 4,5 euro/kg il 13 novembre scorso.
L’olio vergine di oliva è quotato circa 20 centesimi di più, a 4,9 euro/kg, al 26 novembre, con ormai minime oscillazioni dal 12 novembre.
Ancora 20 centesimi in più per l’olio extravergine di oliva spagnolo, a 5,2 euro/kg al 26 novembre, secondo Poolred, ormai un prezzo che si è stabilizzato ugualmente dal 12 novembre.
Le differenze di prezzo tra i diversi oli vergini di oliva fanno ritenere che, al momento, il mercato abbia trovato un equilibrio. La produzione spagnola, tuttavia, non è ancora nel pieno e sembra iniziare a rilento. Occorrerà dunque capire cosa accadrà quando, entro breve, i volumi cominceranno ad aumentare sensibilmente.
Nel mentre, molto probabilmente, la campagna olearia italiana si sarà chiusa o quasi.
Dopo lo scossone forte dato al prezzo dell’olio di oliva italiano nelle ultime due settimane, la quotazione dell'olio extravergine di oliva si è sensibilmente ripresa a 8,2-8,8 euro/kg secondo la Camera di Commercio di Bari al 26 novembre, a 8,6 euro/kg al 18 novembre secondo Ismea Mercati e a 8 euro/kg al 24 novembre secondo il Borsino dell’Olio di Teatro Naturale.
Questo mentre anche i listini di Foggia sono in ripresa a 8,1 euro/kg al 21 novembre 2024 secondo Ismea Mercati mentre stabili sono quelli siciliani e calabresi, e di ogni altra regione italiana. Si segnala come la Sicilia, secondo bacino oleario dopo la Puglia, mantenga quotazioni di 10 euro/kg o più, con vendite al dettaglio e all’ingrosso che continuano senza sosta.
Nel frattempo, però, le quotazioni di Brindisi, Taranto e Lecce, da dove è partita la speculazione olearia che ha investito Foggia e parzialmente Bari, non si sono alzate e restano a 7 euro/kg. Occorre quindi tenere la guardia molto alta poiché gli speculatori sono sicuramente pronti a insinuare paura per ogni scossone del mercato iberico, scossone che non sarebbe comunque strutturale, ma contingente.
Intanto sugli scaffali dei supermercati a dicembre si appresta ad arrivare olio extravergine di oliva a 4,99 euro per bottiglia da 750 ml, soglia che dovrebbe essere ulteriormente ritoccata al ribasso, a 3,99 euro per bottiglia da 750 ml, con le offerte di gennaio e febbraio. I primi mesi dell’anno sono quelli in cui storicamente la Grande Distribuzione agisce in maniera più decisa con offerte e sottocosto. Questo perché, generalmente, le famiglie, dopo le Feste di Natale, sono più propense al risparmio.
Come saranno possibili questi prezzi? Grazie all’olio portoghese fuorilegge che, attraverso sapienti blend, diventerà olio extravergine di oliva da promozione aggressiva sul mercato. Si tratta, però, di quantità limitate che, una volta esaurite, permetteranno il riallineamento delle quotazioni al rialzo. Anche perché le cooperative spagnole non vogliono assolutamente avviare una rincorsa al ribasso ritenendo che la soglia dei 6-6,5 euro/kg garantisca buoni livelli di consumi e una buona redditività per gli olivicoltori. Un livello di prezzo che dovrebbe garantire il posizionamento dell’olio italiano nel lungo termine a 9-9,5 euro/kg, quindi sui livelli della procedente campagna olearia.