Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 5 novembre: tiene l’Italia, in discesa l’extravergine spagnolo

Il prezzo dell’olio di oliva al 5 novembre: tiene l’Italia, in discesa l’extravergine spagnolo

Il prezzo dell’olio di oliva in Spagna si avvicina a 6 euro/kg, con il differenziale con l’extravergine italiano che sfiora ormai i 3 euro/kg. E’ la Sicilia a trainare il prezzo dell’olio italiano a nuovi rialzi mentre in Puglia cala intorno ai 9 euro/kg

05 novembre 2024 | 12:00 | T N

La speculazione sull’olio extravergine di oliva si è spostata in Spagna nelle ultime settimane, con un calo vertiginoso delle quotazioni di quasi 1 euro/kg dal 23 ottobre ad oggi, quotato ormai a poco più di 6 euro/kg.

Nel frattempo in Italia il mercato dell’olio di oliva si divarica, con la Puglia in discesa mentre la Sicilia, Toscana, Lazio e Umbria mostrano incrementi di prezzi dell’olio extravergine di oliva. E’ proprio in Puglia, infatti, che si sta concentrando la speculazione sull’olio nazionale, anche con operazione molto opache, con l’arrivo di olio greco destinato ad alcuni frantoi.

Lo scivolamento verso il basso delle quotazioni di olio extravergine di oliva in Puglia è partita da Bari, con prezzi medi intorno a 8,9 euro/kg nella prima settimana di novembre. Qualche cisterna è anche stata scambiata a 8,7 euro/kg. Intanto, però, grazie anche a qualche operazione ad hoc della filiera olivicolo-olearia, la CCIAA di Bari al 5 novembre mantiene prezzi sopra i 9 euro/kg (9,00-9,30 euro/kg). Nel frattempo, proprio in Puglia, si segnala che a Foggia il prezzo riesce a tenere a 9,05 euro/kg al 31 ottobre secondo Ismea mercati, pur con una flessione del 3,7%. Stabili i prezzi dell’olio extravergine di oliva a Brindisi, Lecce e Taranto a 8,6 euro/kg secondo Ismea Mercati, sempre al 31 ottobre.

La Sicilia, invece, va in controtendenza rispetto alla Puglia, con un aumento generalizzato delle quotazioni sull’olio extravergine di oliva a 9,7 euro/kg a Palermo e Trapani e 10,6 euro/kg a Ragusa, con una crescita media del 2%. Bene anche le denominazioni di origine con Monti Iblei a 12,5 euro/kg (+8,7%) e Valli Trapanesi a 9,9 euro/kg (+2,1%).

Anche nelle piazze del centro-nord Italia si assiste a un aumento delle quotazioni dell’olio extravergine di oliva Dop. A Firenze l’olio Chianti Classico raggiunge i 16 euro/kg (+6,7%) e a Perugia sale l’olio Umbria a 12 euro/kg (+8,1%) con la crescita percentuale più significativa che viene registrata per il Canino Dop a Viterbo a +9,4% con un orezzo di 10,5 euro/kg.

In conclusione proprio la Puglia appare in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionali, un’anomalia che le associazioni dei produttori hanno voluto segnalare, allertando anche le autorità per evitare che truffe possano danneggiare il comparto olivicolo pugliese.

Il mondo del commercio oleario, unitamente alla Grande Distribuzione, ha dubbi che possa essere mantenuto un differenziale di prezzo tra olio extravergine di oliva italiano e comunitario superiore ai 2,5 euro/kg o litro.

In effetti il trend di discesa delle quotazioni dell’olio extravergine di oliva spagnolo appare evidente da quasi tre settimane con la quotazione passata da circa 7 euro/kg, agli attuali 6,05-6,1 euro/kg secondo PoolRed al 5 novembre, con un outlook in ulteriore discesa nel breve-medio termine, anche se il prezzo reale dell’olio spagnolo si avrà probabilmente non prima di dicembre-gennaio, quando i flussi produttivi delle varie categorie commerciali saranno più evidenti.

In effetti, infatti, le quotazioni degli oli di oliva in Spagna presentano delle anomalie che evidenziano come la situazione sia ancora in divenire. La differenza di prezzo tra olio vergine di oliva e lampante, per esempio, praticamente inesistente. Anzi, in alcuni momenti, pare che l’olio lampante quoti più del vergine.

Al 5 novembre, secondo PoolRed, la quotazione dell’olio vergine di oliva è di 5,7 euro/kg, contro i 5,75 euro/kg del lampante.

Gli avvii della campagna olearia sono sempre stati tumultuosi sul fronte delle quotazioni, anche soltanto perché scambi per volumi relativamente bassi possono innescare forti sbalzi nei prezzi. Se appare probabile, anche basandosi sui futures e sui contratti, che il prezzo dell’olio extravergine spagnolo possa ulteriormente deprezzarsi, stessa sorte potrebbe non toccare all’olio italiano che, per via di una campagna di forte scarica, potrebbe cercare di tenere le quotazioni alte per provare a raggiungere un diverso posizionamento sui mercati nazionali e internazionali.

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