Economia
L’olio extravergine di oliva italiano continua a piacere al mercato

Scende a 135 mila tonnellate la giacenza di olio extravergine di oliva italiano a febbraio. Si mantiene sulle 10 mila tonnellate il venduto mensile. In controtendenza solo l’extra vergine biologico
15 marzo 2024 | T N
La situazione di mercato dell’olio extravergine di oliva nazionale appare stabile, con un venduto di quasi 10 mila tonnellate a febbraio e giacenze totali a 135 mila tonnellate, secondo il Report Frantoio Italia al 29 febbraio.
Male, quindi in controtendenza sul dato generale, solo l’olio biologico che fa fatica sul mercato e non vende che poche centinaia di tonnellate a febbraio, restando fermo a quota 30 mila tonnellate di stock.
Invece vanno bene le vendite di oli Dop/Igp che si attestano sulle 2500 tonnellate, con un dato di giacenza di 15 mila tonnellate circa. E’ evidente che l’olio a denominazione di origine nazionale sarà praticamente finito prima dell’estate.
Vediamo però ai dati regionali, per comprendere dove è stoccato prevalentemente l’olio extravergine di oliva italiano.
Tutte le regioni con l’eccezione di Puglia, Toscana e Umbria, hanno giacenze di olio extra vergine di oliva nazionale sotto le 10 mila tonnellate.
In Toscana e Umbria, dove sono giacenti rispettivamente 16 e 11 mila tonnellate di olio, vi sono però i più grandi gruppi industriali e dunque gli stock riflettono il dato della quantità di produzione regionale rimasta ma anche le giacenze di olio italiano da fuori Regione stoccato dagli imbottigliatori.
La regione leader per stock è la Puglia con 70 mila tonnellate di giacenze, praticamente la metà dell’intera giacenza nazionale, concentrata soprattutto a Barletta-Andria-Trani e a Bari. La terza provincia pugliese, Foggia, ha stoccato più olio di Lazio, Campania, Marche, Abruzzo, Molise e Sardegna messe insieme.
Bassi anche gli stock in Sicilia, appena sotto le 10 mila tonnellate, e in Calabria a quasi 9 mila tonnellate.
Il dato degli stock di olio nazionale si riflette anche in quello delle Dop, con la metà della produzione che fa riferimento a Terra di Bari Dop e Igp Puglia. Seconda forza la Sicilia che tra Igp Sicilia, Dop Val di Mazara e Dop Valli trapanesi ha giacenze per poco più di 3000 tonnellate. Terza forza per la Calabria, con circa 1000 tonnellate in stock, soprattutto Igp Calabria. Solo quarta la Toscana con circa 500 tonnellate di Igp.
Nel complesso, a livello di trend, si conferma la difficoltà per il bio ma la buona tenuta di per l’extravergine nazionale e sia per i prodotti a denominazione di origine.
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