Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 4 luglio: il caldo africano fa impennare i listini in Spagna

Mentre in Italia non si registra alcuna variazione nelle quotazioni in nessuna Borsa merci, anche per via di giacenze ai minimi storici, in Spagna i listini si infiammano. L’ondata di caldo africano fa temere per la prossima produzione
04 luglio 2025 | 13:00 | T N
In Italia il gran caldo degli ultimi giorni sta preoccupando gli olivicoltori che stanno irrigando abbondantemente le piante ma in Spagna è allarme perché le temperature in Andalusia hanno abbondantemente superato i 40 gradi, arrivando fino a 47 gradi a Siviglia, rischiando di accentuare fortemente la cascola di olive post allegagione.
La conseguenza delle preoccupazioni sul mercato è evidente soprattutto in Spagna, mentre in Italia con i livelli di prezzo ai massimi la situazione evidenzia un’assoluta stabilità, anche dovuta alla mancanza di scorte. Molte delle giacenze presenti nei grandi frantoi e nelle cooperative sono prenotate, con consegna nelle prossime settimane, e le disponibilità reali sono minime ormai, favorendo una stabilità dei listini.
In effetti nessuna rilevazione evidenzia spostamenti significativi delle quotazioni in Italia. Assolutamente stabili quelli di Ismea Mercati da almeno 15 giorni, invariati quelli dell'olio extravergine di oliva della Camera di Commercio di Bari al 1 luglio a 9,5-9,9 ero/kg, mentre il Borsino dell’Olio di Teatro Naturale segna 9,3 euro/kg al 24 giugno. Si tratta di differenze minime, dovute a dinamiche di specifiche contrattazioni anche in virtù della qualità delle varie partite.
Non vi sono al momento indicazioni che la situazione del mercato italiano sia destinata a cambiare nel breve o medio termine, con variazioni significative che si potranno registrare solo all’avvio della campagna olearia.
Diverso il caso invece della Spagna. Dopo le sicurezze circolate in occasione di Expoliva, che indicavano una produzione a 1,8-2 milioni di tonnellate, la prima ondata di calore a inizio giugno ha già ridimensionato la produzione, portandola a 1,6 milioni di tonnellate. L’ulteriore ondata di calore africano degli ultimi giorni, che coincide con la prima cascola post allegagione, rischia di ridimensionare ancora le prospettive produttive a fronte però di volumi commercializzati molto significativi e affatto in diminuzione, da 120-140 mila tonnellate al mese.
E’ insomma probabile che le giacenze a fine settembre siano ai livelli dell’anno precedente, senza però le prospettive di una produzione molto elevata.
E’ così che negli ultimi 15 giorni il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna è tornato sopra i 3,6 euro/kg (3,62 euro/kg al 4 luglio secondo PoolRed). Si tratta dei livelli massimi dalla primavera.
Soprattutto, quando si parla di Spagna, vano però evidenziati i prezzi dell’olio vergine e soprattutto dell’olio lampante, che sono veri indicatori del mercato.
L’olio lampante è cresciuto fino a 2,95 euro/kg secondo PoolRed al 4 luglio, dopo aver toccato i 2,75 euro/kg al 16 giugno. Si tratta di una crescita di quasi il 10% nel giro di due settimane e ormai è indice di un trend. Anche perché gli scambi registrati negli ultimi giorni sono ai massimi, segno evidente che gli imbottigliatori stanno cercando di costituire o ricostituire le scorte.
Anche l’olio vergine di oliva è in crescita significativa a 3,1 euro/kg al 4 luglio secondo PoolRed, dopo essere stato 2,95 euro/kg al 4 giugno. E’ quindi evidente che ormai è quasi un mese che la tendenza dei prezzi indichi una lieve salita che, probabilmente, interesserà anche l’extravergine nelle prossime settimane.
L’impatto di un’estate molto calda e siccitosa sui listini dell’olio extravergine di oliva è ancora tutto da verificare ma anche i segnali dalla Grecia, in particolare da Creta, indicano la tensione degli operatori sulle prospettive della prossima campagna olearia.
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