Economia 12/03/2024

Il futuro delle erbe aromatiche in Italia: il mercato e le prospettive

Il futuro delle erbe aromatiche in Italia: il mercato e le prospettive

Integratori, oli essenziali, erbe aromatiche, spezie e biocidi forniranno future opportunità di mercato. Il settore aromatiche nazionale soffre però la concorrenza delle produzioni a basso prezzo


La coltivazione di piante medicinali e aromatiche è in crescita sul mercato internazionale, soprattutto per quanto riguarda spezie, erbe aromatiche e oli essenziali. Promuovendo la coltivazione di queste piante, gli agricoltori, in particolare quelli nelle aree geografiche più svantaggiate ed emarginate, possono potenzialmente sbloccare nuove opportunità commerciali sostenibili.

A causa degli effetti dei cambiamenti climatici, che stanno modificando le condizioni agroecologiche nel bacino del Mediterraneo, l’introduzione di piante medicinali e erbe aromatiche potrebbe rappresentare una soluzione razionale e possibile per limitare e rallentare questi fenomeni.

Queste colture potrebbero essere utilizzate per sostituire o integrare le monocolture, aumentando così la biodiversità agricola e ripristinando la fertilità dei suoli.Da un punto di vista economico, forniscono input essenziali per l’industria alimentare, farmaceutica, cosmetica e dei profumi, nonché per l’agroindustria, e sono scambiati come materie prime o come prodotti trasformati sui mercati internazionali.

I numeri della coltivazione delle erbe aromatiche nel mondo

La continua crescita sostanziale della domanda mondiale di questi prodotti ha offerto alle nazioni esportatrici la possibilità di migliorare la loro partecipazione in questo settore sviluppando tecniche di lavorazione alternative.

Secondo recenti statistiche FAOSTAT, la superficie globale coltivata a erbe aromatiche e piante medicinali nel 2021 ammontava a 12,7 milioni di ettari in tutto il mondo (2,4% in Europa); la produzione raccolta è stata pari a 90,8 milioni di tonnellate (5,5% in Europa); le importazioni hanno raggiunto circa 9 milioni di tonnellate e 21,2 milioni di dollari (di cui rispettivamente il 36% e il 38% provenienti dall'Europa); e le esportazioni hanno raggiunto 9,2 milioni di tonnellate e 21 milioni di dollari (di cui rispettivamente il 26,6% e il 28% provenienti dall'Europa). Oggi il commercio di erbe aromatiche vale più di 68 miliardi di dollari.

L’Unione Europea importa piante medicinali ed erbe aromatiche per un valore di circa 1 miliardo di dollari dall’Asia e dall’Africa.

I numeri della coltivazione delle erbe aromatiche in Italia

In Italia sono circa 24.000 gli ettari coltivati a erbe aromatiche (di cui 6.200 ettari in biologico). La maggior parte della produzione (35,5%) si trova in quattro regioni: Marche, Puglia, Emilia-Romagna e Toscana. La produzione di piante medicinali ed erbe aromatiche ha ormai raggiunto le 4.000 tonnellate (escluso il coriandolo) e si producono 350 tonnellate di oli essenziali, principalmente di bergamotto. Il valore stimato della produzione è di 235 milioni di euro. Ma l’Italia importa anche 7000 tonnellate di erbe aromatiche e loro derivati, per un valore complessivo di 47 milioni di euro. Delle 300 specie commercializzate, 26.000 tonnellate vengono esportate.

L’industria basata sulle piante medicinali è un settore promettente e una potenziale fonte di enorme crescita economica. Grazie alle diverse possibilità di utilizzo, le erbe aromatiche sono entrate in diversi mercati, tra cui l'industria alimentare, farmaceutica, cosmetica, dell'architettura del paesaggio. Inoltre, negli ultimi 20 anni circa, si è assistito ad una crescente tendenza verso l'utilizzo di farmaci derivati da piante medicinali piuttosto che farmaci di origine chimica. È stato stimato che i prodotti farmaceutici derivati dalle piante medicinali cresceranno a livello globale oltre i 40 miliardi di euro.

Le erbe aromatiche sono colture a basso input, non necessitano di grandi quantità di acqua poiché si adattano bene ai diversi microclimi delle aree italiane e mediterranee. Di conseguenza, l’ecologia del territorio trae beneficio dalla loro coltivazione. È stato inoltre dimostrato che queste piante hanno un effetto positivo sull'ambiente mediterraneo, poiché svolgono un ruolo attivo nella protezione del suolo dai fenomeni erosivi, climatici e atmosferici.

Il settore delle erbe aromatiche in Italia è meno importante di quelli delle altre colture, ma è in crescita – la superficie coltivata è triplicata da circa 8.000 a 24.000 ha nel periodo 2010-2016 – e interessa, per ora, principalmente in aree rurali e comunque marginali. La dimensione media delle aziende agricole è, in generale, modesta.

Il settore delle piante medicinali ed erbe aromatiche nazionale soffre la concorrenza delle produzioni a basso prezzo. Nonostante ciò gli esperti prevedono un'espansione di queste colture in Italia, soprattutto di erbe aromatiche (es. timo, rosmarino e salvia) e in generale del loro mercato, con un aumento delle esportazioni soprattutto verso i paesi del nord UE e anche verso la Germania. Integratori, oli essenziali, erbe aromatiche, spezie e biocidi forniranno future opportunità di mercato.

Nonostante questo trend positivo, la filiera italiana soffre di diverse carenze, la maggior parte delle quali di natura organizzativa.

Il mercato e le prospettive delle erbe aromatiche italiane

Attualmente l'interesse e le iniziative per il settore sono in aumento (sia a livello nazionale che regionale) e sono legate allo sviluppo delle aree rurali o, più in generale, marginali.

La recente normativa sulle erbe aromatiche (2018) ha elaborato norme a livello nazionale riguardanti la coltivazione e la raccolta in natura, definito cosa sono le erbe aromatiche e piante medicinali, istituito un registro varietale, promosso la creazione di marchi collettivi, e inserito le erbe aromatiche come attività agricola. Diverse regioni, in collaborazione con i produttori e le loro organizzazioni, hanno inoltre sostenuto interventi di organizzazione della filiera (a livello locale o regionale). Inoltre andrebbe migliorata la conoscenza del settore, da un punto di vista statistico.

Il settore nazionale delle erbe aromatiche ha beneficiato di alcuni sussidi per lo sviluppo rurale (Programmi di sviluppo rurale per il 2014-2020) nell’ambito di misure specifiche, come la conservazione della biodiversità e la diversificazione della produzione, ed è stato incluso nelle politiche rivolte al settore forestale, in quanto si tratta di prodotti forestali non legnosi e, come tali, inclusi nei programmi agroforestali.

Gli indicatori economici sono influenzati, sia a livello locale che globale, da una varietà di aspetti socioeconomici, culturali, ambientali e geografici. Sono numerose le località in Italia dove da sempre si coltivano piante medicinali ed erbe aromatiche, molte delle quali sono specie tipiche locali o varietà riconosciute per la loro elevata qualità. La menta piemontese, la liquirizia calabrese e lo zafferano abruzzese sono solo alcuni esempi.

Negli ultimi anni si è registrato chiaramente un rinnovato interesse per le erbe aromatiche, date le numerose iniziative messe in atto, soprattutto a livello regionale (ad esempio, Basilicata e Abruzzo).

di T N