Economia 12/10/2023

L'agroalimentare italiano tutto col segno negativo

L'agroalimentare italiano tutto col segno negativo

Unico dato positivo è l'export agroalimentare che sale oltre i 15 miliardi. Fra aprile e giugno 2023 l’indice della produzione per l’industria alimentare ha subito una contrazione


Negativa la performance economica nel II trimestre 2023, con una leggera flessione del PIL nei confronti del trimestre precedente (-0,4%), mentre ha registrato un leggero aumento rispetto al secondo trimestre del 2022 (+0,4%), cui si somma la flessione del valore aggiunto di -1,1% (dati tendenziali), nel dettaglio: in agricoltura (-1,3%), industria (-1,4%) e servizi (-0,1%). In diminuzione anche i consumi nazionali (-0,3%) e gli investimenti fissi lordi (-1,8%). Perdura la propensione al risparmio delle famiglie per beni durevoli (+ 0,7% rispetto al primo trimestre del 2023 e + 6,8% rispetto al medesimo trimestre del 2022). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel secondo trimestre del 2023 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.

Rispetto allo stesso periodo del 2022, fra aprile e giugno 2023, ha subito una contrazione l’indice della produzione per l’industria alimentare (-3,2%) con il picco ad aprile (-9%), mentre si registra una diminuzione per l’industria delle bevande (-1,5%), mentre quello del fatturato cresce sia sul mercato estero, sia su quello interno: rispettivamente +10% nel complesso e +9% sui mercati esteri per l’industria alimentare, +12% e +11% per quella delle bevande.

Le esportazioni agroalimentari nel II trimestre 2023 superano i 15,5 miliardi di euro  (+4% circa rispetto al I trimestre 2022), confermando l’ottimo andamento rilevato nei trimestri precedenti, verso tutti i principali mercati esteri (Francia e Regno Unito fanno registrare circa +10%, mentre  in calo sono in calo gli Stati Uniti (-10,2%) e Paesi Bassi (-4%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In aumento anche le importazioni, che raggiungono i 16,5 miliardi (+4% rispetto al medesimo trimestre 2022) e riguardano tutti i principali fornitori dell’Italia, con alcune eccezioni quali il Brasile (-3,4%). I prodotti maggiormente esportati sono stati i lattiero-caseari (+7,1%) e i derivati dei cereali (+5,2%). Sul fronte delle importazioni si segnalano aumenti in valore molto elevati per le carni fresche e congelate e i prodotti lattiero caseari. 

di C. S.