Economia 10/08/2023

Alta la propensione all'investimento dei giovani imprenditori agricoli

Alta la propensione all'investimento dei giovani imprenditori agricoli

Il freno all'innovazione da difficoltà d’accesso ai fondi pubblici, eccessiva onerosità degli ammortamenti, nonché dubbi riguardo la reale efficacia degli investimenti


Il 26 luglio scorso nell’ambito della sede della Conferenza Stato-Regioni si è raggiunta l’intesa su uno schema di Decreto Interministeriale Ministeri dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e dell’Economia e delle Finanze, sui "Criteri e modalità di attuazione del Fondo per l'innovazione in agricoltura".

Il Report dell’Ismea del Novembre 2022 sul tema aveva evidenziato che le innovazioni in agricoltura sono un fenomeno sistemico, come dimostra l'elevata percentuale di aziende  agricole che dichiarano di averne apportate negli ultimi cinque anni (poco meno di 3 su 4), in molti casi dovendo ridimensionare il budget in virtù di un contesto certamente non facile, altre volte rimanendo  coerenti con gli obiettivi di investimento prefissati e, più raramente, investendo anche più di quanto preventivato. La propensione all’innovazione aumenta nelle aziende guidate da giovani (81% nelle aziende con conduttore under 40 rispetto al 70% delle aziende con conduttore over 40). Le aziende che non hanno investito negli ultimi cinque anni hanno indicato le ridotte dimensioni (47%) come il principale ostacolo all’attivazione di processi di innovazione. Ulteriori evidenze consistono nelle difficoltà d’accesso ai fondi pubblici (locali, nazionali e comunitari), l'eccessiva onerosità dei piani di ammortamento, nonché dubbi riguardo la reale efficacia degli investimenti e l’andamento del proprio settore merceologico di riferimento. Le incertezze e le difficoltà del contesto in cui si trovano attualmente a operare le aziende agricole italiane (inflazione, difficoltà di approvvigionamento di materie prime, difficoltà di accesso alle risorse idriche, danni climatici) non hanno spento la voglia delle aziende di spingere sull’acceleratore dell’innovazione, tanto che la percentuale di quelle che prevedono di fare investimenti in tal senso nei prossimi cinque anni è addirittura superiore (78%), seppur di poco, a quella di chi lo ha fatto negli ultimi cinque (72%).

Il Fondo, istituito con la Legge di Bilancio 2023, ha come obbiettivo quello di favorire lo sviluppo di progetti finalizzati all'aumento della produttività nel settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell'impresa. È prevista una dotazione di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, di cui 10 milioni di euro per l'anno 2023, 30 milioni di euro per l'anno 2024 e 35 milioni di euro per l'anno 2025, destinate alle imprese ubicate nei territori colpiti dalla recente alluvione.

Secondo il Ministro Lollobrigida "L'innovazione è strategica. Dobbiamo investire sulle nuove tecnologie e mettere al centro l'agricoltura, ponendo sullo stesso piano la sostenibilità ambientale e quella economica. Con questo decreto, che ora entra nella sua fase attuativa, sosteniamo le imprese, con l'obbiettivo di avere anche importanti ricadute all'ingresso dei giovani in agricoltura ed evitare il rischio di abbandono delle aree più interne.” Possono essere ammesse ai benefici del decreto le PMI, singole o associate, comprese le loro cooperative e associazioni, che risultano iscritte al registro delle imprese con la qualifica di "impresa agricola", "impresa ittica", o "impresa agromeccanica". Le attività di istruttoria, concessione dell'erogazione, monitoraggio e controllo saranno effettuati da Ismea.  Gli interventi finanziati attraverso il Fondo vengono concessi esclusivamente come contributi a fondo perduto e diretti, per l'abbattimento del costo delle commissioni sulle garanzie rilasciate a fronte di finanziamenti bancari erogati sulla quota parte dell'investimento non coperta dal contributo a fondo perduto.

di Marcello Ortenzi