Economia

A giugno sono in calo i prezzi delle derrate agricole mondiali

A giugno sono in calo i prezzi delle derrate agricole mondiali

Nonostante il calo produttivo europeo, la produzione di cereali dovrebbe raggiungere cifre record. In calo i prezzi di tutte le derrate agricole internazionali con l'eccezione della carne

19 luglio 2023 | C. S.

Lo scorso giugno, l'indice di riferimento dei prezzi internazionali dei generi alimentari ha fatto nuovamente registrare una variazione negativa, trainata da una compressione dei prezzi di tutti i principali cereali e della maggior parte degli oli vegetali. È quanto si legge in una relazione pubblicata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l’agricoltura (FAO).

L'Indice FAO dei prezzi dei prodotti alimentari, che rileva le variazioni mensili dei prezzi internazionali dei generi alimentari, comunemente oggetto di scambi commerciali, ha raggiunto, in giugno, un valore medio di 122,3 punti, in flessione dell'1,4 percento rispetto a maggio e del 23,4 percento rispetto al valore record osservato nel marzo 2022.

Da maggio, l’Indice FAO dei prezzi dei cereali è diminuito del 2,1 percento. In giugno, le quotazioni internazionali dei cereali secondari sono crollate del 3,4 percento, perlopiù in seguito a un'eccedenza di forniture di mais, grazie ai raccolti ancora in corso in Argentina e Brasile e al miglioramento delle prospettive produttive nelle principali zone di produzione negli Stati Uniti d'America. I prezzi internazionali del grano hanno subito una contrazione dell'1,3 percento, in concomitanza con la ripresa del raccolto nell'emisfero settentrionale, una contrazione determinata dall'espansione delle forniture e da una riduzione della tassa sull'esportazione nella Federazione russa, nonché da un miglioramento delle condizioni negli Stati Uniti. I prezzi internazionali del riso sono scesi dell'1,2 percento, di fronte a un irrigidimento della domanda delle varietà di riso "non Indica" e ai tentativi del Pakistan di attirare le vendite di esportazione.

Rispetto a maggio, l'Indice FAO dei prezzi degli oli vegetali è arretrato del 2,4 percento, in un contesto in cui gli incrementi delle quotazioni degli oli di soia e colza, su cui hanno inciso le condizioni meteorologiche nelle principali regioni produttrici, sono stati ampiamente compensati dalla flessione dei prezzi mondiali degli oli di palma e di semi di girasole.

In lieve calo (-0,8 percento), in giugno, anche l'Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari, complice soprattutto il ripiegamento verso il basso dei prezzi internazionali dei formaggi, tale da contrastare i rincari dei prezzi del burro a livello mondiale, spinti in alto da una vivace domanda di forniture immediatamente disponibili, soprattutto da parte del Medio Oriente.

Giugno riporta in basso l'asticella dell'Indice FAO dei prezzi dello zucchero, che sprofonda del 3,2 percento, per la prima volta dopo un'accelerata durata quattro mesi consecutivi, grazie prevalentemente al buon andamento del raccolto della canna da zucchero in Brasile e al ristagno della domanda d'importazione globale, in particolare dalla Cina.

L'Indice FAO dei prezzi della carne è rimasto praticamente invariato in giugno, periodo che è stato caratterizzato da un aumento dei prezzi della carne di pollame, innestatosi su una vivace domanda di importazione dall'Asia orientale, a sua volta, causata dal protrarsi di problemi di forniture riconducibili ai numerosi focolai di influenza aviaria. Stessa dinamica rialzista si è osservata per i prezzi internazionali della carne suina, mentre, dal lato della carne bovina e ovina, si è registrata una frenata delle quotazioni, favorita dall'aumento della disponibilità di prodotti esportabili dall'Oceania.

La produzione di cereali destinata a raggiungere volumi record

La produzione mondiale di cereali dovrebbe raggiungere valori record nel periodo 2023-2024: è quanto emerge dalle previsioni riportate nell'ultimo numero del Bollettino sull'offerta e la domanda dei cereali, pubblicato anch'esso in data odierna.

La FAO ha ritoccato al rialzo le stime relative alla produzione mondiale di cereali nel 2023 e parla di un volume di 2 819 milioni di tonnellate, in crescita dell'1,1 percento rispetto allo scorso anno.

La revisione riflette quasi interamente il miglioramento delle attese per quanto concerne la produzione mondiale di grano, che attualmente è stimata in 783,3 milioni di tonnellate, in risposta alle più ottimistiche previsioni concernenti alcuni paesi, tra cui Canada, Kazakistan e Turchia. Nonostante ciò, la produzione mondiale di grano appare ancora in calo del 2,3 percento, rispetto al volume registrato la scorsa stagione.

La produzione di cereali secondari, a livello mondiale, è collocata a 1 512 milioni di tonnellate, in crescita del 2,9 percento dal 2022. Analogamente, nel 2023-2024, è previsto un recupero produttivo dell'1,2 percento, rispetto al livello pressato al ribasso che era stato segnalato nel 2022-2023, fino a raggiungere il quantitativo di 523,7 milioni di tonnellate.

Nel corso della prossima stagione, si stima un utilizzo di cereali, a livello mondiale, in espansione dello 0,9 percento, per un totale di 2 805 milioni di tonnellate, spinto verso l'alto dall'atteso incremento dell'uso di cereali secondari, primo fra tutti, il mais come mangime animale.

La FAO ha rivisto al rialzo le previsioni concernenti le scorte mondiali di cereali entro la fine delle campagne 2023-2024, anticipando un volume di 878 milioni di tonnellate, equivalente a un incremento del 2,3 percento circa, rispetto alla stagione precedente. A questo livello, il rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali rimarrebbe invariato al 30,6 percento, il che indicherebbe “una disponibilità di scorte abbondante nella nuova stagione.”

L'ultima previsione della FAO con riferimento agli scambi commerciali di cereali nel 2023-2024 fa pensare a una probabile contrazione dello 0,9 percento, rispetto al 2022-2023: a scendere, rispetto ai precedenti livelli record, dovrebbero essere soprattutto i quantitativi di grano.

Potrebbero interessarti

Economia

In crisi le rotte delle commodities agro-alimentari

Le rotte globali agroalimentari globali caratterizzate da aumenti di quasi il 25% dei costi di trasporto complessivi, da un forte rallentamento nei tempi di consegna e da un incremento superiore di un quarto dei costi assicurativi

28 dicembre 2025 | 09:00

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva invariato alla Vigilia di Natale: si muove il mercato dell’extravergine italiano

Proprio nell’imminenza delle Festività si scaldano le contrattazioni sia in Italia sia in Spagna, con volumi in aumento. Quotazioni al momento stabili dell’olio extravergine di oliva italiano in attesa del trend definitivo dell’olio spagnolo a gennaio. Prezzi fatti in Grande Distribuzione per il primo trimestre del 2026

24 dicembre 2025 | 10:00

Economia

Alta disponibilità e prezzi bassi per gli ortaggi della tradizione di Natale

Nel comparto della frutta, le clementine sono le vere protagoniste non solo della tradizione natalizia ma anche dei mercati, grazie a una disponibilità altissima che spinge i prezzi verso il basso. Le lenticchie secche e le patate mantengono quotazioni regolari

22 dicembre 2025 | 12:00

Economia

Gli spumanti italiani servono per i brindisi delle Feste all'estero

In un 2025 complesso, le bollicine nazionali tornano a superare la soglia simbolica del miliardo di bottiglie prodotte e commercializzate, di cui oltre 360 milioni destinate alle Feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno

20 dicembre 2025 | 13:00

Economia

Il futuro dell’olio di oliva in Europa: le prospettive produttive al 2035

Addio agli oliveti tradizionali non irrigui per far spazio ai superintensivi. Produzione in aumento in Spagna e Portogallo ma in diminuzione in Grecia e Italia. Il settore reggerà solo grazie alle esportazioni. I consumi interni di olio di oliva previsti in calo

20 dicembre 2025 | 10:00

Economia

Il prezzo internazionale dell’olio di oliva al 19 dicembre: la pioggia frena la discesa delle quotazioni

L’olio extravergine di oliva spagnolo a 4,25 euro/kg, il tunisino a 3,25 euro/kg, il greco a 5 euro/kg e il portoghese a 4,5 euro/kg. Il trend al ribasso si ferma per il rallentamento della raccolta a causa delle piogge. Attesa per i dati produttivi spagnoli di dicembre

19 dicembre 2025 | 11:00