Economia
Il mercato tedesco per il vino italiano: rischi e opportunità
L’interesse per il vino cresce con l’aumentare dell’età in Germania, con le nuove generazioni che preferiscono altre bevande alcoliche, su tutti spirits e vini bevuti in modalità mixata
03 marzo 2023 | T N
La Germania è il quarto mercato mondiale per il vino, nonché la seconda destinazione dell’export italiano, con consumi pressoché stazionari da anni, intorno ai 20 milioni di ettolitri. Questi numeri sono influenzati da alcuni aspetti socio demografici: la metà dei consumi è riconducibile ai baby boomer, mentre le nuove generazioni bevono vino con minore frequenza, per motivi salutistici e per la forte concorrenza di altre bevande, in primis i pre-mixati a base wine (i cosiddetti Ready To Drink), in forte crescita. In questo scenario, è aumentato leggermente nel 2021 il peso dell’Ho.Re.Ca, ma si conferma la forza dell’off trade, che rappresenta il 90% del mercato, dove la fa da padrone il Discount, un format distributivo radicato nell’indole del consumatore tedesco.
Con queste premesse, l’import rallenta nei primi dieci mesi del 2022 (-4,4% sul 2021), ad eccezione dei grandi formati, i bag-in-box, soluzione economica alla quale sempre di più i consumatori tedeschi fanno ricorso. Una flessione che interessa anche il vino Made in Italy, che scende in tutte le categorie, in particolare i fermi e frizzanti. In negativo anche le vendite di vini italiani nel canale off trade, dopo le ottime performance registrate nel 2021.
Per comprendere meglio i trend 2023, Wine Monitor ha realizzato una survey sul consumatore tedesco, individuando la consumer base del vino in Germania, stimata in 30 milioni di persone. Il 59% della popolazione compresa fra i 18 e i 65 anni, infatti, ha consumato vino almeno una volta negli ultimi dodici mesi, mentre il 16% lo beve una volta a settimana o quasi tutti i giorni.
Complessivamente nel Paese l’interesse per il vino cresce con l’aumentare dell’età, con le nuove generazioni che preferiscono altre bevande alcoliche, su tutti spirits e vini bevuti in modalità mixata. Anche rispetto ai canali di consumo emergono differenze tra generazioni: Gen X e Millennials preferiscono bere vino fuori casa, nei locali, tendenza che invece non caratterizza le modalità di consumo degli over 55.
Il focus dedicato alla Germania ha infine delineato le prospettive per il 2023, rilevando sostanziali differenze fra canali di vendita e categorie.“Se è vero, come era presumibile, che i tedeschi ridurranno i consumi di vino a seguito dell’incerta congiuntura economica, è anche vero che questi cali non saranno indifferenziati ma riguarderanno soprattutto i consumi fuori-casa e toccheranno meno i vini bio e sostenibili. Anche per quanto riguarda l’origine, saranno soprattutto i francesi a pagare pegno, mentre quelli italiani dovrebbero soffrire meno, al pari dei vini locali. Per superare questo momento, le imprese vitivinicole dovranno promuovere i propri prodotti puntando sulla qualità e sull’abbinamento con il cibo, utilizzando sia i canali tradizionali, come le degustazioni, sia i programmi di cucina in TV, i social network, le fiere e gli eventi, strumenti questi ultimi particolarmente amati dalle nuove generazioni” – ha concluso Emanuele Di Faustino, Senior Project Manager Wine Monitor.
Potrebbero interessarti
Economia
Gli spumanti italiani servono per i brindisi delle Feste all'estero
In un 2025 complesso, le bollicine nazionali tornano a superare la soglia simbolica del miliardo di bottiglie prodotte e commercializzate, di cui oltre 360 milioni destinate alle Feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno
20 dicembre 2025 | 13:00
Economia
Il futuro dell’olio di oliva in Europa: le prospettive produttive al 2035
Addio agli oliveti tradizionali non irrigui per far spazio ai superintensivi. Produzione in aumento in Spagna e Portogallo ma in diminuzione in Grecia e Italia. Il settore reggerà solo grazie alle esportazioni. I consumi interni di olio di oliva previsti in calo
20 dicembre 2025 | 10:00
Economia
Il prezzo internazionale dell’olio di oliva al 19 dicembre: la pioggia frena la discesa delle quotazioni
L’olio extravergine di oliva spagnolo a 4,25 euro/kg, il tunisino a 3,25 euro/kg, il greco a 5 euro/kg e il portoghese a 4,5 euro/kg. Il trend al ribasso si ferma per il rallentamento della raccolta a causa delle piogge. Attesa per i dati produttivi spagnoli di dicembre
19 dicembre 2025 | 11:00
Economia
Giacenze di olio di oliva ai minimi anche nel 2026
La Commissione europea certifica che, con una produzione mondiale in lieve diminuzione, lo stock a settembre 2026 sarà di sole 400 mila tonnellate e un consumo mondiale che supererà le 3 milioni di tonnellate
18 dicembre 2025 | 15:00
Economia
L'agroalimentare pesa per il 15% sull’economia nazionale
Sul fronte degli scambi con l’estero, il 2024 segna un nuovo primato con le esportazioni, che, per la prima volta, superano la soglia dei 68,5 miliardi di euro. In crescita sia la produzione agricola sia il valore aggiunto, grazie al netto calo dei costi dei fattori della produzione
18 dicembre 2025 | 12:00
Economia
Le tendenze di prezzo dell'olio di oliva europeo
L'indice dei prezzi di consumo armonizzato per l'olio d'oliva nell'Unione europea ha registrato un calo del 28,1% su base annua a settembre, una riduzione molto più ripida di quella osservata in agosto
17 dicembre 2025 | 14:00