Economia
Frenata dell'olio extra vergine di oliva nei supermercati italiani
Vendite dell'extra vergine in flessione ma con percentuale inferiore al comparto grassi. Unica eccezione l’olio di sansa
16 settembre 2022 | T N
Nei primi sei mesi del 2022, le vendite presso la GDO hanno rispecchiato in pieno le problematiche sopra descritte rispetto all’aumento dei prezzi sia della materia prima che di altri beni e servizi lungo le altri fasi della filiera.
Non stupisce, quindi, se al consumo si osserva una flessione dei volumi acquistati presso i format della Distribuzione moderna a fronte di aumenti dei prezzi unitari di vendita dei diversi prodotti.
In merito ai volumi c’è anche da sottolineare che la fine delle restrizioni dovute alla pandemia hanno riportato le persone a mangiare fuori casa e questo ha ridotto, per forza di cose, gli acquisti domestici.

La riduzione dei volumi accompagnata dall’incremento dei prezzi è comune a quasi tutti i segmenti del comparto in esame con gli oli di semi che mostrano il maggiore differenziale tra la variazione negativa dei quantitativi e quella positiva relativa ai prezzi.
Unica eccezione è l’olio di sansa che mostra invece tutte variazioni positive, ma il peso di questo prodotto nel paniere degli acquisti è molto limitato.
Una nota positiva è relativa anche all’olio extravergine la cui flessione negativa nei volumi venduti (-3,5%) è al di sotto sia della media del comparto “grassi vegetali” (-7,5%) che dell’insieme degli oli di oliva (-3,7%).
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