Economia
Il biologico è una nicchia dell'agroalimentare che vale 3,6 miliardi di euro

Nell'agroalimentare biologico l'e-commerce è diventato un canale rilevante con un indotto di 145 milioni di euro negli ultimi dodici mesi e una crescita del 96% in soli tre anni
14 settembre 2021 | C. S.
All'Osservatorio del Sana, salone internazionale del biologico e del naturale che si svolge in questi giorni nello spazio di Bologna Fiere, Ismea ha presentato i numeri del mercato italiano al consumo di prodotti biologici. Il valore del biologico è stimato in 3,6 miliardi con una crescita dell'1,9% rispetto all'anno precedente e un'incidenza sul totale dell'agroalimentare stabile attorno al 4%.
Dall'analisi del carrello della spesa l'ortofrutta risulta il comparto principale rappresentando quasi il 47% delle vendite e confermando l'attenzione dei consumatori per il fresco e freschissimo.
Per quanto riguarda i canali di vendita, i primi mesi del 2021 raccontano di una ripresa dei negozi tradizionali e specializzati (+7,7%) dopo che lo scorso anno la GDO aveva canalizzato gran parte delle vendite come conseguenza delle restrizioni dettate dell'emergenza sanitaria.
I mutati comportamenti di acquisto del consumatore sono ben evidenti anche quando si parla di vendite online. Anche nell'agroalimentare biologico l'e-commerce è diventato un canale rilevante con un indotto di 145 milioni di euro registrato negli ultimi dodici mesi e una crescita del 96% in soli tre anni.
Più che positiva la performance dell’export bio del nostro Paese: nel 2021 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto quota 2,9 miliardi di euro mettendo a segno una crescita del +11% rispetto all’anno precedente, in linea con il trend dall’export agroalimentare nel suo complesso (+10% nei primi sei mesi di quest’anno). Sono i dati ottenuti grazie a un’indagine diretta sulle imprese - intervistate da Nomisma per ICE e Federbio nell’ambito del progetto ITA.BIO – unico strumento disponibile per stimare questa importante parte di mercato a causa della mancanza di codici doganali che identifichino correttamente ed in maniera continuativa i flussi commerciali dei nostri prodotti biologici sui mercati internazionali.
Circa 6% sull’export agroalimentare italiano totale, 76% sul valore dei nostri prodotti food a marchio DOP/IGP all’estero e il 42% dell’export di vino: numeri che confermano ancora una volta il ruolo rilevante del bio nel paniere dei prodotti Made in Italy sui mercati internazionali.
La potenza dell’Italia nel bio premia con la seconda posizione nella classifica globale a valore dell’export di prodotti bio: nel 2021, infatti, è il secondo exporter bio, subito dopo gli USA.
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