Economia
Aumenta la fiducia dell'agroalimentare italiano sull'uscita dalla crisi

Nel III trimestre 2020 le esportazioni agroalimentari dell’Italia sono state pari a circa 11,1 miliardi di euro, con una crescita dello o,8% rispetto allo stesso periodo del 2019
24 febbraio 2021 | C. S.
Nonostante l’emergenza epidemiologica da COVID-19, perdurata per tutto il primo semestre dell’anno, nel periodo analizzato si registrano andamenti congiunturali positivi in tutti i principali comparti produttivi. Aumentano gli investimenti fissi lordi (+31,3%), i consumi finali nazionali (+9,2%) e la spesa delle famiglie che, in risposta all’incertezza economica generata dalla crisi sanitaria, cresce del 15%.
Nel III trimestre 2020 le esportazioni agroalimentari dell’Italia sono state pari a circa 11,1 miliardi di euro, con una crescita dello o,8% rispetto allo stesso periodo del 2019; in calo, invece, le importazioni (-3,2%).
I prodotti maggiormente venduti all'estero sono i derivati dei cereali (soprattutto pasta), ortaggi trasformati (principalmente conserve di pomodoro) e frutta fresca (uva da tavola e mele); mentre le diminuzioni più significatiðve riguardano l'export di vini (-2,4%), altri alcolici (-3,4%) e prodotti lattiero caseari (-3,8%).
Anche l’analisi del sentimento sul sistema agroalimentare, nell’arco temporale che va dal 1 ottobre 2020 al 20 gennaio 2021, mostra un leggero aumento del clima di fiducia nei confronti del settore e delle sue politiche pari al +5% dei giudizi positivi ed un calo, sempre del 5%, di quelli negativi rispetto al periodo precedente. Il ripristino di un clima di fiducia da parte degli addetti è dovuto ad un maggior contributo in termini di misure di intervento per contrastare la pressione crescente sul settore, adottate nell’ambito dell’attuale ciclo di finanziamento della PAC, nonché previste nelle proposte legislative tese a preparare la PAC per il futuro. Particolare attenzione è posta sul “Made in Italy”, con l’auspicio di un intervento del Ministro delle politiche agricole comunitarie in merito alle problematiche legate alla Brexit e al Nutri-Score. In tema di Brexit, mentre l’accordo commerciale con l’UE raggiunto nel mese di dicembre sembra attenuare le preoccupazioni in relazione alla tutela del Made in Italy, nell’ambito della strategia “Farm to Fork” prende piega un acceso dibattito sulle possibili ricadute economiche dovute alla penalizzazione dell’export per l’uso dell’etichetta a “semaforo”.
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