Economia

Il consumatore mondiale sempre più consapevole del rapporto tra cibo e salute

Una ricerca della Rome Business School ha evidenziato una sostanziale attenzione per l’autarchia alimentare, con i consumatori particolarmente attratti dall’italianità, con un giro d’affari arrivato a superare i 7,1 miliardi di euro nel 2019

11 giugno 2020 | C. S.

Secondo una ricerca della Rome Business School, nell’ultimo anno si è registrato un incremento dell’interesse dei consumatori verso un’alimentazione sana, gli alti tassi di obesità e diabete hanno reso la popolazione mondiale ed italiana sempre più consapevole della relazione tra cibo e salute a lungo termine, mentre la corrente emergenza epidemiologica da covid-19 ha contribuito a rivoluzionare i consumi alimentari non solo del paese ma di tutto il mondo.

L’obbligo domiciliare ha infatti portato ad un elevato acquisto di prodotti alimentari da dispensa (il 37% in più rispetto al 10% dei cibi freschi) e ad un ritorno al consumo di cibi “semplici” come farina, pane e riso il cui utilizzo è triplicato nel 2020. L’emergenza sanitaria ha inoltre evidenziato la particolare attenzione che i consumatori hanno nei confronti dell’origine del prodotto alimentare e della materia prima utilizzata nel processo di lavorazione. 

La ricerca ha messo in luce diversi macro-fattori che caratterizzano le principali tendenze legate al mercato alimentare attuale. 

-L’aumento della popolazione mondiale del 10% (da 7 a 7,7 miliardi di abitanti) ed i cambiamenti sulle scelte dei prodotti di consumo dell’ultimo anno, hanno portato ad un incremento della produzione di cereali del 17,3% dal 2012 ad oggi;

- Attualmente a livello mondiale il 60% dell’alimentazione si basa su 3 cereali: grano, riso e mais, riscontrando un miglioramento sulla qualità della vita derivante da un elevato consumo di cibi “semplici” e poco raffinati;

- In Italia, il made in Italy dei prodotti alimentari incide per il 24,4% sul fatturato del largo consumo agro – alimentare, riscontrando oltre 2,34 miliardi di euro di sell-out per tutti i prodotti che sottolineano la loro identità regionale sulle confezioni. Su questo fronte si registra una crescente attenzione per l’autarchia alimentare con i consumatori particolarmente attratti all’Italianità, con un giro di affari complessivo che è arrivato a superare i 7,1 miliardi di euro.  

- A livello globale la crescente attenzione verso un alimentazione sana e sostenibile è una tendenza che si sta affermando in tutto il mondo e che sta indirizzando la produzione delle aziende verso prodotti più salutari prediligendoingredienti sostenibili ed a Km 0. 

- In Italia le grandi catene alimentari puntano sull’identità regionale dei prodotti, i quali hanno visto crescere le proprie vendite del 26% nel corso dell’ultimo anno (da Giugno 2019 ad oggi). In tale contesto la classifica delle regioni più presenti sulle etichette dei prodotti alimentari, vede al primo posto il Trentino-Alto Adige, mentre nel Lazio si registra un calo importante rispetto al 2018 del -2,0% e a seguire Piemonte ed Emilia Romagna. la ricerca ha inoltre evidenziato una sostanziale attenzione per l’ “autarchia alimentare”, con i consumatori particolarmente attratti dall’ “italianità”, con un giro d’affari complessivo che è arrivato a superare i 7,1 miliardi di euro nel 2019.

- Sempre in Italia l’emergenza epidemiologica da covid-19 ha riscontrato un aumento degli indici legati all’obesità infantile, in cui il lungo tempo trascorso tra le mura domestiche ha favorito la tendenza ad una alimentazione disordinata e poco sana.  La sfida della lotta all’obesità, fenomeno in crescita in tutto il mondo, resta comunque in primo piano come una delle maggiori priorità su scala globale. A tal proposito, la ricerca rileva che una riduzione pari al 20% delle calorie negli alimenti ad alto contenuto di zucchero, sale, calorie e grassi saturi, potrebbe prevenire 688 mila malattie non trasmissibili entro il 2050, far risparmiare 278 milioni di euro all’anno in spesa sanitaria, far aumentare l’occupazione e la produttività di una quota pari a 18 mila lavoratori a tempo pieno all’anno.

Potrebbero interessarti

Economia

I consumi alimentari delle famiglie nel primo semestre 2025

Nel comparto degli oli e dei grassi vegetali emerge la dinamica positiva delle vendite in volume dell'olio extravergine di oliva favorita dalla riduzione dei prezzi medi in GDO. In crescita spesa e volumi di molti prodotti freschi, in particolare ortaggi e, proteici di origine animale

16 novembre 2025 | 11:00

Economia

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna sale ancora al 14 novembre: 4,75 euro/kg

La situazione di mercato in Spagna appare ancora incerta, con in prezzo dell’olio extravergine di oliva salito di un euro da settembre ma le quotazioni di olio vergine e lampante sono stabili e molto oscillanti. L’incognita delle importazioni dalla Tunisia

14 novembre 2025 | 11:00

Economia

Previsioni di prezzi al ribasso per l’olio di oliva secondo la Fao

Il commercio mondiale di olio d'oliva si espanderà a oltre 1,3 milioni di tonnellate, raggiungendo potenzialmente un massimo storico. I prezzi più bassi aumenteranno gli acquisti nei principali mercati, tra cui Brasile, Cina, Unione Europea e Stati Uniti d'America

14 novembre 2025 | 09:00

Economia

L'andamento del mercato dei terreni agricoli in Italia nel 2024

La contenuta crescita dei valori fondiari conferma l’andamento positivo degli ultimi anni, avviato dopo l’inversione di tendenza post-pandemica del 2020. Crescente ricorso all’affitto dei terreni per chi ha poca liquidità

13 novembre 2025 | 13:00

Economia

I prezzi dei prodotti alimentari globali ancora in calo ad ottobre

Diminuzione delle quotazioni di tutti i prodotti agricoli a ottobre. Sensibile diminuzione dei prezzi dello zucchero e dei prodotti lattiero-caseari. In controtendenza gli oli vegetali per l'alta richiesta di biocarburanti e ritardi nel raccolto nella regione del Mar Nero

12 novembre 2025 | 11:00

Economia

In Spagna la differenza di prezzo tra olio extravergine di oliva e olio vergine di oliva ai massimi

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva, a campagna realmente ancora non avviata in Spagna, continua ad aumentare a 4,75 euro/kg con l’olio vergine di oliva a 3,6 euro/kg, lo stesso prezzo a cui arriverà in Europa l’olio extravergine di oliva tunisino

11 novembre 2025 | 16:00