Economia
Le cantine italiane non sono pessimiste sull'export in Cina
Per la vasta maggioranza delle cantine la forte solidarietà tra Cina e Italia, emersa nelle ultime settimane, nel contrastare il nuovo coronavirus, influenzerà sicuramente il consumatore cinese e lo motiverà a preferire vini italiani
02 aprile 2020 | C. S.
Che prospettive ha il vino italiano sul mercato cinese da qui alla fine del 2020?
La domanda è quanto mai attuale adesso che la economia della Cina sembra ritornare gradualmente a girare. E lo è anche per i segnali contrastanti emersi negli ultimi giorni. Da una parte, per esempio, c’è stato il cauto ottimismo espresso del CEO di Ornellaia, Giovanni Geddes da Filicaja. Dall’altra, le esternazioni attribuite da alcuni media al famoso produttore di Prosecco Sandro Bottega, che hanno creato controversie sia in Cina che a Hong Kong.
IL SONDAGGIO – 166 CANTINE PARTECIPANTI
Con l’obiettivo di raccogliere informazioni di prima mano sulle aspettative e i sentimenti di business delle cantine italiane abbiamo promosso un sondaggio su 166 cantine interessate al mercato cinese. L’Italia è quinta nella classifica dei vini importati dalla Cina per quantità. Al primo posto c’è la Francia.
Il 53,3% delle cantine partecipanti al sondaggio ha la sua sede in una delle tre regioni più importanti per l’export del vino italiano: il 20,8% è in Toscana, il 16,5% in Veneto e il 15,9% in Piemonte. Tutte le cantine sono fortemente interessate al mercato cinese e il 40,4% è già presente in Cina. Il 69,7% di queste ultime lo è da più di 4 anni.
LE CANTINE ITALIANE VEDONO BUONE PROSPETTIVE
Il primo dato ad emergere dal sondaggio è che la maggior parte delle cantine italiane (il 53,3% del campione) vede prospettive abbastanza positive o molto positive per il mercato del vino italiano in Cina da ora alla fine del 2020. Solo per il 12,2% le prospettive sono abbastanza o molto negative mentre per il 27,6%, invece la situazione rimarrà com’è.
CINA – LA SOLIDARIETÀ ALL’ITALIA POTREBBE AUMENTARE LE VENDITE
Per la vasta maggioranza delle cantine (67,4%) la forte solidarietà tra Cina e Italia, emersa nelle ultime settimane, nel contrastare il nuovo coronavirus, influenzerà sicuramente il consumatore cinese e lo motiverà a preferire vini italiani al momento dell’acquisto.
LE CANTINE GIÀ PRESENTI IN CINA SONO PIÙ OTTIMISTE
Le cantine che sono già presenti in Cina hanno aspettative leggermente più ottimiste con il 60,6% di loro (contro il 53,3% di tutte le cantine) che vede prospettive buone o molto buone per il mercato dei vini italiani in Cina nel breve periodo. Allo stesso tempo però sono un po’ meno fiduciose rispetto al totale delle cantine che la solidarietà Cina-Italia possa motivare il consumatore cinese a selezionare il vino italiano al momento dell’acquisto (65,1% contro 67,4%).
Al momento di valutare le loro opportunità individuali sul mercato cinese, il 45,4% delle cantine già presenti in Cina pensa che, da adesso alla fine del 2020, saranno buone. Il 22,7% invece teme che le opportunità diminuiranno leggermente (19,7%) o significativamente (3,0%).
LE CANTINE PARTNER DI ZHONG CAN YI IU SONO PIÙ PRUDENTI
Il gruppo di cantine che esportano in Cina e sono partner della guida Zhong Can Yi Jiu mostrano aspettative più prudenti. Tra le ragioni di questo minore ottimismo potrebbe esserci il fatto che queste cantine hanno una conoscenza molto più approfondita del mercato in cui operano, visto che il 65,0% è in Cina da 7 o più anni.
Di questo gruppo solo il 40,0% vede prospettive positive o molto positive per il vino italiano sul mercato cinese da adesso alla fine dell’anno. In percentuale è una caduta di ottimismo del 20,6% a confronto con il resto delle cantine che esportano in Cina. Non è un segnale necessariamente negativo visto che in ogni caso il 65,0% di queste cantine non si aspetta nessun ulteriore peggioramento delle prospettive di mercato.
Inoltre le cantine partner di Zhong Can Yi Jiu sono meno convinte dei loro colleghi che la solidarietà tra Cina e Italia in occasione della lotta contro il nuovo coronavirus motiverà il consumatore cinese al momento dell’acquisto di vino a preferirne uno italiano: solo il 56,6% ci crede, contro il 65,1% del totale delle cantine.
In termini di opportunità per le singole cantine solo il 30% delle cantine partner di Zhong Can Yi Jiu crede che ci saranno buone opportunità da adesso alla fine del 2020 (una differenza negativa del 15,4% rispetto al gruppo di tutte le cantine che esportano in Cina).
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