Economia
Molto attenti a sostenibilità e provenienza del vino: ecco cosa cercano i giovani digitali
I giovani Millenial sono ormai la generazione più popolosa sulla faccia della Terra. Pensare che abbiano esigenze simili è però un errore. Negli Usa un consumatore di vino su due è donna. In Giappone, i Millennial hanno ereditato il culto della qualità, ma vivono con poco e devono scegliere attraverso il rapporto qualità/prezzo
17 marzo 2017 | C. S.
Si stima che i giovani Millennial siano 80 milioni negli Stati Uniti (rappresentano un terzo dei bevitori adulti americani), 11 milioni in Italia e 21,8 milioni in Giappone.
In termini di spesa, nel 2015, i Millennial avrebbero investito più in prodotti legati al vino rispetto alle altre categorie. Nel complesso hanno superato i genitori nel consumo di vino, sviluppando al contempo una cultura enologica più matura e raffinata.
Un altro dato significativo è il Fattore D: il vino, da sempre considerato un prodotto tipicamente maschile, vede il genere femminile diventare protagonista nel consumo di alcolici in tutti i mercati analizzati. Tra i Millennial le donne hanno sorpassato gli uomini nel consumo di prodotti vinicoli: l’indagine le descrive proattive, determinate, intenditrici e decisori d’acquisto.
I macro trend rinvenuti a livello globale fotografano i Millennial come:
• digitali e sempre connessi, desiderano quindi con il produttore, anche attraverso la tecnologia, un dialogo diretto e trasparente;
• globali e mobili, ma cercano bottiglie di qualità con provenienza certificata e legata al territorio;
• sono sensibili ai temi di sostenibilità, guardano quindi con favore ai brand attenti ai temi di responsabilità sociale e biologico;
• Sono collaborativi, vogliono poter co-creare, da cui l’esigenza di avere oltre alla degustazione delle vere e proprie esperienze del brand e dei valori di cui è portatore.
Andando più in profondità sulle diverse aree geografiche, cominciano ad emergere alcune difformità che possono essere trasversali a più mercati. Il trait d’union è la condizione lavorativa, che caratterizza notevolmente i Millennial, suddividendoli in:
#tradizionalista (soprattutto USA): è il giovane adulto inserito in un percorso lineare sicuro ma non soddisfatto
#self-branded (USA e Italia) costruisce da sé, dalle proprie competenze, il proprio lavoro
#equilibrista (Italia e Giappone) colma l’incertezza incastrando diversi percorsi professionali
#messo-in-pausa (Italia e Giappone) rimanda all’infinito il confronto con la propria autonomia
#social-worker (Italia e USA) attento alle ricadute sociali del proprio lavoro
“L’insicurezza verso il futuro, o piuttosto una situazione sociale più fluida, incidono in modo determinante sullo stile di consumo del vino. In particolare in Italia il vino per i Millennial è un modo per appropriarsi dell’ “adultità” che le condizioni economiche precarie, a volte tengono lontana. Sono ambasciatori di un consumo intelligente, si beve nazionale o meglio locale. – ha commentato Monica Fabris, Presidente di Episteme - Negli Stati Uniti un consumatore di vino su due è donna. Alla ricerca di un work-life balance, considerano il vino un’espressione culturale, un alimento sano e moderno. In Giappone, i Millennial hanno ereditato il culto della qualità, ma vivono con poco e devono scegliere attraverso il rapporto qualità e prezzo. Qui il vino è al centro di progetti educativi sul bere di qualità e moderatamente rispetto, ad esempio, ai superalcolici”.
L’indagine, dopo aver tracciato le specificità dello stato attuale nelle diverse aeree geografiche, ha esplorato alcune tendenze che stanno prendendo forza sui mercati. Tra queste ad esempio la crescita delle vendite del rosè. E’ stato stimato che il 10% del vino venduto a livello mondiale è pink mode - ha commentato Riccardo Pasqua, Amministratore Delegato di Pasqua – questo stile di consumo risponde al desiderio dei Millennial di sperimentare, di abbinare il vino ad una
situazione di convivialità non necessariamente legata ad un pasto”.
In generale – ha aggiunto l’AD - “il vino è considerato un prodotto naturale e quindi sano, rispondendo quindi perfettamente a quell’esigenza di naturalità e salute specifica dei Millennial. In Pasqua seguiamo con grande attenzione i diversi stili di consumo emergenti, perché riteniamo che alcuni di questi possano diventare dei fenomeni estremamente interessanti”.
Un’altra tendenza sono i cool climate wine, aumentano cioè i produttori di vino estremo, graditi ai Millennial che, avendo un livello di preparazione sul vino tendenzialmente superiore a quello dei loro padri, e possono apprezzare le caratteristiche del “vino estremo”.
Potrebbero interessarti
Economia
Ancora giù i prezzi delle clementine: il freddo migliora la qualità degli agrumi
Nel settore ortofrutticolo, l’arrivo del freddo sta portando a un naturale aumento della domanda di prodotti stagionali, i quali, beneficiando delle basse temperature, esprimono al meglio le loro caratteristiche qualitative
29 novembre 2025 | 16:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 28 novembre 2025: quotazioni stabili in Spagna e in Italia
Il mercato dell’olio di oliva pare aver trovato, per ora, un punto di equilibrio intorno ai 4,5 euro/kg per l’extravergine spagnolo e 7,5-8 euro/kg per l’extravergine italiano. Gli scambi sono però ancora contenuti e l’Andalusia fa i conti con una brutta gelata
28 novembre 2025 | 12:00
Economia
L’economia delle denominazioni di origine continua a crescere: 20 miliardi di euro
Export per la prima volta sopra i 12 miliardi, record sia per cibo che per vino. La Grande Distribuzione continua a faticare a valorizzare le Dop e Igp italiane. Olio extravergine di oliva entra nella TOP15
27 novembre 2025 | 11:00
Economia
La competitività e le prospettive del vino italiano
Se ad inizio millennio l’Italia era leader nell’export di vino in appena 9 mercati, oggi lo siamo in 46, con una quota a valore che è passata dal 17% al 22%, a fronte di un calo dei vini francesi, che sono diminuiti dal 38% al 33% dell’export mondiale
27 novembre 2025 | 10:00
Economia
Prezzo dell’olio di oliva al 25 novembre: segnali di ripresa per l’extravergine italiano verso gli 8 euro/kg
Sarà una campagna olearia più breve del previsto in Italia con i frantoi che difficilmente andranno oltre l’Epifania. Le prospettive produttive inferiori al previsto fanno tirare il fiato ai listini, indicando un potenziale trend al rialzo
25 novembre 2025 | 13:00
Economia
Prezzi dei cavoli, ma anche di arance e clementine, in deciso calo
Le temperature più calde della media stagionale, hanno favorito la crescita delle colture autunnali, rendendo abbondante l’offerta di ortaggi e determinando un generale calo dei prezzi
22 novembre 2025 | 12:00