Economia

L'agricoltura italiana non aggancia la ripresa europea. Male la bilancia commerciale

La rinascita dell'agricoltura italiana ancora non c'è. “E' evidente che esiste uno scollamento netto tra narrazione e realtà” scrive Luigi Chiarello su ItaliaOggi. Tra il 2005 e il 2014 i redditi agricoli italiani sono aumentati del 14%, ma la media europea è cresciuta del 40%

26 agosto 2016 | R. T.

L'agricoltura soffre, forse meno di altri settori economici ma non è certo l'Eldorado.

La rinascita agricola dell'Italia è ancora di là da venire e altre nazioni, specie dell'Est Europa, erodono la competività delle imprese italiane.

Come ha scritto Luigi Chiarello su ItaliaOggi “è evidente che esiste uno scollamento netto tra narrazione e realtà.”

Sul Corriere della Sera il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha evidenziato, con toni trionfalistici l'apertura di nuove aziende agricole da parte dei giovani under 40. Il Ministro ha parlato apertamente di una vera e propria “Agrogeneration”, con oltre 70 mila imprese condotte da under 40, in termini assoluti in Italia. 70 mila imprese condotte da giovani su un totale vicino al milione di unità, ovvero circa il 7% del totale. Se guardiamo ai dati generali scopriamo che, anche in percentuale e nonostante la crisi, la percentuale di giovani titolari di impresa in agricoltura è inferiore rispetto al 10,6% di quelle negli altri settori produttivi (dati Infocamere).

E' vero, invece, che, soprattutto grazie al trasferimento famigliare spesso incentivato con finanziamenti pubblici, vi è una crescita delle imprese giovanili in agricoltura, specie nel 2016, mentre gli altri settori produttivi registrano saldi negativi.

Nel II trimestre 2016, secondo dati Unioncamere, il numero di imprese giovanili aperte è stato di 3000 unità. Solo continuando con questo trend in dieci trimestri, ovvero due anni e mezzo, l'agricoltura potrebbe eguagliare in percentuale il numero di giovani titolari di impresa rispetto agli altri settori produttivi.

Ma in agricoltura si guadagna?

Leggiamo da ItaliaOggi: “Uno studio condotto da Angelo Frascarelli dell'Università di Perugia per l'Informatore Agrario di metà luglio rivela che “il valore della produzione agricola italiana è passato da 50 mld di euro nel 2005 a 57 mld nel 2015 (+14%), mentre nell'Ue è cresciuto del 22%”.

L'agricoltura italiana, almeno in termini di prodotto interno lordo, non ha agganciato la ripresa europea. Sul fronte redditi agricoli va ancora peggio: per l'Eurostat tra il 2005 e il 2014 i redditi agricoli italiani sono aumentati del 14%, ma la media europea è cresciuta del 40%.

Guardando ai tassi di inflazione dell'Istat, la media nel periodo di riferimento è dell'1,8%, è facile accorgersi che l'aumento dei redditi degli agricoltori italiani non copre neanche l'inflazione calcolata dall'Istat.

Vero che negli ultimi anni è cresciuto molto l'export agricolo ma la nostra bilancia commerciale non ne ha risentito, anzi.

Il saldo import/export del decennio 2005/15 è negativo per 6 miliardi di euro. Infatti, nonostante le esportazioni agricole siano passate da 3,8 a 6,2 miliardi (+2,4 miliardi), le importazioni sono aumentate di 4,3 miliardi (da 7,9 a 12,2 miliardi).

L'analisi di Luigi Chiarello è impietosa quanto corretta: “come se l'agricoltura made in Italy non fosse in grado di sostenere i trend di crescita del suo comparto alimentare.”

Male anche i dati occupazionali, nonostante il Ministro sul Corriere della Sera abbia dichiarato che “I numeri dell'Istat ci dicono che l'agricoltura ha trainato la crescita dell'occupazione, con un +2,2% a livello nazionale e un +3% al Sud.”

Il problema che questi dati sono congiunturali, ovvero risentono anche dell'incremento (o diminuzione) della produzione agricola nazionale. In un contesto che ha registrato una ottima vendemmia e una buona campagna olivicola era lecito attendersi un incremento occupazionale.

Se allarghiamo l'orizzonte scopriamo nel 2005 gli occupati agricoli erano 972 mila, nel 2014 solo 878 mila.

Insomma l'agricoltura italiana non se la passa bene.

Potrebbero interessarti

Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 23 maggio: stabile l’olio extravergine di oliva italiano, sotto i 3,5 euro/kg quello spagnolo

Le giacenze di olio di oliva in Italia sono ai minimi termini e le quotazioni rimangono stabili in attesa di indicazioni precise sulla prossima produzione. Intanto in Spagna continua il trend al ribasso con scambi commerciali ai massimi livelli

23 maggio 2025 | 14:00

Economia

Export di olio di oliva, le buone indicazioni dei primi mesi del 2025

Nei primi cinque mesi della nuova campagna olearia, le esportazioni europee verso gli Stati Uniti hanno raggiunto le 99 mila tonnellate, per un valore di 768,6 milioni di euro

23 maggio 2025 | 12:00

Economia

Bene la birra italiana ma diminuiscono i consumi per l'aumento dei prezzi

Nonostante le difficoltà del 2024, il trend di lungo periodo ha visto crescere i consumi di oltre il 20% e un incremento anno su anno del segmento delle birre low e no alcol 

22 maggio 2025 | 16:00

Economia

Il mondo del vino italiano vede nero: mercato fermo e consumi in calo

Le spedizioni di vino verso gli States sono cresciute ma i consumi sono fermi. Il calo delle vendite sfiora il 17% se non si considera il trend posito negli USA a gennaio e febbraio

21 maggio 2025 | 11:00

Economia

Prezzi al consumo di caffè, cioccolato, burro ancora fuori controllo

Un italiano su tre è preoccupato dai rincari dei generi alimentari. La sfida per l'industria e i supermercati è raggiungere un numero sempre più elevato di clienti, per migliorare la fedeltà. Ecco spiegato il ritorno ai prodotti civetta, come l'olio extravergine di oliva

19 maggio 2025 | 15:00

Economia

Economia circolare: Italia mantiene la leadership in Europa

L'Italia si conferma prima fra le grandi economie europee per livelli di circolarità, ma è necessario accelerare per migliorare la competitività dell’industria italiana

19 maggio 2025 | 13:00