Economia

PER RISOLVERE LA CRISI DEL VINO, STRATEGIE MIRATE PER ACQUISIRE NUOVI CLIENTI: GIOVANI E DONNE

Sono consumatori difficili. Per loro il vino è un elemento di piacere che favorisce la socializzazione, un prodotto più salutare di altre bevande alcoliche. Una scelta culturale, non solo moda. Nascono così giochi e progetti per un corretto approccio col nettare di Bacco

22 ottobre 2005 | T N

Il consumatore cambia volto e nuovi segmenti si affermano nel variegato mondo del vino: sono i giovani tra i 25 e i 34 anni e le donne.
Sebbene dal 1971 al 2004 il consumo pro-capite di vino e' calato da 110 a 49 litri, da un' indagine Ac Nielsen emerge che il consumo di vino tra i giovani sia un comportamento sempre più diffuso.

Una ricerca, presentata all’Università di Perugia, nell’ambito della campagna nazionale “Vino e giovani” di Enoteca Italiana e Mipaf, riguarda la percezione che del vino hanno le nuove generazioni.
Il 20% della fascia tra 18-24 anni consuma vino rosso (il 27% degli over 40) e il 6% vino bianco (il 5% degli over 40), si scopre che ben il 43% della fascia tra 25-30 anni beve ogni giorno vino rosato (forse per l’abitudine all’aperitivo) e che comunque “già a partire da 18 anni si rileva un consumo di vino che non si discosta poi molto dalle cifre degli adulti”.
La tendenza generale è quella di bere vino “fuori casa” (28% del totale, contro il 20%). Il 28% delle donne, in particolare, dichiara di bere vino spesso fuori casa (il 10% in famiglia); il consumo extra domestico attrae sia la fascia tra 18-24 anni (26% contro il 15%), che quella tra 25-30 anni (31% contro 14%). Diffusa anche nella fascia tra i 31-40 anni, l’abitudine a bere vino fuori casa (28% contro il 23%); si attesta invece al 29% il consumo casalingo degli ultra40enni.
Il consumo frequente, tra 18-30 anni, è legato alla socializzazione (aperitivo e dopocena), con una predilezione per il momento mondano dell’aperitivo da parte della fascia 25-30 anni (13%). “Una cena con gli amici”, ottiene comunque la più alta percentuale di preferenze in tutte le categorie.
In realtà, una delle idee o situazioni più associate al vino da parte di tutte le fasce di età è quella dello “stare con la persona amata”: per le donne, in particolare questa risposta si colloca in seconda posizione con l’11% delle preferenze.
E la comunicazione del vino? Prevedibilità e tendenza esagerata a proporlo come fenomeno alla moda, le accuse rivolte dagli under 30 ai mass media. Per il 51% del campione, sagre e passaparola sono fonti di informazione preferite a stampa, radio e tv. Unica parziale eccezione, le riviste specializzate.

Nuove strategie di comunicazione: il gioco
In pochi mesi il sito vinoegiovani.it ha registrato 150mila contatti, e attraverso il corso di formazione a distanza (3500 gli studenti on line), il questionario e il gioco Girodivino (una sorta di gioco dell’oca applicato alle conoscenze enologiche) sono stati molti i giovani che ora hanno un approccio più consapevole e colto con il nettare di Bacco.
Un progetto utile per sensibilizzare i ragazzi tra 18-30 anni ad un consumo corretto e moderato dei nettari dei territori italiani. Non sole prevenzione dell’alcolismo, ma soprattutto cultura di prodotto.
“Il tentativo di legare il territorio e il vino alla formazione e alla educazione alimentare delle nuove generazioni sembra stia dando i suoi frutti. – ha affermato il Preside della Facoltà di Agrari, Francesco Pennacchi - La cultura del territorio è un fattore di successo non solo per gli imprenditori, ma per tutta la comunità”.

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