Economia
Aumenta il prezzo del vino. Aziende in perdita
Un apparente paradosso quello che sta vivendo il settore vitivinicolo nostrano. "Per ogni euro che viene fatturato, almeno 15 centesimi di perdita rispetto ai costi dei vini della vendemmia 2011" denuncia Adriano Orsi di Fedagri
12 novembre 2011 | Ernesto Vania
Lievita il prezzo del vino in bottiglia: oggi il costo di un vino base o un IGT è aumentato in media dal 30 al 50%. A causarlo l’aumento dei prezzi della materia prima: le quotazioni delle uve della vendemmia 2011 sono schizzate in alto in virtù di un calo straordinario della produzione vitivinicola nazionale, scesa per la prima volta sotto la soglia dei 40 milioni di ettolitri.
A denunciarlo è il Coordinamento della cooperazione agroalimentare composto da Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci-Agrital. “La situazione per i produttori e gli imbottigliatori è oggi molto pesante – spiega Adriano Orsi, presidente del settore vitivinicolo di Fedagri –. Già oggi le aziende registrano, per ogni euro che viene fatturato, almeno 15 centesimi di perdita rispetto ai costi dei vini della vendemmia 2011. Data la scarsità di prodotto, vengono in molti casi utilizzati già i vini della nuova vendemmia, con prezzi di realizzo che non coprono neppure i costi variabili dei prodotti confezionati”.
Ciò pone le aziende produttrici in una vera e propria situazione di emergenza. Molte cantine si stanno già organizzando per contenere al massimo gli aumenti, poiché temono che i forti rincari del prezzo finale della bottiglia possano contrarre ulteriormente i consumi.
“Le cooperative sono estremamente preoccupate – spiega Santandrea Ruenza di Legacoop Agroalimentare -: la contrazione o addirittura l’azzeramento dei margini può danneggiare i soci produttori proprio nel momento in cui le loro produzioni sono nuovamente valorizzate a differenza di quanto è accaduto negli anni scorsi, quando si erano dovuti confrontare con prezzi al di sotto della soglia di sopravvivenza”.
“In questa situazione, anche per consentire alle aziende una adeguata programmazione economica – conclude Orsi – è fondamentale aprire un confronto chiaro e costruttivo con la grande distribuzione. Per le aziende vinicole è indispensabile che vengano definiti entro la metà del mese di novembre i nuovi listini 2012 e che la decorrenza dei nuovi listini sia al più tardi quella del 1° gennaio del prossimo anno”.
Potrebbero interessarti
Economia
I mercati italiani ricchi di frutta e verdura di buona qualità

Tra la frutta consigliata non mancano i fichi d’India, nel pieno della loro stagione. Abbonda nei mercati l’uva da tavola, incluse varietà come la Vittoria e l’Italia. Non mancano le lattughe, buone e convenienti grazie ad un equilibrio tra domanda e offerta
13 settembre 2025 | 14:00
Economia
Nel 2024 export di olio di oliva a 3,09 miliardi di euro

Nei primi quattro mesi dell’anno le esportazioni sono aumentate del 23%. Nel 2024 l’export ha superato le 344 mila tonnellate vendute
13 settembre 2025 | 09:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 12 settembre: invariato in Italia, volano le quotazioni dell’extravergine in Spagna

L’olio extravergine di oliva italiano rimane ai livelli massimi mentre si porta a 4,2 euro/kg la quotazione dell’olio extravergine in Spagna. Differenziale ai minimi tra olio vergine e lampante. Si scalda il mercato delle olive
12 settembre 2025 | 13:30
Economia
Record nella produziuone mondiale di cereali nel 2025

La FAO ha leggermente aggiustato al ribasso la stima relativa alla produzione mondiale di grano, che comunque rimane superiore di circa lo 0,8 percento, rispetto all’anno scorso. Record per il mais
09 settembre 2025 | 14:00
Economia
Prezzi delle derrate alimentari invariati ad agosto

Gli incrementi dei prezzi di carne, zucchero e oli vegetali sono stati controbilanciati da una flessione delle quotazioni di cereali e prodotti lattiero-caseari. I prezzi rimangono superiori del 6,9 percento rispetto a un anno fa.
08 settembre 2025 | 15:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 5 settembre: brusca frenata degli acquisti in Spagna, in Italia si guarda alle olive

In Italia è già partita la corsa alle olive con i frantoi del centro Italia tra i più attivi: prezzi sopra i 100 euro/quintale. In Spagna alcuni operatori cercano di raffreddare il mercato dell’olio ma le quotazioni sono in rialzo, soprattutto su vergine e lampante
05 settembre 2025 | 13:00