Cultura
Potenza del web, grande casa comune di vetro
La nuova comunicazione del web corre rapida. Ed è proprio la velocità del cambiamento la vera novità. La frontiera è molto più in là. Si parla già di Web 3.0, che richiede una interattività maggiore. Oltre al più noto E-commerce, si sta affiancando un E-Tourism. L'analisi di Daniele Bordoni
12 dicembre 2009 | Daniele Bordoni
Oggi probabilmente tutti hanno un sito web e molti hanno un blog, anche personale in cui mettere le proprie impressioni, commenti, idee, ma anche solo le foto di famiglia, album di ricordi e quelle cose che sono importanti per chi le scrive e chi le scrive vuole farle sapere a tutti.
Queste non sono novità . I blog esistono da molti anni a questa parte e stanno svolgendo un ruolo crescente, riuscendo a coagulare idee comuni, unire sforzi, anche attraverso i motori di ricerca specializzati che consentono ai bloggisti (o bloggers per usare il termine anglosassone) di raccogliere dalla rete tutto ciò che rientra nella propria sfera di interessi. Ciò alimenta i blog, facendoli crescere, talvolta anche in qualità e arrivando fino a generare movimenti di opinione, che nessuno in partenza poteva prevedere.
Tutti hanno quindi a disposizione una voce personale, propria per esprimere idee formulare ipotesi, proporre azioni o semplicemente contribuire a proposte altrui. Lâeconomia usa molto poco, direi quasi per nulla, questo strumento, che è invece molto usato dagli individui, oltre che da coloro che sono professionisti del web. Ma sono i giovani, i più accaniti blogger, perché quando si è giovani non si ha paura di dire la propria, si è spesso molto diretti e spesso si resta inascoltati. Il blog permette loro di essere ascoltati e trovati da altri che condividono i loro spunti,
Il nuovo affascina chi è più giovane e che ha un occhio proiettato al futuro. à quindi giusto nellâapprontare una serie di articoli, che hanno come tema centrale âil Futuro che Verrà â, iniziato con lâarticolo che porta questo titolo (link esterno), che vi sia un ampio spazio dedicato ai giovani. Il futuro è loro e saranno loro a scriverlo.
Si diventa vecchi solo nel momento in cui ci si convince che il meglio del mondo stia alle spalle e che il futuro non potrà mai essere âbelloâ come il passato. La gioventù non è un fatto solo anagrafico, anzi talvolta non lo è affatto. Sono le idee e il modo di esprimerle a dire se siamo giovani o no. Come per rispondere idealmente a questa sfida, è stato creato un blog sul Futuro, dal titolo proprio come lâarticolo scritto qualche tempo fa âIl Futuro che verrà â link esterno che affiancherà il blog personale âDaniele Bordoniâs Blogâ link esterno
Col primo si intende concentrare lâattenzione su tutto ciò che può avere influenza sul futuro, dalle nuove tecnologie e le loro prospettive, la velocità della comunicazione, i nuovi strumenti, il rapporto con lâambiente e quindi la Green Economy, i nuovi stili di vita, in altre parole il nuovo mondo che si prospetta di fronte a noi. Col secondo si vuole approntare un discorso e anche un dibattito più ampio, in cui le idee possono essere liberamente espresse, come contributi a comprendere meglio la realtà in tutte le sue manifestazioni.
La comunicazione web di questi ultimi anni ha visto il fiorire, o meglio lâesplodere dei social network, Facebook e Twitter i più famosi. à difficile trovare oggi qualcuno che non sia iscritto ad almeno uno dei due o a tutti e due. Anche qui sono i giovani a dominare la scena, ma anche gli altri stanno via via trovando in questo strumento un ottimo veicolo. Un veicolo scoperto anche dal mondo dellâeconomia, che non poteva ignorare uno strumento che coinvolge milioni di persone a livello mondiale. Lâinterazione è notevole. Si âpostanoâ (dallâInglese âpostâ = mettere, inserire) messaggi, si creano gruppi, si condividono foto, si organizzano feste, incontri, si mettono in essere campagne, ci si raggruppa per interessi, si diventa fan di qualcosa o di qualcuno. Si esce anche dal mondo solo virtuale, per entrare anche nella realtà fisica.
Ai più richiesti social network si sono poi aggiunti, quelli un poâ più specializzati, creando vere e proprie reti di affari, di scambi immediati di idee, di nuove conoscenze, con più livelli di interazione, a partire da quello diretto con chi si è scelto di colloquiare per proseguire alle conoscenze indirette derivanti, da quelle di coloro che sono già in contatto diretto con noi, con terzo, quarto livello ecc, fino ad arrivare ad una grande rete, partendo solo da pochi contatti personali..
I social network, tecnicamente poggiano sulle piattaforme informatiche note sotto lâetichetta di Web 2.0 per distinguerle dal Web 1.0 ovvero i siti web tradizionali, statici, senza o con poche possibilità di interazione. Per quel che riguarda i siti aziendali, si tratta dei siti âvetrinaâ, ormai superati da una rete immensa di siti e di offerte commerciali, che rendono difficilissimo e costoso, continuare a essere trovati dai potenziali clienti, oltre che poco efficace in termini di risultati.
Gli esempi riusciti di piattaforme web evolutesi nel tempo sono ormai già molti. Nel campo del turismo, câè soprattutto Tripadvisor (www.tripadvisor.com e nella versione italiana www.tripadvisor.it) che non si limita a permettere di cercare e programmare il viaggio e il soggiorno, ma raccoglie il parere, le idee e i suggerimenti dei viaggiatori, dando maggiore credibilità ai consigli di viaggio (traduzione letterale di Tripadvisor = consigliere di viaggio). Quale migliore testimonial di un cliente soddisfatto e quale migliore dissuasore di un viaggiatore deluso o arrabbiato?
Gli effetti possono essere molto importanti. Le cifre parlano da sole. Sono circa 36 milioni i visitatori mensili (link esterno - pagina dei report aggiornati) attraverso questo portale. Anche nelle realtà meno imponenti si hanno risultati altrettanto notevoli.
Nella mia esperienza diretta, ho visto la nascita e la crescita di un portale sempre basato sul Web 2.0 dal titolo Neve Azzurra link esterno, dedicato al comprensorio sciistico della Provincia del Verbano Cusio Ossola, voluto dal Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dellâOssola Dopo un paio di mesi dalla creazione i contatti hanno cominciato ad espandersi con una progressione impressionante arrivando a diverse centinaia di migliaia. Con la crescita della Community sono arrivate le proposte, trasmesse dal basso e lo scambio di suggerimenti e di idee è proseguito.
La strada della comunicazione diretta sembra quella delineata nel futuro ed è già in evoluzione. Ad un recente convegno tenutosi a Milano, Turistarth link esterno, del 5 novembre 2009, con enfasi sul rapporto tra i beni culturali e il turismo, sono emersi alcuni importanti spunti sulle nuove tecnologie, come quello di Rodolfo Baggio (Università Bocconi), che ha parlato di Travel 2.0 riferendosi alla tecnologia prima citata, del Web 2.0, in campo turistico (Travel 2.0: Come cresce il turismo della seconda generazione)
Oltre al più noto E-commerce, si sta ormai affiancando un E-Tourism, in cui lâItalia è purtroppo in una posizione arretrata, fino ad arrivare allâassurdo, che persino gli operatori professionali italiani, per accedere ai portali turistici che riguardano lâItalia, devono utilizzare portali stranieri.
La frontiera è molto più in là . Si parla già di Web 3.0 che richiede una interattività maggiore a cui vanno affiancate velocità di comunicazione della dimensione di 20 Gigabyte al secondo, cifra che sarà presto lo standard per il Giappone come, afferma Marco Marsili, dellâUniversità degli Studi dellâInsubria (leggi nota in coda allâarticolo ). Lâaccento è posto sulla rapidità dei cambiamenti e dellâinnovazione tecnologica, che richiedono grande attenzione e investimenti per seguirne lo sviluppo, col rischio di restare indietro e rimanere tagliati fuori dalle nuove forme di comunicazione.
Quanto detto per il turismo si applica in tutti i settori dellâeconomia e della comunicazione. Non è lâevoluzione tecnologica, già di per sé impressionante, ma la rapidità in cui avviene, in pochi anni o addirittura in pochi mesi.
Una cosa è certa. Sarà sempre più la gente comune, attraverso i vari strumenti tecnologici che via via si realizzeranno nel campo della comunicazione web ad avere il controllo sulle tendenze e sul futuro. Sempre meno i gruppi anche di grandi dimensioni, riusciranno a mantenere il controllo e lâinfluenza sulle decisioni comuni, dellâeconomia, della politica o di qualsiasi altro campo delle relazioni umane.
Siamo tutti in una casa di vetro, è vero, dove siamo controllati passo passo, in ogni nostra azione, ma forse i controllori, vedranno ridursi il proprio potere proprio a seguito dellâevoluzione del mezzo stesso di comunicazione, che lascerà sempre di più al singolo il potere decisionale su cosa fare e alla collettività virtuale, quello di creare gruppi e movimenti di opinione, mettersi insieme e trasmettere nuove idee e nuove tendenze.
Nota âTurismo culturale e innovazione: fallimenti reali e realtà virtualeâ, Marco Marsili - Università degli Studi dell'Insubria (abstract): Mentre la "marca Italia" segna un vistoso declino, anche nel settore del turismo culturale, la classe dirigente del Paese si distingue per l'aridità di proposte idonee a rilanciare un settore vitale per la nostra economia.
La mancanza di soluzioni innovative testimonia l'inadeguatezza e l'incapacità degli esecutivi di dare risposte adeguate alla crisi che investe tutti i comparti della nostra economia.
L'applicazione delle più avanzate tecnologie permetterebbe di sperimentare nuove tecniche di marketing "virtuale", provocando un effetto di trascinamento che avrebbe ripercussioni reali nel settore del turismo culturale.
L'utilizzo di soluzioni innovative, come il web 3.0, che collega a Internet gli oggetti della quotidianità , necessita tuttavia di infrastrutture di rete che supportino connessioni ultraveloci, in una situazione che vede l'Italia già agli ultimi posti per disponibilità e accesso alla banda larga di prima generazione (digital divide).
La disponibilità di reti ultraveloci, infatti, è necessaria per lo sviluppo di economie basate sui servizi che devono competere globalmente. Non è un caso che i Paesi nei quali i governi hanno effettuato scelte strategiche in questa direzione crescano più velocemente. Sono gli stessi Pesi (non solo emergenti) verso i quali si sta spostando il turismo, ma anche quelli dai quali proviene il maggior flusso di turisti, sempre meno attratti dalla Penisola.
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