Cultura
Ecco perchè il riso porta fortuna

Il lancio del riso sugli sposi appena congiunti è un chiaro riferimento alla semina ritenuta da sempre, allegoricamente, atto di fecondazione della madre Terra. Ma le maggiori tradizioni rituali sul riso sono asiatiche
14 marzo 2025 | 18:00 | Giulio Scatolini
Come il pane e il grano in Europa, così il riso in Asia rappresenta l’alimento primario fondamentale ed essenziale, e di questo ne assume tutti i valori materiali e simbolici. La sua origine divina è infatti elemento comune a tutte le religioni di tipo orientale; così nei contenitori che simbolicamente racchiudono tutte le cose importanti e primarie per l’origine della vita, “le zucche celesti”, troviamo non solo tutte le specie umane e i manuali delle scienze segrete, ma anche tutte le varietà di riso.
Esso è pertanto simbolo di ricchezza, abbondanza e purezza primordiale. La sua laboriosa lavorazione, da parte degli agricoltori, è infatti ritenuta successiva alla rottura dei rapporti tra cielo e terra.
Così come per il grano, così per il riso la sua adorazione ha una concreta e reale importanza, corrispondente al suo valore nutritivo, essendo il riso integrale, un alimento molto energetico, sebbene la sua composizione lo situi, per equilibrio dietetico, in posizione inferiore rispetto al grano.
Come in Occidente era credenza comune che nel grano vivesse uno spirito, così in Oriente era convinzione che nel riso alloggiasse una presenza spirituale; si riteneva che l’annata scarsa di raccolto si verificasse quando questa divinità si allontanava dall’interno di questo cereale; per tale motivo, venivano allora fatte delle preghiere che invocavano il ritorno dello spirito benevolo.
Nell’antica Cina la sua introduzione è fatta risalire al mitico imperatore Shen Nung, al quale viene attribuita l’istituzione dell’iniziatico rito annuale della posa delle piantine di riso.
Era credenza comune in Occidente nel caso del pane, ritenere soggetti a sventure, e a cattivi eventi, tutti coloro che sprecavano gli avanzi di riso: contro di loro si sarebbe prima o poi abbattute le ire del Dio del tuono.
L’uso superfluo del riso era concesso solo per cerimonie religiose; così in molti luoghi della Cina era usanza porre riso in bocca ai morti, mentre attraverso altre cerimonie era cosa comune offrire ciotole di riso agli antenati.
In Giappone secondo la mitologia locale, il riso fu creato da Amaterasu, la dea del sole, e diffuso dal dio Inari chiamato anche “portatore del riso”. Secondo la tradizione Inari assunse le sembianze di un vecchio che con due ciotole di riso in mano girò tutto il continente per diffondere l’uso e la sacralità di questo cereale.
La notorietà del dio Inari è in Giappone grandissima tant’è che nel paese esistono oltre 40.000 templi dedicati al dio “portatore di riso”; questi edifici sono ben visibili grazie alla presenza di “torii”, caratteristiche porte rosse di legno, che si susseguano, uno dietro un'altra, all’interno del complesso architettonico religioso.
In India il riso non solo è venerato, ma ricorre in tantissimi riti. In quello nuziale la sposa entrata all’interno del tempio deve fare tre giri intorno all’altare, ed a ogni giro il genitore o parente lo deve mettere, nel palmo, un pugnetto di riso. Questo riso viene poi successivamente, durante il cerimoniale, versato sul capo degli sposi, come augula coltivazione del riso rio di gioia e fecondità; nell’ultimo giorno delle celebrazioni nuziali, infine, i due sposi celebrano, in segno propiziatorio, il rito del “soma” che consiste nel gettare sul fuoco riso unto con il burro. Riusciremo in futuro a sostituire il burro con l’extravergine per i prossimi novelli sposi?
Quando viene dato il nome ad un neonato la cerimonia impone che si deponga il bambino su un lenzuolo coperto di riso che a lungo viene scosso e dondolato al fine di trasferire sul bimbo l’energia positiva e spirituale del riso.
L’introduzione di questo cereale in Occidente e in modo particolare nel bacino mediterraneo viene fatta invece risalire ad Alessandro Magno che lo riportò a seguito della sua spedizione in Oriente; fu dapprima coltivato in Egitto e poi diffuso su tutte le coste settentrionali dell’Africa.
In Italia invece la coltivazione del riso fu importata dagli Arabi che consideravano sacro questo cereale in quanto, secondo la loro credenza, esso era germinato da una goccia di sudore di Maometto caduta dal Paradiso sino alla Terra.
Così se da una parte è di certo sicuro, per ciò che sopra è stato detto, che l’usanza di gettare riso sul capo degli sposi, come augurio di fecondità, è origine indiana, dall’altro va evidenziato che questo scaramantico cerimoniale è talmente usuale in Occidente, che è ormai, oggi, quasi impossibile assistere ad un matrimonio che non comporti il lancio finale del riso.
Si ipotizza che questa radicata usanza derivi dal fatto che il riso, in Occidente, nell’antichità, era da considerarsi bene assai prezioso e quindi elemento e quindi elemento rafforzativo di un rito propiziatorio o di un cerimoniale.
L’alto valore economico del riso è, tra l’altro, confermato in una delle “Satire” di Orazio, quella sull’umana pazzia, dove si chiede, appunto, se sia più saggio morire di malattia oppure di povertà, ridotti sul lastrico dall’alto costo del riso usato come pasto medicinale.
L’uso del riso durante il matrimonio sarebbe quindi da ricondursi alla sua esoticità e allo stesso tempo preziosità veniale e quindi, consequenzialmente, sacrale e liturgico.
Allo stesso tempo, proprio perché di cereale trattasi, il suo lancio sugli sposi appena congiunti è un chiaro riferimento alla semina ritenuta da sempre, allegoricamente, atto di fecondazione della madre Terra; si tratterebbe in questo caso di un rafforzamento doppiamente simbolico e quindi “potente” del “matrimonio cosmico” tra Cielo e Terra.
Anche il proverbio “sposa bagnata, sposa fortunata” sarebbe, sarebbe, secondo alcuni studiosi, legato a tale simbologia sacrale, in quanto l’acqua cementerebbe, attraverso il rito, la fusione sposa-terra e sposo-cielo. La pioggia rappresenta infatti simbolicamente l’atto finale della fecondazione della terra da parte del cielo, mentre la semina del cerale più prezioso, il riso, simboleggia la fecondazione più nobile della terra da parte dell’uomo.