Cultura
Vinitaly: il vino guarda al futuro con una istallazione immersiva per scoprirne l’essenza più profonda

Il vino al microscopio, scoprendone anche le caratteristiche in termini di espansione del colore che ne fanno un’opera d’arte
14 aprile 2024 | C. S.
Un'arena immersiva per raccontare il vino dal punto di vista del territorio, con la possibilità di guardarlo al microscopio, scoprendone anche le caratteristiche in termini di espansione del colore che ne fanno un’opera d’arte.
E' questa una delle novità del padiglione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che sarà possibile visitare al Vinitaly, a Fiera Verona, da oggi al 17 aprile.
Il suo nome è “Divina” e si tratta di un’installazione immersiva ideata per emozionare e connettere chi fa e chi ama il vino in Italia per un indimenticabile viaggio nell’eccellenza vitivinicola italiana. Uno spazio di dialogo creato per il Ministero dell’agricoltura al Vinitaly 2024 dal regista Andre Guidot, sviluppata dal collettivo artistico {[(etica)estetica]anestetica e prodotta da TRAMA Creative Studio.
“Guardare una particella di vino al microscopio è un evento eccezionale e chi avrà l'occasione di viverlo vedrà un'esplosione di colori che danno l'idea di quanto la natura sia capace di fare ciò che l'uomo non riesce a volte nemmeno a immaginare”, ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida commentando l’opera artistica.
Grazie alle tecnologie innovative, in un'arena immersiva allestita nello spazio del Masaf, sarà possibile scoprire il vino secondo tre prospettive: una video-esperienza artistica per esplorare, attraverso la lente del microscopio, la natura del vino; un video immersivo accompagnato da un audio racconto che celebra la bellezza e la ricchezza dei territori agricoli italiani; infine una video esperienza artistica dedicata ai sapori e alle essenze dei vini italiani e dei loro territori, attraverso visualizzazioni organolettiche realizzate in collaborazione con Assoenologi.
“Un’opera sul vino italiano non poteva che omaggiare la natura divina del vino italiano, dei suoi territori e dei suoi protagonisti” – ha spiegato il regista Andre Guidot - “Divina è un’esperienza che immerge lo spettatore grazie all’arte e alla scienza, proprio come l’eccellenza del vino italiano”.
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