Cultura
Vino al Vino, 50 anni dopo
Antonio Boco e Paolo De Cristofaro sulle tappe di Mario Soldati, grande intellettuale del Novecento, inventore di un vero e proprio genere letterario, per comprendere com’era e come è diventata l’Italia del vino
01 maggio 2020 | C. S.
Rileggere il passato per comprendere il presente e immaginare il futuro del vino italiano: è così che il perugino Antonio Boco e l’irpino Paolo De Cristofaro hanno pensato e realizzato il loro nuovo Podcast. Da vent’anni divulgatori del vino italiano e collaboratori di importante testate giornalistiche di settore, tornano sui viaggi di assaggio di Mario Soldati, intellettuale straordinario e poliedrico che ha scritto pagine magnifiche e fondamentali del racconto enogastronomico dell’Italia del Novecento.
Scrittore, regista, autore televisivo, Soldati ha lasciato un segno ovunque sia passato, fino agli ultimi anni trascorsi nell’incantevole borgo marinaro di Tellaro, in Liguria. Merita dunque uno sguardo lanciato con gli occhi di oggi.
Ecco allora che l’idea appare innanzitutto come un pretesto per riprendere in mano “Vino al vino. Alla ricerca dei vini genuini”, a poco più di 50 anni dall’uscita della sua prima edizione (Mondadori 1969), che conteneva i racconti pubblicati sul settimanale Grazia a partire dall’autunno 1968. Libro riedito nel 2017 da Bompiani in versione integrale, vale a dire con gli articoli scritti in occasione dei viaggi successivi: 1970 (sempre per Grazia) e 1975 (per la rivista Epoca).
Ma anche un modo per chiedersi cosa si trova oggi nei luoghi esplorati da Mario Soldati, partendo naturalmente dai territori che gli autori hanno visitato personalmente, coinvolgendo di volta in volta amici, colleghi e addetti ai lavori che hanno qualcosa di interessante da condividere.
«Chi cerca di raccontare il vino, come noi – sottolineano i due critici - mette Mario Soldati tra i padri della patria. Abbiamo letto e riletto i suoi scritti, guardato avidamente le puntate de In Viaggio nella valle del Po, dalla Trattoria Cantarelli alla scoperta della salama da sugo, dalle risaie del vercellese ai vini piemontesi, come qualcosa di prezioso che per fortuna si è salvato. Tuttavia, quello che proviamo a fare è quanto di meno agiografico possibile. L’ammirazione, in certi casi la venerazione per l’autore, non ci distoglie dal presente: ripercorriamo le varie tappe dei suoi viaggi d’assaggio, come lui stesso li definisce, con empatia ma sguardo critico, voglia di calarsi nel contesto e al contempo di esaminarlo con occhi moderni, attraverso il nostro vissuto e le esperienze fatte sul campo. Ci pareva, e ci pare, un omaggio più convinto. In ogni caso un lavoro che sentiamo più vicino a noi, partecipato e magari utile».
E’ così che nasce “Vino al Vino 50 anni dopo”, il primo Podcast interamente firmato Tipicamente, l’eno-blog di Boco e De Cristofaro. Ad eccezione del numero zero, dedicato all’introduzione del libro (intitolata “Il momento del Vino”), ogni episodio è incentrato su uno dei reportage che scandiscono i vari capitoli, senza seguirne necessariamente l’ordine cronologico.
Pubblicati a cadenza settimanale ogni giovedì, sono episodi sempre diversi l’uno dall’altro per struttura, temi e mood. Ad accompagnare l’ascolto, inoltre, c’è in ogni occasione una playlist di “cose belle”, selezionate dagli autori e dai loro ospiti: letture, video, musiche, consigli di viaggio e di sosta, cantine da visitare, bottiglie da bere e tanto altro.
Tutte le puntate della prima serie di “Vino al Vino 50 anni dopo” sono disponibili sul sito e le pagine social di Tipicamente, così come sulle principali piattaforme di distribuzione Podcast, a partire dai canali dedicati di Spreaker e YouTube (ma anche Spotify, Soundcloud, Google Podcasts, Deezer, Podcast Addict, Podchaser).
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