Cultura

L’OLIO DI OLIVA? CON LUIGI CARICATO DIVENTA IL FILO CONDUTTORE DI UN ROMANZO

Un oleologo che si affaccia nella narrativa. Esordio fortunato, visto che l’autore ha ricevuto a Lecce il premio “Sallentino”. Si intitola “L’olio della conversione” ed è il racconto di una vita, quella del mistico Giuseppe da Copertino, il santo volatore

10 settembre 2005 | Maria Carla Squeo

Il libro è da leggere tutto d’un fiato: ha ritmo, eleganza. All’anteprima nazionale che si è tenuta a Santa Caterina, nel leccese, il pubblico ha molto gradito. Lo scorso 22 agosto nessuno immaginava che Caricato ponesse una particolare attenzione anche a una scrittura letteraria, raffinata e intensa. Così, oltre a scrivere libri sull’olio di oliva, l’oleologo Luigi Caricato ha esordito con il romanzo L’olio della conversione (Besa, pp. 204, euro 14; link esterno). Non anticipiamo qui il ruolo esercitato dall’olio nell’economia della storia, lo lasciamo svelare direttamente al lettore per non sottrargli l’effetto sorpresa. Diciamo solo che il libro si muove agile scavando nelle viscere del Seicento. Giuseppe da Copertino, il protagonista, è un frate salentino che ha suscitato tanto scalpore per i suoi voli estatici e le levitazioni, finendo con l’essere processato per ben due volte dal Sant’Uffizio. La vicenda è intrigante e insieme dolente, il linguaggio è alle volte rude e perfino violento, a tratti intensamente lirico. E’ un aspetto di Luigi Caricato che è giusto conoscere. L’autore non è nuovo a confrontarsi con la letteratura. Negli anni Ottanta ha diretto presso l’Università Cattolica di Milano la rivista “Juvenilia”, cui hanno collaborato prestigiose firme del mondo poetico. Ora, l’esordio in narrativa ha già avuto un meritato riconoscimento. A Lecce lo scorso 4 settembre Caricato ha ritirato il premio “Sallentino” opera prima di narrativa. Con lui hanno peraltro ricevuto il premio altre figure autorevoli. Il critico letterario Ennio Bonea, il cardinale di Palermo Salvatore De Giorgi e il ministro dei Beni culturali Rocco Buttiglione.



Ai lettori di “Teatro Naturale” anticipiamo intanto il risvolto di copertina a firma del compianto Giuseppe Pontiggia, il celebre autore delle Vite di uomini non illustri e di Nati due volte. E’ a lui, per onorarne la memoria, che Caricato ha voluto dedicare il romanzo. Ecco il testo. Buona lettura.

Luigi Caricato ha avvicinato Giuseppe da Copertino negli aspetti più potenti ed espressivi, sottraendosi alla tentazione di ricavarne un ritratto edificante e pietistico. Ne emerge un profilo avvincente e appassionato, attenendosi da un lato al filo conduttore di una cronologia precisa e puntuale, sostenuta da una capillare documentazione storica, dall’altro riservando spazi di libera creatività, dove i dati della cronaca vengono trasformati da un racconto coinvolgente e di emozionante attrazione. Per ottenere tale risultato, Caricato ha mobilitato una prosa divisa tra il realistico e il visionario, realizzando un sapiente montaggio dei diversi momenti narrativi attraverso un lessico e una aggettivazione spesso audaci e inventive.
Il risultato è un’opera avvincente che interessa in eguale misura sia chi è attratto dalla figura di uno dei santi più memorabili della tradizione italiana, sia il lettore sensibile alla originalità di nuovi percorsi letterari ed espressivi.

Giuseppe Pontiggia



Infine, ecco la motivazione del premio il "Sallentino", redatta dal presidente della giuria, il professor Gino Rizzo:

Un’avvincente biografia del “santo dei voli” tra realtà storica e invenzione creativa. Dopo le precedenti rivisitazioni novecentesche (Bodini,, Bene, Prete) la figura di san Giuseppe da Copertino ritrova nuova vitalità e nuova forma sullo sfondo dell’inquietante età barocca tra implacabili inquisitori, feroci feudatari, miracolose guarigioni, mistici doni in una prosa scattante per speditezza di strutturazioni sintattiche e nitidezza di scelte lessicali.
Gino Rizzo


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