Cultura

Premio Nobel alla letteratura a Vargas Llosa. Galan si toglie qualche sassolino

Duro intervento del Ministro delle Politiche agricole a margine di alcune polemiche dell'estate 1994. L'accusa è a Umberto Curi, per aver scatenato un putiferio per la nomina dello scrittore a membro della giuria del Festival del cinema di Venezia

09 ottobre 2010 | C. S.

L'assegnazione del Premio Nobel alla letteratura allo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa è stata unanimamente salutata con grande soddisfazione. Non c'è che dire, si tratta effettivamente di un premio ampiamente meritato, di quelli che lasciano un segno positivo nella storia della letteratura mondiale.
Rispetto alle precedenti assegnazioni, questa volta gli accademici di Svezia non hanno sbagliato.

L'occasione del premio a Vargas Llosa ha dato luogo ad alcuni rilievi polemici da parte del ministro Giancarlo Galan, che molto opportunamente rievoca alcuni suoi ricordi, risalenti a quando era governatore della Regione Veneto.

“Mi auguro - ha dichiarato Galan - che nessuno se ne abbia se nel gioire per il premio Nobel a Mario Vargas Llosa ricordo l’estate del 1994, quando, e diciamolo giustamente una volta tanto, il comunista Umberto Curi, direttore allora dell’Istituto Gramsci, nonché consigliere della Biennale di Venezia, scatenò un putiferio contro Vargas Llosa nominato membro della Giuria del Festival del Cinema di Venezia. Ricordo tutta la mia indignazione contro Curi, che aveva definito il grande scrittore peruviano ‘un personaggio politicamente segnato’ e la sua nomina in giuria ‘un atto inqualificabile’."

"Ricordo anche che Gillo Pontecorvo, indimenticato regista cinematografico, e l’onorevole comunista Luigi Berlinguer non condivisero affatto l’intollerante presa di posizione di Curi, mentre Massimo Cacciari si mantenne ambiguo, insomma non si espose più di tanto a sostegno di Vargas Llosa. Sono riandato con la memoria a queste antiche intolleranze verso un grande scrittore ‘pienamente liberale’, sempre ostile alle dittature, sia di destra che di sinistra, che producono ‘arroganze che portano al disordine, dalla politica all’economia’. Parole sue queste ultime, che per fortuna ci allontanano dal deludente “disordine” costruito attorno a vaccinare e polente nel cuore di una città, Roma, che si merita maggior rispetto, anzi, venerazione per quello che rappresenta la sua storia, la stessa da cui è nata la lingua del premio Nobel Mario Vargas Llosa”.




Fonte: Pirrotta et al.

Potrebbero interessarti

Cultura

L'olivicoltura australiana è nata in un carcere

L'Adelaide Gaol diede vita all'olivicoltura nelle regioni di Victoria e dell'Australia meridionale. Le prime produzioni di olio di oliva vergine del 1870 vendute a 10-12 scellini al gallone

11 dicembre 2025 | 09:00 | Vilar Juan

Cultura

Le dinamiche climatiche all'origine dell'agricoltura nella Mezzaluna Fertile

L’analisi di una stalagmite individuata in una grotta del Kurdistan iracheno ha permesso di acquisire informazioni paleoclimatiche che rivelano informazioni inedite sui legami tra clima, ambiente e sviluppo delle prime società agricole nel Vicino Oriente

10 dicembre 2025 | 12:00

Cultura

L’olivo, da simbolo di pace a elemento di interior design

Il 26 novembre si celebra la Giornata mondiale dell'olivo, una pianta che produce olive, olio d’oliva ma è anche carica di forte simbolismo. Oggi la sfida è dare un senso di contemporaneità e futuro, anche pensando a nuovi ruoli e soluzioni, come l’architettura d’interni

26 novembre 2025 | 09:00

Cultura

Dumbo Film Festival di New York: identità e memoria attraverso il cibo

La collaborazione tra il festival e Certified Origins nasce dalla volontà di valorizzare storie legate ai principi fondanti della dieta mediterranea – semplicità, stagionalità, origine e sostenibilità – in un momento in cui negli Stati Uniti cresce l’attenzione verso un’alimentazione più genuina e consapevole

23 novembre 2025 | 15:00

Cultura

Focaccia: una tradizione culinaria neolitica risalente a 9.000 anni fa

Durante il tardo Neolitico, tra il 7000 e il 5000 a.C., le comunità completamente agricole nella regione del Vicino Oriente, svilupparono una complessa tradizione culinaria che includeva la cottura di grandi pagnotte di pane e focacce

23 novembre 2025 | 12:00

Cultura

L'olio di oliva tunisino già sulle tavole degli Antichi Romani

Il secondo frantoio romano più grande dell'impero è nella regione di Kasserine, in Tunisia: un monumentale torcularium composto da dodici presse a trave. Fece della Tunisia il principale fornitore di olio di oliva per Roma antica

20 novembre 2025 | 16:15