Mondo Enoico

Anticipata la stagione del vino novello

Molte le novità per questo prodotto che si accompagna ai piatti tipici autunnali. I novelli potranno essere solo Doc e Igt. La produzione resta concentrata al nord e in particolare in Veneto

03 novembre 2012 | T N

Una piccola rivoluzione per il vino novello che anticipa di una settimana la sua comparsa in commercio, dal 6 novembre al 30 ottobre e che si deve adeguare alle nuove regole imposte dal decreto del Mipaaf del 13 agosto 2012.

Ai sensi del nuovo decreto, la produzione e immissione al consumo dei vini novelli deve rispettare queste regole: la menzione tradizionale “Novello” è riservata solamente ai vini a Dop o Igp tranquilli e frizzanti; la loro immissione al consumo è anticipata al 30 ottobre; il periodo di vinificazione non può essere inferiore a 10 giorni; il processo di fermentazione con macerazione carbonica dell’uva intera deve riguardare almeno il 40% del vino (in precedenza era il 30%); il titolo alcolometrico totale minimo al consumo non può essere inferiore a 11% vol. e il limite massimo di zuccheri riduttori residui non deve essere superiore a 10 g/l; non sussistono più disposizioni restrittive nell’uso di contenitori di capacità superiore a 1,5 litri e sono soppressi i vincoli sui materiali utilizzabili per i recipienti. In compenso viene vietato l'utilizzo di vini delle precedenti annate (prima era ammesso il taglio fino al 15%).

“La produzione di novello è in calo da diversi anni ed è lontana dai livelli boom dei primi anni 2000 – evidenzia Confagricoltura -. Rimane concentrata nelle regioni del Nord dove si producono i 2/3 dell’offerta nazionale, con forte prevalenza del Veneto.”

Sono arrivate sugli scaffali le circa 4 milioni di bottiglie di vino novello Made in Italy prodotte nel 2012 ma mancano le castagne la cui produzione risulta praticamente dimezzata per la lunga estate calda ma anche per l’attacco di un parassita il “Cinipide galligeno del castagno” che proveniente dalla Cina sta distruggendo i boschi. Secondo la Coldiretti è in proprio in questa settimana segnata dal lungo ponte che si registrano i maggiori consumi delle castagne e del vino novello che sono entrati nella tradizione alimentare degli italiani che apprezzano l'abbinamento tra prodotti da primato del Made in Italy alimentare. I prezzi di vendita sono stabili con una media di 5 euro a bottiglia. Il fatturato del vino novello è di circa 20 milioni di euro e sono oltre duecento i produttori con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che insieme al Trentino copre quasi la metà della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano la Toscana, la Sardegna, l'Emilia Romagna e la Puglia.

Il vino novello continua a perdere fascino e fan. E infatti in dieci anni si sono perse per strada ben 14 milioni di bottiglie, passando dal picco storico di 18 milioni raggiunto nel 2002 fino ad arrivare a 4 milioni scarsi del 2012, con un crollo che si avvicina all’80 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. In realtà l’ennesimo calo di quest’anno non avrà effetti pesanti sul “pianeta vino” e sui vitivinicoltori -osserva la Cia- visti i bassi volumi di questo prodotto che oggi incide con lo 0,2 per cento sulla produzione enologica nazionale.

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