L'arca olearia

INFLUENZA DELLE CONDIZIONI CLIMATICHE SU BACTROCERA OLEAE

Temperatura dell’aria e piovosità possono sensibilmente condizionare la vitalità sia degli adulti sia delle larve. Conoscere le condizioni che limitano o favoriscono quest’insetto significa poter condurre una lotta più efficace, senza sprechi di insetticida e limitando l’impatto ambientale

25 settembre 2004 | Alberto Grimelli

La mosca delle olive arriva a compiere nelle aree costiere fino a 3 generazioni tra luglio e novembre e 1-2 tra aprile e giugno, in totale può fare anche 6 generazioni.
Il ciclo generazionale è chiaramente funzione sia dei parametri meteorologici sia delle condizioni del frutto e varia da circa 40 giorni d’estate fino a 4 mesi d’inverno e lo svernamento avviene principalmente nel terreno allo stadio di pupa.
La Bactrocera oleae, questo il nome scientifico dell’insetto, è particolarmente sensibile anche a piccole variazioni di temperatura e benché tutte le variabili climatiche interagiscano nell’influenzare le attività vitali dell’insetto, particolarmente importante risulta la temperatura dell’aria.

Al di sotto di 6°C gli adulti rimangono pressoché immobili e non si alimentano. Tra i 7-15°C l’insetto è in grado di camminare e di alimentarsi ma non di volare. Cominciano a ovideporre (anche in dicembre-gennaio) a 16-17°C. Sono necessari 17°C perché il volo diventi spontaneo e abbastanza frequente, a tale temperatura (17°C) inoltre possono avvenire accoppiamenti ed ovideposizioni, anche se occorrono 19-20°C perché siano interessati tutti gli adulti.
I voli spontanei risultano più frequenti all’aumentare della temperatura dai 17 ai 25°C circa. A temperature di circa 35°C il volo permane per lunghi periodi. La frequenza dei voli diminuisce in presenza di vento, cielo coperto e pioggia, mentre aumenta se cibo ed acqua sono scarsi.
La mortalità abiotica della Bactrocera è crescente a valori superiori ai 25°C e risulta particolarmente elevata oltre i 37°C sino a divenire totale nel volgere di pochi minuti al di sopra di 43°C. Per ciò che riguarda le basse temperature la sopravvivenza diminuisce rapidamente per valori inferiori ai 6°C sino a divenire totale nel volgere di pochi minuti attorno a -9, -10°C.
Limitatamente agli adulti si è osservato che, per temperature comprese tra 38-43°C, la disponibilità di acqua aumenta le possibilità di sopravvivenza.

La durata degli stadi preimmaginali (uova, larve e pupa) è minima a 25°C e si allunga progressivamente a temperature inferiori sino a raggiungere valori di circa sei volte maggiori con 10°C. Valori di umidità relativa molto bassi (anche del 20% in agosto) in concomitanza a temperature estive elevate conducono a bruschi picchi di mortalità ovo-larvale. La percentuale di mortalità larvale aumenta con la temperatura e con il diminuire dell’umidità relativa, infatti a 38°C e umidità del 22% si hanno valori di mortalità larvale del 90% circa. In tali condizioni di aridità è elevata anche la mortalità delle pupe e degli adulti.

In estrema sintesi l'insetto si sviluppa in maniera ottimale a temperature comprese, per i diversi stadi di sviluppo, tra gli 8°C ed i 32 °C.
Inoltre è stato osservato che una scarsa piovosità nel periodo estivo e la lignificazione del nocciolo determinano una minore turgidità delle drupe che ospitano gli stadi pre-immaginali, provocando elevate mortalità sugli stessi.

Sulla base delle considerazioni riportate è possibile intravedere l’azione preponderante che la temperatura dell’aria esercita sulla dinamica delle popolazioni di Bactrocera, sia direttamente, limitando le possibilità di sopravvivenza dei vari stadi e di moltiplicazione degli adulti, sia indirettamente influenzando lo stato fisiologico della pianta ospite.

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