L'arca olearia

L’Italia dell’olio corre per strade separate

Al Sol di Verona si sono viste due facce della medesima realtà. Da una parte l’Unaprol che ha esibito i muscoli portando con sé il viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso. Dall’altra il Consorzio di garanzia Q che è entrato nella delicata questione dei rapporti con il mondo della distribuzione

17 aprile 2010 | T N

Non ci vogliamo scomodare più di tanto questa volta.
Un po’ siamo stanchi di assistere alla continua scissione di un comparto, quello dell’olio di oliva, che vorremmo invece, magari anche litigioso, ma più unito e coeso nella concretezza delle decisioni.

Prendiamo, quale ennesimo esempio, quanto si è verificato a Verona, in occasione dell’evento fieristico Sol.
Abbiamo partecipato al salone dell’olio veronese nella speranza che qualcosa potesse cambiare, ma nulla di nuovo si è affacciato all’orizzonte. Abbiamo asistito impotenti alla solita separazione, alla divisione tra il colosso dell’Unaprol, una realtà che ama correre da sola, e il resto del comparto, che invece cerca in qualche modo di reagire, di non lasciare in mano a un’unica realtà il futuro dell’olio di oliva. Il problema è proprio questo: il fatto che l’Unaprol corra da sola, senza curarsi degli altri.
L’atteggiamento è noto a tutti: si dialoga solo con un unico soggetto che parla e gli altri che si adeguano. Ma non può andare avanmti così, all’infinito. Bisognerà pur reagire.

Ora, noi non vogliamo affatto giudicare, anche se, tra le righe, lo facciamo.
Si sa bene che non siamo per nulla d’accordo con la politica adottata dall’Unaprol, e d’altra parte lo si è ben notato dal tono dei nostri articoli. Ma non siamo prevenuti, questo è certo.

Anzi, una cosa è certa: saremmo ben felici se una tale preziosa risorsa, l’Unaprol, si rendesse finalmente conto che il dialogo è la soluzione più giusta per tutti. Ma il dialogo però non è – e lo ribadiamo per l’ennesima volta – un concerto per voce solista, con gli altri costretti a fare da pubblico. In un comparto tutti devonpo avere voce in capitolo, altrimenti queste divisioni saranno insanabili.

Per ora, niente. Continueremo ancora ad assistere a questa lacerante divisione.
Ecco un esempio.
Vi riportiamo i comunicati stampa diffusi dalle due distinte voci del comparto oleario.

Iniziamo, in ordine cronologico di evento, dall’incontro organizzato l’8 aprile dal Consorzio di garanzia dell’olio extra vergine di oliva di qualità, al quale hanno partecipato tra gli altri il Cno e Federolio.

L’altro comunicato stampa è stato invece redatto da Unaprol, il cui incontro si è tenuto venerdi 9 aprile. Ai lettori di Teatro Naturale il piacere di leggere entrambi.
A noi solo il compito di sottolineare come Unaprol si avvalga puntualmente dell’adesione dei rappresentanti del mondo politico, in questo caso del viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso. Tutto regolare, intendiamoci. Tuttavia, nonostante la costante vicinanza alla politica che pur muove le leve delle decisioni che contano, stranamente il settore dell’olio di oliva non ha finora mai saputo beneficiare concretamente di tale stato di prossimità.
Tenete presente l’annunciato Piano olivicolo nazionale che anche Luca Zaia ha dato come imminente? Non è accadurto nulla. Solo grandi e scoppiettanti annunci. Il bello è che tali annunci tutte le volte appaiono come se fossero davvero reali. E invece? Invece sono solo promesse.

Intanto, leggendo i due comunicati potete farvi un’idea di quanto si è detto al Sol 2010, per lo meno in termini di parole pronunciate.
Sappiate però che il gudizio va dato non sulle parole, ma sui fatti concreti. Il miglior giudice in ogni caso è come sempre il tempo, un grande galantuomo. E vedrete, basta pazientare, è tutto si andrà delineando con grande chiarezza.



LA VOCE DEL CONSORZIO “Q-VERDE”



Il Consorzio “Q” getta le basi per costruire in Italia una filiera di alta qualità dell’extra vergine italiano

“Sotto la regia del Consorzio Q, l’Alta Qualità dell’olio Extravergine d’oliva italiano vedrà sempre più coinvolti produttori e retailers nei prossimi anni” è quanto ha affermato il Presidente Elia Fiorillo, a margine della tavola rotonda tenutasi in occasione della cornice annuale del Vinitaly, riassumendo l’impegno e l’iniziativa promozionale del Consorzio Q. “proprio in questi giorni – ha aggiunto Fiorillo - stiamo completando la consegna a giornalisti, buyer e responsabili delle istituzioni, di 1.000 confezioni di olio italiano di alta qualità per testimoniare la fattibilità del progetto di riconoscimento e tutela di una nuova categoria di olio extra vergine”.

Dalla tavola rotonda, organizzata in media partnership con Largo Consumo e moderata da Armando Garosci, retailers, produttori e consumatori, hanno confermato l’intenzione di rafforzare la collaborazione intorno al progetto del Consorzio Q, dando vita ad una filiera dell’olio italiano di qualità dal campo alla tavola dove condivisione di servizi e relazioni stabili e strutturate tra gli operatori, consentiranno in ordine di recuperare efficienza, educare i consumatori e riposizionare l’extra vergine italiano di qualità creando valore per tutti.

Massimo Occhinegro della Pantaleo ha sottolineato l’urgenza di rafforzare la comunicazione sull’olio italiano nei mercati esteri, dove i segnali che arrivano sono ormai tutti in chiave spagnola e con una stretta collaborazione di filiera si può ovviare alle esigenze anche dei consumatori italiani, che secondo Marino Melissano di Altro Consumo richiedono chiarezza e trasparenza nei messaggi che diamo sulla qualità dell’olio extra vergine italiano e sul suo valore aggiunto. Di questo avviso è anche Alberto Bua del Frantoio Minisci, secondo il quale l’impegno deve essere incentrato prioritariamente nell’educazione corretta dei consumatori.

Per Michele Labarile della Monini la proposta del Consorzio ha il merito di responsabilizzare tutti gli attori della filiera sulla qualità finale del prodotto. Pompeo Farchioni, forte dell’esperienza fatta dal suo gruppo su altri settori dell’alimentare, ha confermato che nei prossimi anni l’impegno della Farchioni nell’extra vergine si concentrerà soprattutto sulla valorizzazione di una filiera italiana di alta qualità.

Anche Gennaro Forcella, Presidente della Federolio, ha applaudito la proposta del Consorzio, sottolineando che il progetto sta incrociando gli interessi di altri importanti attori della filiera.

Per Metro Italia, ha affermato Claudio Truzzi, la qualità del vero prodotto italiano è un valore da salvaguardare e da promuovere in tutto il Mondo e è per questo che Metro condivide un progetto dove la qualità si garantisce attraverso un gioco di squadra efficiente, fatto su percorsi comuni come quelli proposti dal Consorzio Q.

Coop Italia, ha sottolineato Ermanno Gargiulo, sta lavorando da diversi anni con il Consorzio anche per perfezionare la comunicazione al consumatore e trasferirgli la percezione di una maggiore garanzia e fiducia per un extra vergine italiano di qualità e di filiera.

Per Giuseppina Romano, presidente dell’Interprofessione dell’olio di oliva è necessario concentrarsi su un’idea strategica semplice e attuabile, saranno poi i risultati a rilanciare l’impegno e gli investimenti degli operatori olivicoli italiani.

Per l’oleologo giornalista Luigi Caricato il punto focale rimane la comunicazione e soprattutto la sua efficacia. La strada del Consorzio Q è quella giusta e va perseguita con sempre maggiore convinzione.




LA VOCE DI UNAPROL



Accordo di settore, spinta per export 100% qualità italiana

La campagna olivicola 2009/2010, a livello mondiale, si attesterà su 2,8 milioni di tonnellate di prodotto e chiuderà con una flessione del 2% rispetto alla campagna precedente. A consuntivo in Europa si produrranno circa 2 milioni di tonnellate di olio di oliva in generale; 1,2 mln in Spagna (58%), 470 mila tonnellate in Italia (22%). Terzo posto per la Grecia con 348 mila tonnellate (17%) e Portogallo con 50 mila tonnellate (2%)

L’Italia che produce 100% italiano punta strategicamente sull’export. A sostegno del vero prodotto italiano di alta qualità giunge la firma del primo accordo quadro di settore tra Ministero dello Sviluppo Economico e Unaprol che condivide con Veronafiere un ambizioso progetto di internazionalizzazione nel mondo.

“Un’intesa strategica tesa migliorare l’efficacia degli interventi pubblici nel settore dell’internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, ha affermato il viceministro allo Sviluppo Economico, on. Adolfo Urso che ha aggiunto: “ci sono già i primi segnali della ripresa economica. La macchina dell’export si è rimessa in moto già nell’ultimo trimestre 2009, e a febbraio 2010, le esportazioni extraeuropee sono cresciute di quasi 3 punti. Tutti indicatori positivi che fanno sperare in una crescita dell’export italiano per il 2010 di almeno il 4% e, conseguentemente, di una ripresa delle esportazioni dell’olio di oliva di almeno il 6-7%%”.

L’accordo di programma tra il Ministero dello Sviluppo Economico e Unaprol, della durata di due anni e con la possibilità del rinnovo, siglato a Verona durante il SOL, prevede il co-finanziamento delle iniziative promozionali all’estero del comparto olivicolo attraverso l’intervento dell’Istituto del Commercio Estero. Un accordo che favorirà la creazione di rapporti stabili all’estero con operatori, buyers, ristoratori e mondo della comunicazione locale; sosterrà la conoscenza e lo sviluppo dei consumi dell’olio extra vergine di oliva di eccellenza made in Italy attraverso azioni promozionali all’estero; iniziative di formazione e informazione verso le imprese italiane e gli operatori esteri, anche attraverso l’organizzazione di visite e missioni di studio per collegare in maniera organica e stabile le imprese produttrici con la domanda estera.

“A questa domanda risponde il progetto di I.O.O.% qualità italiana che nelle prime settimane di attività – afferma Massimo Gargano, presidente di Unaprol – ha già certificato e commercializzato prima di Pasqua le prime 70mila confezioni di olio extra vergine di oliva di alta qualità italiana”. A caratterizzare l’eccellenza di questo prodotto made in Italy vi sono parametri certi di tracciabilità, analisi rigorose, parametri chimico fisici restrittivi e un severo giudizio organolettico che non lascia scampo a contaminazioni. “E siccome il mercato premia l’alta qualità italiana, stiamo tracciando e certificando per la prossima campagna un primo stock di 5mln di litri di olio extra vergine novello. Un primo passo - ha concluso Gargano – per soddisfare la domanda di un consumatore fino a ieri disorientato, che però può trovare nel vero 100% italiano la risposta ad un domanda sempre più esigente con la garanzia offerta dalla prima filiera agricola tutta italiana ”.

E la conferma che l’olio extra vergine di oliva sia sempre di più un prodotto che piace giunge dai dati del consumo nel mondo. “Le aree di consumo più importanti si confermano l’UE e gli Stati Uniti rispettivamente con una quota del 65% e del 9% del totale dell’export made in Italy – sottolinea Ranieri Filo della Torre direttore di Unaprol - che aggiunge – ci sono nuovi paesi consumatori come l’Australia e la Russia che hanno imparato ad apprezzare questo prodotto; ma anche Canada e Giappone stanno consolidando ed aumentando i propri livelli di consumo”.

Al pubblico di consumatori esperti e per questo sempre esigenti è, invece, dedicata la nuova guida che il Gambero Rosso realizzerà della prossima campagna olearia con la collaborazione di Unaprol. Si chiamerà gli Oli d’Italia: i migliori extravergini e tratterà solo oli extra vergine di oliva tracciati. “Racconteremo oli e territori” - afferma Paolo Cuccia – presidente di Gambero Rosso. Una guida che raccoglierà solo gli oli che siano in grado di offrire al consumatore la garanzia di tracciabilità.

A fare da apripista alla sigla dell’accordo quadro di settore per la promozione dell’olio extra vergine di oliva italiano nel mondo, l’intesa strategica triennale per l’internazionalizzazione del prodotto 100% italiano già in atto tra Unaprol e Veronafiere nell’ambito del contratto di filiera cofinanziato dal Mipaaf, con azioni promozionali e di sensibilizzazione del consumatore in Russia, Cina, Giappone, Corea, India, Singapore, Brasile e Stati Uniti.

“Aprire i mercati al vero prodotto made in Italy è sempre stata la nostra mission – ha riferito Giovanni Mantovani direttore generale di Veronafiere. Per questo – ha poi aggiunto - consideriamo strategica l’intesa con Unaprol soprattutto sui mercati emergenti. In Russia per esempio - nonostante la crisi - lo scorso anno le nostre esportazioni di olio extra vergine di oliva sono aumentate del 2%. Merito anche di un gioco di squadra che il mercato ha saputo riconoscere e premiare”.


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