L'arca olearia
Contro la crisi del comparto olio d’oliva ecco le ricette del mondo politico
Dopo l’incontro tra Zaia e la Fischer Boel, la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati approva un documento d’intesa con il beneplacito di maggioranza e opposizione
24 gennaio 2009 | Graziano Alderighi
Il comparto olio dâoliva vive una crisi profonda e strutturale.
Le quotazioni sono drasticamente calte, anche questâanno, con la conseguenza di mettere in ginocchio molte aziende olivicole, specie nel sud Italia.
Lâallarme lanciato dalle organizzazioni di categoria e dalle associazioni di produttori ha avuto lâeffetto di smuovere il mondo politico, generalmente insensibile alle sirene agricole.
Dopo la promessa di milioni di euro a favore del settore, ecco lâincontro tra il Ministro Zaia e la Commissaria Fisher Boel.
âAbbiamo fatto tutto ciò che era possibile. Ora non possiamo che augurarci che il Consiglio dei Ministri dellâUnione Europea trovi la maggioranza richiesta per approvare lâ inserimento dellâolio dâoliva nella lista dei prodotti che possono essere distribuiti agli indigenti e contribuire così a traghettare uno dei prodotti simbolo del made in Italy lontano dalla crisi che sta attraversandoâ ha dichiarato Zaia che subito dopo ha aggiunto che l'origine obbligatoria in etichetta âdovrebbe essere una realtà , tra circa una settimana per l'olio extra vergine di olivaâ. Il Ministro ha inoltre garantito che saranno effettuati âsequestri non solo sulle navi ma anche sugli scaffali dei punti vendita, laddove viene venduto come made in Italy olio venduto a 3 - 3,5 euro al litro, che sicuramente non può essere italiano. Occorre mettere fine a queste frodiâ.
Sulla scia di quanto già deciso a Bruxelles la commissione Agricoltura di Montecitorio ha approvato in un testo a firma di Nicodemo Oliverio (Pd-Calabria), Giovanna Negro (Lnp-Veneto) e Ida DâIppolito Vitale (Pdl-Calabria), sulla crisi del comparto olivicolo oleario. Con il documento, che ha ricevuto anche il parere favorevole del sottosegretario allâAgricoltura Antonio Buonfiglio, presente alla riunione di ieri, i membri della XIII commissione di Montecitorio chiedono innanzitutto al governo di proseguire lâazione intrapresa presso le sedi europee affinché lâolio extravergine di oliva sia inserito tra i prodotti da destinare agli aiuti alimentari per gli indigenti e di sollecitare lâAgea allâerogazione dei fondi comunitari. Lâesecutivo viene inoltre invitato ad attivare una serie di normative e di controlli che possano garantire lâeffettiva autenticità dellâolio extravergine di oliva Made in Italy e a promuovere un accordo di filiera con la grande distribuzione per la promozione, attraverso appositi spazi, delle vendite di olio certificato e tracciato. I deputati chiedono inoltre che, in collaborazione con le Regioni interessate, il governo attui in tempi brevi le disposizioni previste allâarticolo 4-quaterdecies del decreto legge 171/2008 (rilancio del settore agroalimentare), convertito dalla legge 205/2008, per la realizzazione di una campagna istituzionale di promozione diretta a favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche dellâolio extravergine di oliva. Infine, sempre secondo quanto riportato nel documento unitario, sarebbe necessario promuovere la sottoscrizione di un accordo di filiera per lâutilizzazione degli oli lampanti a scopo energetico in modo da eliminare dal mercato quantità significative di un prodotto che, troppo spesso, viene illegalmente trasformato in extravergine.
Riassumendo, le misure messe in campo dalla politica contro la crisi strutturale del settore sono:
- ritiro di ingenti quantità dâolio per distribuzione agli indigenti
- etichettatura dâorigine obbligatoria e controlli per la verifica dellâautenticità del Made in Italy
- accordi con la GDO per la promozione dellâolio italiano
- campagna pubblicitaria istituzionale a favore dellâolio extra vergine dâoliva
- utilizzo dellâolio lampante a scopo energetico
Si tratta di un piano adeguato e sufficiente?
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