L'arca olearia
Focus sul frantoio. Problemi e soluzioni per la campagna in arrivo
Produzione abbondante ma qualche grattacapo per i frantoiani. Consigli e suggerimenti su come gestire le principali problematiche di quest’annata
18 ottobre 2008 | Alberto Grimelli
La raccolta è iniziata da qualche giorno nel Sud dellâItalia. Nel Centro e nel Nord i frantoi stanno per aprire e sono alle prese con la messa in marcia degli impianti.
Oltre a preoccuparsi delle macchine, è necessario dare uno sguardo anche alle olive che potrebbero e dovrebbero arrivare in abbondanza questâanno.
A causa del carico produttivo e dellâandamento climatico la maturazione è ritardata in pressoché tutti gli areali di produzione italiani, anche se il calendario di raccolta non appare influenzato da tali oggettive condizioni.
Le olive sono verdi, generalmente di dimensioni modeste e, in alcune regioni (Salento, Calabria, Sud Sicilia), anche piuttosto secche.
Raccogliere ora può risultare quindi controproducente sia sul fronte qualitativo sia quantitativo.
Olive troppo acerbe non hanno ancora sviluppato quel parterre enzimatico necessario a una buona estraibilità di olio e componenti minori, così pure un rapporto polpa/nocciolo squilibrato a favore di questâultimo può portare a evidenti problemi nelle varie fasi di molitura.
Ne abbiamo parlato con alcuni esperti, così da fornire alcuni utili suggerimenti.
Lavaggio
âIl lavaggio â ci dice Giorgio Mori, Toscana Enologia Mori â è una fase largamente sottovalutata. Considerando che alcuni olivicoltori, memori dellâanno passato e a causa di qualche eccesso di allarmismo, hanno comunque proceduto a trattamenti contro la mosca, occorrerà procedere a un lavaggio accurato che ha anche il vantaggio di contribuire a una parziale idratazione delle olive.â
Frangitura
âQualche problema â afferma Matteo Betti, Alfa Laval â lo potremo avere in presenza di olive troppo secche che potrebbero provocare picchi di assorbimento elettrico da parte del frangitore. In questi casi, con i frangitori a dischi, si potrebbe pensare di aumentare la distanza fra i dischi, così da ridurre lâattrito. Si avrebbe certo una perdita di resa ma si avrebbe il vantaggio anche di ridurre eventuali eccessi di sensazioni amare.â
Delicata la fase di frangitura anche per Giorgio Mori: âpotrebbero dare migliori risultati, in tali condizioni, i frangitori a rulli, o comunque a basso regime di giri, che hanno un impatto più morbido sullâoliva.â
Gramolatura
Tutti concordi sul fatto che la fase di gramolatura sarà strategica in questa campagna.
âCon olive molto secche â ci dice Giacomo Laterza, Pieralisi â il rimescolamento della pasta potrebbe avvenire con difficoltà e in maniera disomogenea, così posso consigliare di fluidificare la pasta con lâaggiunta di un poâ dâacqua in gramolatura. Eâ importante che la pasta raggiunga la sua normale consistenza. Ovviamente è da escludersi, al momento, lâuso di talco, che assorbirebbe la poca acqua presente. Il talco potrebbe rendersi utile dopo le piogge, quando le olive si imbibiscono dâacqua libera.â
Si concentra invece sui tempi di gramolatura Giorgio Mori: âvi potrebbe essere il rischio di generare del riscaldo in gramola, se non si utilizzano opportuni accorgimenti, in particolare credo che sarà necessario ridurre i tempi di gramolatura.â
âOccorrerà probabilmente â afferma Matteo Betti â ridurre le temperature di gramolatura questâanno così come, per paste particolarmente secche, potrebbe rivelarsi la necessità di unâaggiunta dâacqua, pratica che tuttavia suggerisco di utilizzare con grande cautela.â
Decanter
âEâ possibile che occorra una maggiore quantità dâacqua aggiunta nel decanter â ci dice Giorgio Mori â per agevolare la separazione delle tre fasi: acqua, olio e sansa.â
Suggerimento condiviso anche da Matteo Betti che aggiunge: âuna corretta regolazione delle piastre sarà fondamentale ed è bene sapere che queste potranno e dovranno essere regolate anche in corso di campagna, così da assicurare sempre la migliore efficienza di estrazione.â
âNel caso le paste vengano correttamente fluidificate durante la gramolatura â afferma invece Giacomo Laterza â non sarà necessario aggiungere acqua al decanter. Anche le centrifughe orizzontali a due fasi potranno lavorare correttamente, con lâaggiunta di una minima quantità dâacqua. Secondo la nostra esperienza 40-50 litri dâacqua allâora saranno sufficienti a garantire un buon risultato.â
Separazione finale
âSi potrebbe avere qualche problema di chiarificazione â ci dice Matteo Betti â con unâeccessiva presenza di âfiniâ nellâolio allâuscita del decanter. Premesso che la soluzione del problema sta prima di tutto in una corretta regolazione di questâultimo, temporaneamente potrebbe essere utile intervenire con unâaggiunta di una minima quantità dâacqua nel separatore finale.â
Nel complesso le problematiche che si potrebbero presentare in questa campagna olearia sono molteplici ma non è corretto drammatizzare né lanciare prematuri allarmi.
Seguendo infatti opportuni accorgimenti è possibile ottenere prodotti eccellenti, anche se con un poâ di lavoro e di fatica in più.
Notizie positive sembrano infine giungere sul fronte delle rese che dovrebbero essere soddisfacenti ovunque.
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