L'arca olearia

Il calo di produttività degli oliveti superintensivi di Arbequina: lo scenario dopo 16 anni

Il calo di produttività degli oliveti superintensivi di Arbequina: lo scenario dopo 16 anni

Ora in Spagna si comincia a ragionare sull’ipotesi di riconversione del superintensivo di Arbequina dopo il decimo anno, quando la produzione tende a calare. Il tema della competizione radicale

16 maggio 2025 | 12:00 | R. T.

L'intensificazione è una necessità nei sistemi olivicoli odierni, in quanto si ottengono rese più elevate a costi inferiori, grazie alla possibilità di meccanizzazione.

Il modello superintensivo è emerso negli anni '90, soprattutto con la varietà “Arbequina”, che nei primi anni si è adattata molto bene a questo sistema, ma che in determinate condizioni pedologiche, climatiche o di gestione può presentare un calo di produttività.

L’IRTA spagnolo ha analizzato la storia produttiva di tre sistemi di coltivazione dell'olivo in un appezzamento sperimentale della varietà “Arbequina” durante 18 anni (2007-2024): tradizionale (INT, 277 olivi/ha), intensivo (AD, 416 olivi/ha) e superintensivo (SI, 1.250 olivi/ha) e descritto diverse strategie di riconversione del superintensivo che hanno ridotto la loro produzione.

I risultati indicano che i sistemi superintensivo e intensivo hanno mostrato una rapida entrata in produzione (10 e 4,5 t/ha nel quarto anno), mentre il tradizionale ha raggiunto questo livello di produzione nel sesto anno di impianto.

Il sistema superintensivo ha progressivamente diminuito la sua produzione a partire dal decimo anno.

Considerando l'intera vita produttiva (16 raccolti), i sistemi tradizionale e intensivo hanno ottenuto una produzione media di circa 7 tonnellate di olive per ettaro, mentre il sistema superintensivo ha progressivamente ridotto la sua produzione fino a 4 tonnellate ad ettaro.

Nel 2021 è stata avviata una prova di conversione del sistema superintensivo, mediante l'estirpazione di filari alternati e di olivi all'interno dei filari: una siepe è stata mantenuta nell'asse centrale; in un'altra è stato estirpato un olivo su due; nella terza ne è stato lasciato uno e ne sono stati estirpati due.

L'anno successivo, c'è stata una netta ripresa produttiva nei filari in cui il sistema di allevamento è stato cambiato in un sistema a vaso, mentre il superintnesivo non ha recuperato la produzione.

Sulla base della diversa risposta alla riconversione, si suggerisce che, oltre alla possibile competizione tra le chiome, possa esistere una competizione radicale tra piante vicine, per cui sarebbe opportuno intraprendere studi sui meccanismi fisiologici di comunicazione o inibizione della rizosfera tra olivi adiacenti.

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