L'arca olearia
Il prezzo dell’olio di oliva al 22 ottobre: boom delle quotazioni dell’olio nuovo italiano, si stabilizzano in Spagna

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva di nuova produzione a denominazione di origine in alcune regioni italiane cresce del 20%. Bene anche in Puglia mentre in Spagna il prezzo di stabilizza, con l’eccezione del vergine di oliva
22 ottobre 2024 | 12:30 | T N
In Italia comincia a essere quotato l’olio extravergine di oliva di nuova produzione, stante gli stock azzerati, e si registrano forti aumenti delle quotazioni in Abruzzo e in Sicilia.
In Sicilia, secondo Ismea Mercati, l’olio Dop Val di Mazara si porta a 9,75 euro/kg (+2,6%) al 21 ottobre. E’ invece vero e proprio boom dei prezzi in Abruzzo, dove è prevista scarsa produzione, con il prezzo dell’olio extravergine di oliva e delle Dop Aprutino pescarese e Colline teatine assolutamente allineato a 13 euro/kg (+18,2%) al 21 ottobre.
Nelle altre regioni i flussi commerciali sono praticamente fermi, a causa della scarsità della nuova produzione. Nel centro Italia la raccolta è rallentata dalle condizioni meteo e dalle basse rese, molto spesso inferiori al 10%, che inducono gli olivicoltori ad attendere. Nel Sud Italia, tranne per la Sicilia, la maturazione delle olive è anticipata ma non ancora ottimale e soprattutto l’incertezza sulle quotazioni delle olive, con variabilità tra 80 e 120 euro/quintale a seconda prevalentemente della destinazione, tra frantoi locali o del centro nord Italia. La quotazione delle olive nel centro nord Italia, infatti, al momento risulta piuttosto elevata, intorno ai 150 euro/quintale anche nelle aree di carica, con la conseguenza di rendere convenienti carichi dal sud a prezzi superiori ai 100 euro/quintale, con rese spesso superiori (12-14%). Resta da capire se i flussi commerciali, gli ordinativi e i contratti delle prossime settimane riusciranno a reggere simili quotazioni.
Intanto in Puglia la raccolta è appena iniziata e le cisterne vanno riempite prima di comprendere davvero le tendenze di mercato. Le primissime cisterne di olio nuovo, necessarie per il mercato del novello, vengono quotate a prezzi elevati, intorno a 9,6 euro/kg. La quotazione all’ingrosso dell’olio vecchio rimane stabile a 9-9,3 euro/kg secondo i dati della CCIAA di Bari al 22 ottobre. Come avvenuto l’anno scorso i grandi commercianti stanno cercando di bloccare il mercato, sperando che questo induca un abbassamento delle quotazioni.
In Spagna, intanto, la quotazione dell’olio extravergine di oliva rimane stabile a 6,8 euro/kg al 22 ottobre su Poolred, dopo il forte abbassamento di 10 giorni fa. Un riallineamento anche dovuto alla scarsa qualità dell’olio disponibile, con una shelf life che difficilmente può superare i 6-8 mesi, quindi adatto solo a offerte speciali e promozioni al supermercato.
L’olio vergine di oliva è la categoria commerciale con i maggiori stock in Spagna e sta subendole maggiori pressioni per un abbassamento delle quotazioni, con il prezzo in diminuzione costante dal 6 ottobre, quando era 7 euro/kg, contro gli attuali 6,2 euro/kg.
Le differenze prezzo tra le varie categorie sono congrue con l’olio lampante che si è stabilizzato a 5,8 euro/kg dopo aver toccato i 6,5 euro/kg il 2 ottobre scorso.
Questi riallineamenti delle quotazioni non sono le scosse telluriche che gli industriali iberici preconizzano per la fine di novembre quando cominceranno i flussi intensi della nuova produzione.
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