L'arca olearia 11/04/2024

Record di vendite di olio di oliva italiano a marzo: 19 mila tonnellate

Record di vendite di olio di oliva italiano a marzo: 19 mila tonnellate

In cinque Regioni il 90% dell'olio extravergine di oliva nazionale in giacenza a fine marzo. Vendite sottotono per il bio mentre l'extra vergine di oliva Dop è solo in Puglia e Sicilia


La giacenza di olio extra vergine di oliva italiano sfuso scende ufficialmente a 116 mila tonnellate, secondo l'ultimo Report Frantoio Italia della Repressione Frodi, con i dati aggiornati a fine marzo 2024.

Rispetto a fine febbraio c'è da segnalare il record di vendite, per 19 mila tonnellate, un record per il periodo, con la conseguenza che, dopo Pasqua, le contrattazioni sono diminuite. Un calo fisiologico di cui non bisognerebbe allarmarsi.

Più della metà della giacenza di olio extra vergine di oliva italiano è in Puglia, pari a 62 mila tonnellate, con Sicilia e Calabria che hanno riserve per 8 mila tonnellate ciascuna.

Sono invece di 12 mila e 9 mila tonnellate gli stock di olio italiano presenti soprattutto nei depositi delle aziende di imbottigliamento di Toscana e Umbria.

La somma ci porta a 100 mila tonnellate e quindi va considerato che, praticamente, tutte le altre Regioni, con l'esclusione di Liguria, Abruzzo e Lazio, sono a uno zero tecnico. Per zero tecnico si intende che le scorte sono talmente frazionate e frammentate da non essere di fatto dispoinibili per un mercato di massa.

Nel corso del mese di marzo gli acquisti principali sono stati effettuati in Puglia (circa 8 mila tonnellate) e in Sicilia (circa 2 mila tonnellate). Questo significa che ci sono stati scambi per circa 9 mila tonnellate tra le altre Regioni.

Alte invece le scorte per l'olio biologico, di cui risultano giacenze per 27 mila tonnellate, in calo di 3 mila tonnellate rispetto a febbraio. L'extravergine di oliva bio, quindi, ha meno attrattiva dell'italiano.

Vendite buone, invece, per l'olio a denominazione di origine, in volume quasi pari all'olio bio ma con giacenze molto ridotte, pari a 13 mila tonnellate, di cui quasi 8 mila in Puglia e quasi 3 mila in Sicilia. Le disponibilità delle altre denominazioni di origine è quindi assai limitata, al limite dello zero tecnico.

In conclusione, quindi, è possibile affermare che le giacenze di olio extravergine di oliva nazionale sono ai minimi termini, con le speculazioni che possono avere una portata limitata, in volume e valore, stante la forte probabilità che si arrivi allo zero tecnico di giacenze di olio a agosto/settembre se i flussi commerciali continueranno con i trend dei primi mesi del 2024.

di T N