L'arca olearia

Biodiesel dalla gestione dei sottoprodotti dell’olivo con un’efficienza del 94%

Biodiesel dalla gestione dei sottoprodotti dell’olivo con un’efficienza del 94%

Grazie alla filiera olivicolo-olearia introdotto un approccio sostenibile ed economicamente vantaggioso per la produzione di biodiesel a partire dai sottoprodotti

23 marzo 2024 | R. T.

Il biodiesel offre un'alternativa più ecologica al gasolio tradizionale, riducendo potenzialmente le emissioni di gas serra fino al 60% e generando meno inquinanti atmosferici come particolato, monossido di carbonio e idrocarburi. Derivato da oli vegetali o grassi animali rinnovabili, il biodiesel promuove pratiche sostenibili e si contrappone ai combustibili fossili limitati che contribuiscono al cambiamento climatico. La sua biodegradabilità e la sua minore tossicità aumentano la sicurezza ambientale, riducendo al minimo i rischi di contaminazione in caso di fuoriuscite.

Nonostante questi vantaggi ecologici, è necessario prestare attenzione alle problematiche di sostenibilità associate al biodiesel. L'espansione della coltivazione di semi oleosi, in particolare nelle regioni tropicali, aumenta il rischio di deforestazione, incidendo sulla biodiversità e contribuendo al cambiamento climatico. L'intensità idrica della produzione di biodiesel, che richiede l'irrigazione, può portare a stress idrico e conflitti nelle regioni più povere. Le pratiche agricole intensive legate alla coltivazione dei semi oleosi possono provocare inquinamento delle acque, eutrofizzazione e degrado del suolo. Inoltre, la conversione degli habitat naturali in piantagioni di semi oleosi può danneggiare la biodiversità e sconvolgere gli ecosistemi.

Ecco allora che utilizzare scarti di produzione per il biodiesel può diventare una soluzione particolarmente efficiente.

Questo approccio sostenibile preserva le risorse naturali e riduce l'impronta di carbonio associata allo smaltimento dei rifiuti. I catalizzatori derivati dalla polpa di oliva offrono un'alternativa economica ed ecologica ai catalizzatori tradizionali, migliorando la redditività economica della produzione di biodiesel.

Nonostante il basso contenuto di olio, la sansa (WOP) può essere utilizzata in modo efficiente per la produzione di biodiesel.

Infatti è possibile utilizzare il carbone solfonato (SC) derivato dalla polpa di oliva essiccata, che funge da robusto catalizzatore acido per la transesterificazione. Le tecniche di caratterizzazione, che comprendono XRD, FTIR e FESEM, analizzano le proprietà del carbone solfonato.

L'ottimizzazione dello sviluppo del biodiesel da olio di oliva di scarto (WOO) impiega la Metodologia della Superficie di Risposta (RSM), ottenendo le condizioni ottimali: un rapporto molare metanolo-olio di 15:1, una temperatura di reazione di 60 °C, un tempo di transesterificazione di 5 ore e una dose di catalizzatore del 4%, con una resa di biodiesel del 94%.

La struttura chimica del biodiesel è stata confermata attraverso strumenti analitici quali FT-IR, 1HNMR e 13CNMR.

E’ alto quindi il potenziale del carbonio solfonato come catalizzatore per la produzione sostenibile di biodiesel da sottoprodotti della filiera. Offre un'alternativa sicura, efficiente e rispettosa dell'ambiente ai catalizzatori tradizionali, con vantaggi sia ambientali che economici.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L’importanza della dimensione della griglia del frangitore sulla resa in olio delle olive

L’effetto sulla resa in olio della dimensione della griglia di un frangitore a martelli è più pronunciata sui frutti verdi rispetto ai frutti maturi. L’influenza anche sul contenuto fenolico dell’olio extravergine di oliva

20 ottobre 2025 | 13:00

L'arca olearia

I retroscena e i dettagli tecnici sul nuovo limite per gli steroli della Coratina: 800 mg/kg

Nessun trattamento di sfavore per la Coratina, anche per Koroneiki e Nocellara del Belice ora il limite è provvisorio fino a fine 2027. Le tre possibilità analitiche per renderlo definitivo: rapporto steroli liberi/legati, rapporto acidità libera/gliceridi parziali e polifenoli. Ecco il percorso più agevole e conveniente secondo Maurizio Servili dell’Università di Perugia

17 ottobre 2025 | 18:00 | Alberto Grimelli

L'arca olearia

L’effetto di biostimolanti ed estratto di aglio sulla produzione e resa in olio della Coratina

I preparati biologici che contengono un numero sufficiente di microrganismi, principalmente ceppi brevettati, sono noti come biofertilizzanti, apportando quanto serve in determinanti perriodi di stress della pianta, migliorando le sue performance e quindi anche la resa in olio delle olive

17 ottobre 2025 | 17:30

L'arca olearia

Forza di distacco e caduta naturale delle olive durante la maturazione

Le relazioni tra stress idrico e cascola di olive nonchè tra la forza di ritezione del frutto e il carico di frutti. L'andamento della forza di distacco delle olive nelle settimane precedenti la raccolta differisce a seconda dell'anno ed è irregolare durante la maturazione. Ecco perchè

17 ottobre 2025 | 17:15

L'arca olearia

Ecco come il cambiamento climatico ridurrà la resa in olio delle olive

La temperatura estiva è negativamente correlata con l'insorgenza dell'accumulo di olio, il tasso di accumulo e il massimo contenuto di olio. Ecco come potrà variare la resa in olio in ragione di diversi scenari di cambiamenti climatico

17 ottobre 2025 | 16:40

L'arca olearia

Caratterizzazione chimica dei rami e nocciolini dell'industria dell'olio d'oliva per applicazioni sostenibili

I sottoprodotti dell'industria dell'olio d'oliva sono una preziosa fonte di composti bioattivi sostenibili per settori industriali distinti, come l'industria alimentare, nutraceutica e farmaceutica, allineandosi con le strategie europee per l'efficienza delle risorse e la riduzione degli sprechi nelle industrie agroalimentari

17 ottobre 2025 | 15:00