L'arca olearia 10/02/2023

Sustainolive: l'olivicoltura ha bisogno di sostenibilità

Sustainolive: l'olivicoltura ha bisogno di sostenibilità

Le possibili ricadute negative dell'olivicoltura sono: l’erosione e la perdita di fertilità del suolo, la diminuzione della biodiversità, il degrado del paesaggio e l’inquinamento


A partire dal 2019, è in corso il progetto di ricerca SUSTAINOLIVE “Novel approaches to promote the SUSTAInability of OLIVE groves in the Mediterranean - Approcci innovativi per promuovere la sostenibilità degli oliveti nel Mediterraneo”, finanziato dal programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e coordinato dall’Università di Jaén in Spagna.

Il progetto prende in considerazione il bacino del Mediterraneo in quanto, nei principali Paesi produttori di olio di oliva (Spagna, Portogallo, Italia, Grecia, Tunisia e Marocco), la coltivazione dell’olivo ricopre un ruolo fondamentale sia in termini culturali che socio-economici.

Nonostante i numerosi aspetti positivi, sono da considerarsi anche i possibili impatti sfavorevoli della filiera olivicolo-olearia sull’ambiente, qualora non si operi in ottica di sostenibilità, tra i quali l’erosione e la perdita di fertilità del suolo, la diminuzione della biodiversità, il degrado del paesaggio, il sovra utilizzo dell’acqua e l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.

Attualmente, una delle priorità più rilevanti e urgenti a livello globale è rappresentata proprio dalla sostenibilità delle produzioni. Nel 2015, le Nazioni Unite, nell’ambito dell’Agenda 2030, hanno sviluppato un programma d'azione internazionale che consiste in 17 obiettivi di sostenibilità (conosciuti come “Sustainable Development Goals”), che coinvolgono diverse sfere tematiche, tra le quali la povertà, la fame nel mondo ed il contrasto al cambiamento climatico. Per questo motivo, tutti gli Stati membri sono impegnati al raggiungimento di questi obiettivi entro il 2030 e perciò anche la ricerca si concentra sull’individuazione e lo sviluppo di soluzioni sostenibili.

In questo contesto, l’obiettivo generale del progetto SUSTAINOLIVE è quello di promuovere azioni sostenibili nel settore olivicolo-oleario attraverso l’implementazione e la promozione di soluzioni innovative nelle pratiche agronomiche, fondate su concetti di agro-ecologia e con uno scambio efficace e attivo di conoscenze tra i principali attori del settore, con il coinvolgimento dei principali Paesi produttori di olio d’oliva del Mediterraneo.

In particolare, cinque dei ventidue partner del consorzio SUSTAINOLIVE sono italiani, ovvero l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, l’Università degli Studi di Parma e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, come centri di ricerca e due associazioni, AIAB (Associazione italiana per l'agricoltura biologica) e UNAPROL (Consorzio Olivicolo Italiano).

Le ricerche del progetto SUSTAINOLIVE, attualmente in corso, puntano a raggiungere risultati che riguardano principalmente la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione dei cambiamenti climatici, la resilienza delle piante agli stress e gli impatti sulla qualità dell’olio, l’incremento della fertilità del suolo, la valorizzazione di scarti e sottoprodotti, e il sequestro del carbonio in ambiente agricolo. In particolare, SUSTAINOLIVE vuole promuovere un aumento della competitività dei produttori di olio d’oliva che adottano soluzioni sostenibili.

Le attività di comunicazione di SUSTAINOLIVE prevedono la divulgazione delle azioni e dei risultati delle ricerche attraverso diversi canali, raggiungibili dal sito web del progetto.

All’interno di quest’ultimo sono disponibili il “Manuale di buone pratiche per l’uliveto” e diverse schede informative nel quale vengono riportati i concetti chiave e suggerite soluzioni per una coltivazione sostenibile dell’olivo.

Inoltre, è presente un canale YouTube in cui è possibile trovare video divulgativi sull’argomento.

Infine, recentemente, il progetto ha sviluppato anche un’applicazione “SUSTAINOLIVE APP” attraverso cui gli agricoltori possono entrare a far parte di una rete di portatori di interesse e chiedere consigli tecnici ad esperti, reperire informazioni, manuali e documenti relativi alle tematiche di ricerca del progetto.

Avvicinandosi al termine del progetto, i risultati ottenuti dai partner saranno divulgati non solo nelle pubblicazioni scientifiche, ma anche con l’organizzazione di eventi per le parti interessate, e la partecipazione alle fiere del settore. Il sito del progetto e i siti web dei partner daranno ampio rilievo a queste iniziative.

di Tullia Gallina Toschi, Nelson Marmiroli, Anna Irene De Luca