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L’olio extra vergine di oliva italiano non mancherà: prezzi fermi

L’olio extra vergine di oliva italiano non mancherà: prezzi fermi

Le giacenze di olio di oliva italiano al 30 novembre salgono oltre le 120 mila tonnellate, garantendo il fabbisogno per l’anno. Meno tensione sul mercato e i prezzi quindi si stabilizzano

16 dicembre 2022 | T N

La giacenza di olio extra vergine di oliva nazionale al 30 novembre, secondo i dati della Repressione Frodi, è di 124 mila tonnellate. Un dato assolutamente in linea con quello del 2020, indicando che le battute iniziali della campagna olearia hanno segnato una corsa alla raccolta e alla molitura.

L’olio extra vergine di oliva italiano non mancherà: prezzi fermi

Proprio la buona disponibilità di olio extra vergine di oliva italiano sta stabilizzando il mercato e rassicurando gli operatori. Infatti la media mensile delle vendite di extra vergine italiano è di 9-10 mila tonnellate negli ultimi anni ed è improbabile che vi sia un balzo, stante anche la crisi economica e gli aumenti fisiologici dei prezzi. La giacenza attuale, al netto quindi della produzione di dicembre, è sufficiente a garantire un flusso di prodotto per i prossimi 12 mesi, senza pericoli che manchi l’olio nazionale dagli scaffali.

I prezzi, quindi, si stanno stabilizzando nell’ordine dei 6 euro/kg all’ingrosso.

Analizzando i dati dell’Icqrf si scopre che le giacenze sono salite dalle 88 mila tonnellate di ottobre alle 124 mila do novembre, quindi 36 mila tonnellate. Considerando vendite per 10-12 mila tonnellate (a inizio campagna i volumi sono più elevati per la richiesta di olio nuovo), possiamo stimare che la produzione a novembre sia stata di circa 50 mila tonnellate.

Se andiamo ad analizzare i dati regionali scopriamo che probabilmente è in ritardo nella raccolta la Calabria che ha una giacenza di sole 8500 tonnellate mentre non particolarmente elevato appare il dati siciliano a meno di 14 mila tonnellate, laddove, invece, la campagna olearia dovrebbe essere terminata.

Quasi la metà delle scorte nazionali è localizzato in Puglia, con 60 mila tonnellate, presenti soprattutto a Bari e Andria. Da segnalare però la buona giacenza, quasi 8 mila tonnellate, nel foggiano.

Da segnalare, al centro nord, l’ottima performance dell’Abruzzo, con 3000 tonnellate, di poco inferiori alle 3300 del Lazio. Record produttivo, invece, per l’Emilia Romagna, con più di 1000 tonnellate in stock.

Le giacenze di olio di oliva Dop/Igp

Ovviamente è tornata a salire anche la giacenza di oli Dop/Igp, oltre le 17 mila tonnellate. Oltre le 2000 tonnellate stoccate vi sono le Dop Terra di Bari e Val di Mazara, oltre a Igp Sicilia e Toscano. Da segnalare lo stock, quasi uguale intorno alle 600 mila tonnellate ciascuno, per Igp Puglia e Igp Roma. Queste indicazioni di origine, unitamente a Igp Calabria e Dop Umbria rappresentano l’80% dei volumi di Dop/Igp nazionali.

Le giacenze di olio extravergine di oliva biologico

Gli olivicoltori italiani hanno invece prodotto meno biologico del solito quest’anno visto che la giacenza è di 26 mila tonnellate, un volume che ampiamente garantisce gli sbocchi commerciali in essere. Le difficoltà dell’annata, in particolare nella difesa dall’attacco autunnale di mosca, e il differenziale di prezzo non remunerativo rispetto al convenzionale hanno spinto in basso la produzione.

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