L'arca olearia
Volano i prezzi dell’olio extra vergine di oliva in Italia e in Spagna

Il nervosismo per l’incertezza sulla prossima campagna olearia, unitamente alla buona qualità delle giacenze ha fatto impennare le quotazioni nell’ultima settimana, avviandosi verso i 5,3 euro/kg in Italia. La corsa al rialzo potrebbe non essere finita qui, con l’incognita quotazioni degli oli della prossima campagna olearia
02 settembre 2022 | T N
Gli operatori hanno aspettato fino a quando hanno potuto ma alla fine di agosto è iniziata la corsa all’olio extra vergine di oliva e forse ancora di più al lampante e all’olio raffinato.
I prezzi dell'olio extra vergine di oliva in Italia
Secondo i dati della Borsa Merci di Bari, in linea con quelli di Teatro Naturale, la quotazione all’ingrosso per l’extra vergine ha superato i 5,1 euro/kg ma già vengono segnalati contratti a 5,3-5,3 euro/kg e la corsa al rialzo potrebbe non essere finita qui, con una tendenza alla salita che potrebbe fermarsi o rallentare solo superati i 5,5 euro/kg.
In netto rialzo anche le quotazioni del lampante, oltre i 3,5 euro/kg mentre l’olio raffinato di oliva ha superato la barriera psicologica dei 4 euro/kg.
I prezzi dell'olio extra vergine di oliva in Spagna
Anche in Spagna i prezzi corrono veloci, con la quotazione dell’extra vergine che ha ormai sfiorato i 4 euro/kg secondo Poolred mentre ci vengono segnate già vendite a 4,2 euro/kg per gli oli di migliore qualità. Proprio 4,2-4,3 euro/kg sarebbe la soglia che il mondo degli imbottigliatori, italiani e spagnoli, non vorrebbe superare per contenere i costi, mentre le grandi cooperative sperano di avvicinarsi a 4,5 euro/kg.
Ancora più volatile la quotazione dell’olio lampante in Spagna che a fine agosto ha raggiunto i 3,8 euro/kg, anche se ufficialmente Poolred non ne riporta la quotazione, proprio per eccesso di volatilità del prezzo.
Caccia all'olio di oliva: si guarda alla prossima campagna
E’ caccia all’olio di oliva, anche, ma non solo, per le basse previsioni produttive specie in Spagna e Italia.
In Spagna le prime previsioni indicano la peggiore campagna dal 2014/15 con un proiezione da 1,1 milioni di tonnellate, mentre l’Italia è indicata a 230-250 mila. La sola speranza per gli imbottigliatori di frenare la corsa al rialzo dei prezzi è quella di buone produzioni in Tunisia e Marocco con flussi che potrebbero dunque calmierare i mercati.
Resta però l’incognita degli aumenti dei costi, soprattutto energetici, per i frantoi che dovrebbero aumentare il costo di molenda non meno del 30% per coprire almeno una parte dei rialzi delle bollette. I rincari energetici potrebbero pesare significativamente proprio sulle quotazioni future dell’extra vergine, spagnolo e italiano, con l’ipotesi di prezzi vicini proprio a quelli del 2014/15.
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