L'arca olearia 10/08/2021

Le vendite di olio extra vergine di oliva italiano segnano il record dell'anno

Le vendite di olio extra vergine di oliva italiano segnano il record dell'anno

A luglio sono stati commercializzati all'ingrosso 12 mila tonnellate di olio nazionale, un record messo a segno anche grazie alla ripresa dell'Horeca


Finalmente il mercato dell'olio extra vergine di oliva nazionale dà segni di consistente ripresa con, a luglio, mese tradizionalmente piuttosto statico, vendite per 12 mila tonnellate.

Le giacenze di extra vergine scendono a 80 mila tonnellate e arrivare a 50-60 mila tonnellate di stock finali a fine settembre non pare così utopistico, visto anche che le premesse della prossima campagna olearia non sono ottimali e, sebbene sia previsto un rimbalzo dopo l'annata di scarica, probabilmente non si raggiungeranno i livelli auspicati. E' quindi possibile che vi sia la volontà di tutelarsi con qualche volume supplettivo di olio di buona qualità a quotazioni che, ancor oggi, sono in leggero ribasso, stabilmente sotto i 4,4 euro/kg per extra vergini con acidità inferiore a 0,4.
In Puglia, come prevedibile, si concentra quasi la metà dell'extra vergine nazionale, mentre nelle altre due regioni olivicole per eccellenza, Calabria e Sicilia, gli stock sono al limite delle 7 mila tonnellate.

Resta ancora alta la quota di olio lampante detenuto in Italia: 22 mila tonnellate, con quotazioni che ormai sono allineate a quelle spagnole e forse persino un pochino inferiori.

Sul fronte invece dell'alta qualità certificata, gli oli a denominazione segnano il passo, con vendite per 1300 tonnellate ma giacenze ormai sotto le 7 mila tonnellate. Molte regioni hanno esaurito o quasi gli stock di olio Dop/Igp. Oltre le mille tonnellate di prodotto disponibile troviamo solo il Terra di Bari Dop, mentre poco sotto le mille tonnellate troviamo il Val di Mazara Dop. Igp Toscano e Igp Sicilia veleggiano intorno alle 500 tonnellate di prodotto disponibile, poco sotto a 400 tonnellate l'Olio di Calabria Igp. Volumi molto modesti che andranno ulteriormente ad assottigliarsi, fino quasi ad annullarsi, entro ottobre.

Ripresa, anche se non sostenuta, anche per il biologico con 2500 tonnellate vendute a luglio e stock a poco più di 16 mila tonnellate. L'incremento dei prezzi dell'olio spagnolo biologico sta facendo tornare a essere competitivo sul mercato anche il bio italiano, segmento che altrimenti stenta a trovare una collocazione con volumi importanti.

Nel complesso la ripresa del canale Horeca e del fuori casa ha fatto bene all'olio italiano che si conferma leader in questo mercato piuttosto che nella Grande Distribuzione.

di T N