L'arca olearia

SPECIALE “IL RISORGIMENTO DELL’OLIO ITALIANO” / 3. MARZOCCA: "ABBASSARE I LIVELLI DI DIFESA DELLE RENDITE DI POSIZIONE CONQUISTATE ALL'INTERNO DELLE VECCHIE REGOLE DI MERCATO"

Un'altra adesione per il tavolo di filiera viene dall'Aifo, l'Associazione Italiana Frantoiani Oleari. Le premesse - ribadisce il direttore - ci sono tutte. Per recuperare coesione e condivisione strategica, occorre costituire una massa critica sia per esaltare i punti di forza, sia per dare soluzioni agli elementi di debolezza

17 marzo 2007 | T N

Egregio Direttore,

trovo condivisibile, lodevole e improcrastinabile il proposito di Teatro Naturale, di armonizzare le varie componenti della filiera olearia italiana per affrontare e definire – finalmente tutti insieme – il progetto di sviluppo del comparto oleario italiano.

I parametri economici, salutistici, ambientali, sociali, culturali, e gastronomici delle nostre produzioni impongono, a tutti gli organismi rappresentativi, di abbassare i livelli di difesa delle rendite di posizione, conquistate all’interno delle vecchie regole di mercato e di affrontare in maniera moderna ed innovativa la sfida lanciata dalla Spagna e dai nuovi paesi produttori.

Gli stoici operatori, che in questi anni, con coraggio e determinazione, hanno difeso le nostre produzioni olearie rivendicano un progetto identitario condiviso, capace di far rinascere l’orgoglio di definirsi olivicoltori, frantoiani, oleari. Per loro dobbiamo scongiurare questa specie di fatalismo che fa ritenere inutili, se non addirittura controproducenti, le scelte di campo, le prese di posizione, le decisioni coraggiose che ci sono imposte dal momento.

Le premesse ci sono tutte per recuperare quella coesione e condivisione strategica, che deve portare produzione, trasformazione, commercio, industria, distribuzione, consumatori, ricercartori, stampa specializzata ed Istituzioni a costituire massa critica per esaltare i punti di forza, dare soluzioni agli elementi di debolezza, e per eliminare tutte le condizioni di opacità che oggi interessano il comparto.

L’impresa – caro Direttore – ritengo sarà ardua, ma il mio impegno, al Suo fianco, sarà costante, lo devo a Lei, alla Sua storia, alle nostre magnifiche produzioni, ma principalmente lo devo ai miei figli che vorranno, sicuramente, continuare ad assaporarle.

Mi permetto – Direttore - di chiudere ricorrendo all’aiuto di un Suo grande conterraneo, perché l’amore che Egli vantava per la Sua terra, per i Suoi ulivi, ci possa guidare nel nostro lavoro.

“…..Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. ……………….Perché vivere non è “trascinare la vita”, non è “strappare la vita”, non è “rosicchiare la vita”. Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande ………………………..ti chiedo perdono anche per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi. Per i voli che non ho saputo incoraggiare. Per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile, con l’ala penzolante, il fratello infelice che avevi destinato a navigare nel cielo………………………. aiutami a dire che………………………….. antipasqua è lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita, dove “si tira a campare”, dove si vegeta solo. Dacci, o Signore, un’ala di riserva”. (tratto da Un’ala di riserva – Don Tonino Bello).

Cordialità

Antonio Marzocca
Direttore Aifo, Associazione Italiana Frantoiani Oleari