L'arca olearia
Ecco come l'Italia vuole cambiare l'olio extra vergine d'oliva
Con il restringimento delle maglie dei parametri di qualità ne scaturirebbe un super extra vergine che però amplierebbe a dismisura la categoria dell'olio vergine di oliva. Acidità, perossidi, etil esteri e intensità di fruttato sono gli indiziati di una revisione
03 maggio 2019 | T N
In Italia si è ricominciato a parlare di stringere le maglie dell'olio extra vergine d'oliva, attraverso una revisione dei parametri chimici di qualità. A dare il calcio d'inizio alla discussione è stata Unaprol, lo scorso 31 gennaio, quando David Granieri ha provocato il direttore esecutivo del Consiglio oleicolo [...]
Per continuare a leggere l'articolo è necessario un abbonamento a TN Plus
ACCEDI O REGISTRATI E ABBONATI ADESSOPotrebbero interessarti
L'arca olearia
Ottimizzazione della gramolazione della pasta di olive: tempo, temperatura, ossigeno e additivi naturali
Un aspetto chiave dell'estrazione dell'extravergine è la coalescenza di piccole goccioline di olio generate durante la frangitura in goccioline più grandi, che possono essere facilmente separate attraverso metodi meccanici. Ecco come ottimizzare il processo
12 dicembre 2025 | 16:30
L'arca olearia
Effetti della sostituzione dell'azoto minerale con azoto organico sul comportamento floreale, sulla qualità dei frutti e sulla resa dell'olivo
L'azoto è il nutriente minerale chiave negli oliveti, essenziale per la crescita. La sua carenza riduce significativamente la fotosintesi. L'elevata efficienza di fioritura con fertilizzanti organici azotati potrebbe essere attribuita alla capacità dei microrganismi del suolo di rilasciare regolatori di crescita come citochinine, auxine e gibberelline
12 dicembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
Tolleranza alla mosca dell’olivo: aspetti morfologici, dimensioni della cuticola e composti volatili che difendono le olive
Diverse cultivar esposte alla mosca dell'olivo mostrano differenze nelle punture sterili e nella percentuale di infestazione larvale ma esistono anche meccanismi di difesa post-ovideposizione
12 dicembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Le diverse strategie di gestione dell'acqua in tre cultivar di olivo
La gestione dell'acqua all'interno delle piante dipende quindi da fattori come il controllo stomatale, le molecole osmoprotettive e le proprietà chimiche e anatomiche del legno. Le analisi biochimiche e strutturali rivelano come le tre cultivar di olivo hanno risposto in modo diverso allo stress da siccità.
12 dicembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
Stretta spagnola sull'olio di oliva tunisino: la Commissione europea se ne lava le mani
Proprio mentre il governo tunisino decide una stretta sull'export, minancciando di bloccare le licenze di esportazione a chi vende a meno di 3,5 euro/kg, ecco che la Commissione europea fa orecchie da mercante all'interrogazione di Dario Nardella
11 dicembre 2025 | 15:00 | Alberto Grimelli
L'arca olearia
Le prospettive dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati
L’indagine ha confermato l’interesse dei produttori per i vini no alcol, con oltre il 60% degli intervistati propenso a introdurre questo tipo di produzione. L’elemento che maggiormente influenza l’intenzione di produrre vini dealcolati è rappresentato dalle aspettative dei vantaggi che ne possono derivare
11 dicembre 2025 | 14:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o RegistratiUgo Agostini
04 maggio 2019 ore 12:03Buongiorno, il mio amico Granieri lo sa che l'olio Italiano mediamente è quello che ha i parametri più alti rispetto a Spagna, Portogallo, Tunisia ecc... non sarebbe meglio allora proporre un olio di alta qualità come IGP e DOP controllato veramente e non venduto a 4 euro come fanno certi Organismi Cooperative legati proprio a certe Organizzazioni ????? Senza polemica ma quello che spesso sembra facile poi diventa difficile specialmente per noi Italiani ....sarebbe un discorso troppo lungo !!!!
Vincenzo Fiore
04 maggio 2019 ore 12:28Hai perfettamente ragione! Sono un produttore pugliese di olio evo biologico certificato ed è sconcertante il fatto che “certe organizzazioni” ti mettano alle strette e ti costringano a vendere il tuo prodotto ad un prezzo stracciato, favorendo il commercio di olio standardizzato a discapito di produttori ,come me, che vorrebbero vedersi ripagati tanti anni di sacrifici!! Io finché posso resisto.
Frank Geffers
05 maggio 2019 ore 14:05Sono un piccolo produttore Toscano e negli ultimi anni mi sono concentrato sopra tutto su quanto necessario per produrre un olio EVO di qualità. Solo adesso mi sto interessando alla "politica" che sta intorno all'olio EVO e questo per le stesse motivazioni che qui ha addotto Vincenzo Fiore: tanto lavoro, tanti sacrifici e poche remunerazioni.
Mi sembra evidente che le organizzazioni internazionali - COI in primis - hanno l'interesse di tutelare "oli dolci". Loro, infatti, devono tenere in considerazione gli interessi di tutti i loro "associati". Questo però contrasta clamorosamente con gli interessi della filiera olivicola italiana che possono riassumersi in linea di massima con questi due criteri: "poco ma buono". La domanda quindi è questa: Il COI sarà mai in grado di tutelare l'olio EVO italiano? Come dice qui Ugo Agostini: abbiamo gli IGP (sopratutto quello Toscano) e i DOP. Ci siamo quindi già autoimposti dei disciplinari imponendo agli aderenti criteri di qualità molto elevati. Non sarebbe meglio investire in un attività di marketing che promuova questi prodotti - non i singoli DOP o IGP ma le due categorie come tali - sia in Italia che all'estero? Spingiamo in quella direzione e non avremo più bisogno di intervenire presso il COI per fare approvare criteri di qualità che i seri produttori italiani già soddisfano semplicemente perchè il loro obiettivo è produrre qualità. "Io finchè posso resisto" non è una frase che vogliamo sentire dire ai produttori italiani.
cari saluti,
Frank Geffers