L'arca olearia 01/06/2018

I claim salutistici per l'olio extra vergine d'oliva, tra presente e futuro

I claim salutistici per l'olio extra vergine d'oliva, tra presente e futuro

Ecco come è nato il claim salutistico sui polifenoli dell'olio extra vergine d'oliva, ma non è l'unica proposta arrivata all'Efsa. Cosa è possibile fare dunque nel futuro per sfruttare a pieno le potenzialità dei claim salutistici nel settore olivicolo oleario?


“I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo” è il claim salutistico di tipo funzionale sui polifenoli dell’olio di oliva. Si applica a quei prodotti che assicurino una concentrazione di 5 mg di fenoli bioattivi in 20 g di olio d’oliva.

Quando è possibile applicarlo senza incorrere nel rischio di sanzioni?
È necessario che la concentrazione di bio-fenoli nel prodotto sia ≥ 250 mg/kg (polifenoli totali almeno ≥ 300 mg/kg) fino al termine minimo di conservazione, periodo entro il quale gli oli di oliva vergini mantengono le loro proprietà specifiche della categoria merceologica in adeguate condizioni di conservazione. Essendo molecole che vanno incontro a naturali reazioni di ossidazioni, il contenuto di bio-fenoli iniziale, indispensabile per garantire la validità del claim per almeno 18 mesi dalla data di imbottigliamento, dovrebbe essere almeno pari al doppio della quantità minima necessaria.

Cosa scrivere in etichetta?
I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo - 20 g di olio (2 cucchiai) al giorno consumati a crudo nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano consentono di ottenere l’effetto benefico indicato.

Cosa significa esattamente il claim?
I lipidi ematici sono le lipoporoteine che nel gergo comune prendono il nome di colesterolo buono (lipoproteine ad alta densità - HDL) e colestrolo cattivo (lipoproteine a bassa densità - LDL). Entrambe le molecole sono necessarie per lo svolgimento di attività fisiologiche. Per esempio, le LDL sono fondamentali per distribuire il colesterolo alle cellule. Se però a causa di stress ossidativi causati da agenti ossidanti come i radicali liberi, vanno incontro a modificazioni strutturali, LDL diventa capace di infiltrarsi sulle pareti dei grossi vasi arteriosi creando ostruzioni. In sintesi LDL integro è utile, mentre LDL ossidato è pericoloso per il rischio di ictus e infarto. I polifenoli proteggono le lipoproteine dall’ossidazione e di conseguenza svolgono un’azione preventiva a livello cardio-vascolare.

Perché il claim può essere utile sul piano commerciale?
Al contrario di quanto si crede non tutti gli extravergini fanno bene in egual misura. Alcuni fanno più bene di altri, in particolare quegli oli ricchi di polifenoli. È interessante notare che non più del 10% degli oli imbottigliati reperibili nel mercato ha un contenuto fenolico idoneo all’applicazione del claim. Il claim dei polifenoli si presta, dunque, ad essere uno strumento legislativo utile alla segmentazione della categoria dell’extravergine d’oliva, consentendo al consumatore di riconoscere nell’olio che riporta l’indicazione salutistica approvata dall’EFSA (European Food Safety Authority), la gamma più elevata, “l’alta qualità”, all’interno della categoria merceologica dell’extravergine. Considerato che l'attuale classificazione merceologica degli oli di oliva, concepita nel 1991, è obsoleta ed inadeguata a descrivere in maniera opportuna le differenze qualitative dei prodotti presenti sul mercato, il claim dei polifenoli rappresenta, di fatto, uno strumento di differenziazione utile al consumatore per attribuire al prodotto un premium prize.
Perché l’UE con il supporto dell’EFSA ha ritenuto necessario emanare una legislazione sui claim nutrizionali e salutistici?
Perché le caratteristiche nutrizionali e salutistiche sono una leva di marketing importante per le aziende del settore agro-alimentari e potrebbero prestarsi a divenire, se non verificate, messaggi fuorvianti ed ingannevoli. L’EFSA dispone di panel specifici di esperti che di volta in volta sono chiamati ad esprimere un parere scientifico sulle proposte di claim pervenute.
Perché i claim, in particolare quello dei polifenoli, stentano ad affermarsi nel settore olivicolooleario?
Nonostante l’ampia gamma di vantaggi derivanti dall’uso dei claim, pochi produttori o aziende di commercializzazione, a distanza di 5 anni dalla pubblicazione del decreto legislativo, hanno sfruttato questo strumento. Molto criticato è il linguaggio applicato che sembra poco diretto ed immediato. Accanto a questo ostacolo linguistico c’è poi un ostacolo tecnico: la mancanza di un metodo ufficiale di analisi a tutela del produttore che l’ha impiegato, in caso di verifica da parte degli organi di controllo e di contestazione.

Come è nato il claim dei polifenoli?
L'impiego di indicazioni nutrizionali e sulla salute è permesso soltanto se si è dimostrato che la presenza di una determinata sostanza a un effetto nutrizionale o fisiologico benefico, sulla base di dati scientifici generalmente accettati. Questa sostanza deve essere contenuta nel prodotto finale in una quantità significativa, tale da produrre l'effetto nutrizionale o fisiologico indicato, sulla base di dati scientifici generalmente accettati, e si trova in una forma utilizzabile dall'organismo. Inoltre la quantità del prodotto deve essere tale da poter essere ragionevolmente consumata fornendo una quantità significativa della sostanza cui si riferisce l'indicazione.
Da tali premesse si evince che l’EFSA esprime un parere sulla indicazione salutistica proposta. La questione risiede dunque nella capacità dei proponenti (che possono essere aziende, associazioni di produttori, consorzi o altri soggetti operanti nella filiera) di formulare correttamente la proposta, supportandola da un robusto dossier scientifico. Le richieste di autorizzazione devono riferirsi a nutrienti ben caratterizzati e sostenute da adeguate dati scientifici dimostrativi della relazione fra ingestione ed effetto positive asserito.
Nella documentazione vi devono essere i dati necessari per dimostrare:
1. La caratterizzazione dell’alimento e dei suoi costituenti importanti per l’indicazione in modo che sia possibile verificare successivamente che il prodotto sul mercato sia effettivamente quello che è stato autorizzato a beneficiare dell’indicazione;
2. Il ruolo benefico per la salute umana;
3. La relazione causa-effetto fra alimento e beneficio;
4. La quantità di alimento necessaria per ottenere l’effetto indicato;
5. La rappresentatività della popolazione bersaglio
E’ anche necessario dimostrare che si sono presi in esame tutti dati scientifici disponibili e non solo quelli favorevoli.
Le indicazioni sulla salute che sono in possesso dei requisiti previsti sono autorizzati con appositi Regolamenti della Commissione, sentiti l’EFSA ed il Comitato Permanente per la Catena Alimentare e la Salute Animale, mentre quelli che non soddisfano i requisiti necessari sono respinti con lo stesso strumento.
Il claim dei polifenoli approvato ad oggi è l’unico “sopravvissuto” al vaglio del gruppo di esperti EFSA… ma non è l’unico possibile.

Ma il claim dei polifenoli è l’unica proposta pervenuta all’EFSA?
Assolutamente no. Decine di proposte di claim salutistici per l’olio extravergine di oliva o un suo componente sono pervenute e sono state respinte perché il dossier di accompagnamento non soddisfaceva i requisiti necessari alla sua approvazione. Di seguito riportiamo esempi di richieste e pareri espressi dal panel di valutazione:
L’olio di oliva mantiene normale la concentrazione ematica del colesterolo LDL: sulla base dei dati presentati il panel conclude che una chiara relazione causa/effetto non è stata dimostrata.
L’olio di oliva mantiene normale la concentrazione ematica del colesterolo HDL: sulla base dei dati presentati il panel conclude che una chiara relazione causa/effetto non è stata dimostrata.
L’olio di oliva mantiene normale la concentrazione ematica dei trigliceridi: sulla base dei dati presentati il panel conclude che una chiara relazione causa/effetto non è stata dimostrata.
I polifenoli dell’olio di oliva proteggono le lipoproteine LDL dal danno ossidativo: sulla base dei dati presentati il panel conclude che una chiara relazione causa/effetto non è stata dimostrata.
I polifenoli dell’olio di oliva mantengono normale la pressione sanguigna: sulla base dei dati presentati il panel conclude che una chiara relazione causa/effetto non è stata dimostrata tra il consumo di polifenoli (da olive, olio e foglie) standardizzato rispetto al contenuto di idrossitirosolo e suoi derivati (ad esempio oleuropeina e tirosolo)  e il mantenimento della pressione sanguigna normale.
I polifenoli dell’olio di oliva possiedono attività anti-infiammatoria: Il gruppo di esperti scientifici ritiene che la riduzione dell'infiammazione nel contesto di malattie come l'osteoartrite o l'artrite reumatoide sia un obiettivo terapeutico per il trattamento della malattia e non sia conforme ai criteri stabiliti dal regolamento (CE) n. 1924/2006..
I polifenoli dell’olio di oliva possono aiutare a mantenere una normale funzione del tratto gastrointestinale: l'effetto dichiarato non è sufficientemente definito. Il gruppo di esperti osservache nelle informazioni fornite sono stati menzionati diversi effetti benefici sulla salute, ma non è stato possibile stabilire l’effetto specifico oggetto della richiesta, pertanto il gruppo di esperti conclude che l'effetto dichiarato è generico e non specifico e non si riferisce a nessuna delle indicazioni sulla salute specifiche richieste dal regolamento (CE) n. 1924/2006.

La lista è lunga e non finisce qui. Cosa è possibile fare dunque nel futuro per sfruttare a pieno le potenzialità dei claim salutistici nel settore olivicolo oleario?
La risposta è semplice. Occorre rimboccarsi le maniche e creare una rete di esperti proponenti che sia multidisciplinare e che abbia in se chi è in grado di caratterizzare in maniera precisa l’alimento (agronomi e tecnologi alimentari), il processo di trasformazione (ingegneri), le molecole responsabili dell’effetto benefico (chimici degli alimenti), la relazione causa/effetto (medici) e supporti la formulazione di un claim efficace a livello di marketing (economisti). Con questo spirito è nato il progetto COMPETiTiVE - finanziato da AGER - Fondazioni in Rete per la Ricerca Agroalimentare.
COMPETiTiVE è un progetto a carattere interdisciplinare, finalizzato al conseguimento di risultati in grado di incidere a breve termine sulla quantità, sulla qualità e sulla valorizzazione dell’olio extra vergine di oliva italiano, a partire dalla produzione della materia prima. La partnership comprende numerose competenze incluse arboricoltura, scienze e tecnologie alimentari, economia agraria, chimica organica, farmaceutica e degli alimenti, medicina, ingegneria meccanica e dell’informazione, neuromarketing, diritto agrario e tributario. L’approccio metodologico di multidisciplinarietà, prevede l'integrazione delle conoscenze e dei metodi provenienti da diverse discipline, con una vera e propria sintesi di approcci, contaminazione di conoscenze e generazione di innovazioni. Il progetto COMPETiTiVE mira a:
1. Incrementare la competitività del settore olivicolo oleario italiano promuovendo strategie per il miglioramento della qualità del prodotto, in particolare sotto il profilo salutistico.
2. Diffondere la conoscenza dei claim salutistici quali strumenti di marketing e di segmentazione della categoria commerciale extra vergine.
3. Raccogliere e disseminare Best Practices di campo e di frantoio trasferendo in maniera efficace le conoscenze scientifiche già capitalizzate dal mondo accademico.
4. Offrire strumenti di conoscenza burocratici e legislativi per la corretta applicazione dei claim.
5. Creare un software open access per previsione della validità dei claim durante la shelf life del prodotto.
6. Generare nuove conoscenze nel settore oleario dal punto di vista analitico, nutraceutico e medico.
7. Ottimizzare e diffondere nuove tecnologie di processo finalizzate ad incrementare e preservare le sostanze con comprovata azione salutistica in tutte le fasi del processo di produzione e commercializzazione.
8. formulare e proporre nuovi claim a supporto del settore olivicolo oleario validati da indagini di mercato preventive.

di Maria Lisa Clodoveo

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Commenti 1

stefano petrucci
stefano petrucci
02 giugno 2018 ore 19:11

Quando un consumatore del mio olio ha letto in etichetta “I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo” mi ha detto: non è che fa male io mi fido di te. Morale se i CLAIM riescono a comunicare al consumatore allora mettiamoli oppure meglio non mettere nulla