L'arca olearia

La corsa verso l'olio extra vergine di oliva a 2,99 euro al litro

Dalle offerte a 3,99 euro/litro a quelle a 2,99 euro/litro il passo rischia di essere fin troppo breve. La carrellata delle promozioni e offerte speciali nel mezzo della campagna olearia è impressionante. Con prezzi all'ingrosso che difficilmente sono scesi sotto i 3,7 euro/kg, è guerra all'ultimo centesimo di euro

12 gennaio 2018 | Alberto Grimelli

Quando il prezzo minimo all'ingrosso, tra settembre e ottobre, era di 3,9-4 euro/kg (3,6 euro/litro minimo), ecco uscire i primi oli extra vergini di oliva a 3,99 euro/litro a scaffale.
A inaugurare le offerte nel mezzo della campagna olearia sono stati Cirio (l'unico che ha dichiarato il sottocosto) e Farchioni, a breve distanza è arrivato il Primadonna di Lidl. Prezzo abbastanza simile, 3,98 euro al litro per Costanza alla Coop. E' subito quindi stato un fiorire di promozioni a 3,99 euro/litro in tutte le insegne della GDO.
A battere tutti, però, è stato Arioli a 2,99 euro/litro, in offerta natalizia alla Conad.
Insomma, è tornata la guerra all'ultimo centesimo per l'olio extra vergine di oliva, con offerte che non sempre si riescono a giustificare sul piano economico, a meno che si tratti di sottocosto non dichiarati.

Ricordiamo che le vendite sottocosto, nel corso della campagna olearia, sono di fatto vietate (articolo 11 legge n. 9/2013, legge Mongiello) e pertanto occorre capire se i 3,99 euro/litro comportavano un pareggio dei costi, almeno per l'imbottigliatore.
Ammettendo il più basso prezzo di approvvigionamento, 3,9 euro/kg per olio spagnolo o tunisino, si ha un prezzo al litro pari a 3,6 euro/litro, considerando che un chilogrammo di olio corrisponde a 1,08 litri.
Da 3,6 euro/litro, dunque, partiamo per ricostruire il costo industriale.
Ai 3,6 euro/litro devono essere aggiunti i costi di trasporto e le perdite per morchie, filtrazioni, travasi. Complessivamente ne valutiamo l'incidenza nel 3% totale, ovvero 10 centesimi.
Il prezzo, prima dell'imbottigliamento, diventa di 3,7 euro/litro.
A questi vanno aggiunti 20-25 centesimi di euro per l'imbottigliamento (comprensivo del materiale).
Si ha quindi un costo di 3,90-3,95 euro/litro.
A questi andrebbero aggiunti i costi di trasporto e logistica fino al centro di distribuzione della GDO, per circa 5-10 centesimi al litro.
Abbiamo quindi un costo industriale che oscilla dai 3,95 ai 4,05 euro al litro.
A questo costo va aggiunta l'Iva (4%) di 16 centesimi.
Quindi il costo finale è di 4,11 – 4,21 euro/litro.
Questo dovrebbe quindi essere il prezzo finale, in fattura, dell'olio venduto alla GDO.
Nella migliore delle ipotesi, quindi, abbiamo un prezzo di 12 centesimi di euro superiore a quello di uscita al pubblico (sottocosto), discrepanza spesso colmata grazie a qualche magia contabile, tipo extra sconti dai fornitori dei servizi di trasporto e per il materiale di imbottigliamento da ascrivere a quel lotto o specifica fornitura.
Tutto legale, o quasi, nel senso che non vengono nemmeno conteggiati i costi aziendali (personale, ammortamenti per fabbricati e attrezzature, spese promozionali e commerciali...) che provocherebbero un ulteriore innalzamento del prezzo di almeno 20-30 centesimi di euro.
Insomma, l'olio extra vergine di oliva non poteva arrivare ai centri di distribuzione della GDO a meno di 4,31-4,5 euro/litro, però è arrivato a 3,99 euro/litro con un rispetto formale, ma non sostanziale, della legge.

Questo per gli oli usciti all'inizio della campagna olearia.
Poi il prezzo, in Spagna e Tunisia, è sceso a 3,7 euro/kg circa, fino agli attuale 3,5 euro/kg dell'olio tunisino.
Nulla che giustifichi, neanche lontanamente, un prezzo al pubblico di 2,99 euro/litro dell'incredibile promozione natalizia Conad.

Dopo due anni di relativa quiete, con offerte speciali piuttosto limitate, è tornato prepotentemente il tempo dei saldi per l'olio extra vergine di oliva.
Come accaduto a ottobre/novembre, con le prime offerte che hanno segnato la via, ponendo i 3,99 euro/litro come prezzo di riferimento per le promozioni dell'extra vergine, il rischio è una corsa al ribasso i cui effetti deleteri abbiamo già visto negli anni passati.
L'unica speranza è che l'Arioli a 2,99 euro/litro sia stato un fuoco di paglia. Voi ci credete?

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Filtrazione dell'olio extravergine di oliva: l'influenza su umidità e fenoli

Oltre a proteggere l'olio extravergine d'oliva dal degrado chimico riducendo il contenuto di acqua, la fase di filtrazione lo rende più brillante per l'accettazione da parte dei consumatori. Il contenuto dei diversi composti fenolici durante la filtrazione differisce per ogni famiglia

07 dicembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

Ecco come migliorare la stabilità dell'olio extravergine di oliva direttamente in frantoio

L'esposizione all'ossigeno porta a un numero più elevato di perossido, antiossidanti ridotti e un insorgenza più rapida dell'inrancidimento a causa dell'ossidazione di acidi grassi insaturi. Ecco come usare intelligentemente l'azoto in frantoio

06 dicembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

La differente resistenza alla siccità di quattro cultivar di olivo

Esiste un forte legame tra architettura idraulica e prestazioni fisiologiche dell'olivo. Alcune varietà mostrano un approccio conservativo mentre altre sostengono più fotosintesi e crescita vegetativa. Ecco perchè e quali cultivar sono più resistenti di altre alla siccità

05 dicembre 2025 | 15:45

L'arca olearia

Distinguere le caratteristiche varietali dell'olio extravergine di oliva grazie ai composti volatili

Le proporzioni delle categorie di composti volatili hanno mostrato differenze significative tra i diversi oli monovarietali. Ecco quale è la varietà con la più grande varietà di composti volatili fra Arbquina, Arbosana, Koroneiki, Picual, Frantoio e Coratina

05 dicembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

Ecco come l'olivo può diventare tollerante a Xylella fastidiosa: il caso Cellina di Nardò

L'architettura idraulica dello xilema, con il diametro dei vasi, la frequenza, la lunghezza, la disposizione dei condotti non solo regola l'efficienza idraulica ma consente all'olivo di tollerare meglio le infezioni da Xylella fastidiosa

05 dicembre 2025 | 14:30

L'arca olearia

Il dolce amaro del migliore olio extravergine di oliva italiano

L’amaro è un sapore tipico dell’età adulta perché in questo modo si ha avuto tempo per imparare a distinguere, specie noi assaggiatori di olio extravergine di oliva, aggiungo io, tra un amaro “buono” e uno cattivo, ovvero un “amaro medicinale”

05 dicembre 2025 | 13:00 | Giulio Scatolini

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Giuseppe Russo

30 gennaio 2018 ore 11:49

Sul piano giuridico la politica dei prezzi dell'olio d'oliva della GDO viaggia all'estremo limite tra legalità e criminalità. Sul piano reale i suoi risvolti sono fatali per i piccoli olivicoltori, e per la biodiversità in generale. A quando una legge efficace sulla responsabilità sociale d'impresa che metta un freno al business dei Grandi Delitti Organizzati? A quando una politica di sensibilizzazione dell'"olio buono" su scala internazionale? Noi nel nostro piccolo lo stiamo facendo, ma siamo un bruscolino in un ingranaggio ben poco oliato.