L'arca olearia

L'incognita prezzi dell'olio d'oliva congela operatori e contratti

Tutti in attesa delle prime frangiture e dei primi contratti, anche se la situazione di mercato sarà realmente chiara solo alla fine di novembre. Tra stock ai minimi e forniture da soddisfare, si intravedono già i primi rincari per la nuova campagna olearia

20 settembre 2017 | T N

La scommessa dei grandi operatori e industrie olearie è arrivare all'inizio della campagna olearia spagnola, tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre, con almeno 150 mila tonnellate di giacenze.

L'obiettivo è ambizioso considerando che gli stock totali a fine agosto ammontavano a 390 mila tonnellate secondo le prime proiezioni del Ministero dell'agricoltura iberico, con quindi vendite per sole 90 mila tonnellate nel mese di agosto.

Restano comunque altri tre mesi in cui i consumi, tradizionalmente, sono destinati ad aumentare. Con vendite pari a giugno e luglio (103 mila tonnellate rispettivamente), le giacenze dovrebbero ridursi a fine novembre a 80 mila tonnellate, appena sufficienti a garantire la copertura tra una campagna e l'altra.

C'è quindi tensione nel mondo dei grandi operatori e dell'industria olearia, fatto che sta portando a un congelamento di nuovi contratti, anche per calmierare i prezzi.

Sul fronte della produzione, l'attesa prevalente è sulla raccolta, sulla conferma delle previsioni e soprattutto sulle rese. In una campagna olearia difficile, rese troppo basse potrebbero indurre uno slittamento del periodo di raccolta, almeno in Spagna, con tensioni sui listini.

A fronte della possibilità di ulteriori lievi flessioni nelle prossime settimane è probabile una fiammata tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quando i primi oli della nuova campagna saranno effettivamente disponibili e quando verranno ricercati per le promozioni sull'”olio novello” nella Grande Distribuzione.

Diverso il caso dei piccoli operatori, frantoi e imbottigliatori che stanno cercando di accaparrarsi le migliori produzioni, scontrandosi però con quotazioni piuttosto elevate. Senza dover ricorrere ai commercianti di olive, le contrattazioni dirette, in particolare per la Peranzana e la Coratina (irrigue e nelle migliori condizioni fitosanitarie), indicano quotazioni di 80-100 euro/quintale franco azienda. In Grecia, gli operatori che si affacciano nell'area di Creta si sentono chiedere prezzi di 4,6-4,8 euro/kg per bloccare la produzione futura, previ standard di qualità definiti.

Le prime indicazioni, quindi, indicano livelli di prezzi non dissimili da quelli dell'avvio della scorsa campagna olearia, anche se le rese, in Italia e in Spagna, saranno molto importanti per definire il trend delle quotazioni.

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