L'arca olearia

Ogni secondo si piantano nel mondo dieci nuovi alberi di olivo ed i consumi di olio di oliva salgono

L'amore per l'olivo e l'olio d'oliva non conosce più confini. Il comparto crescerà nei numeri, specie in nuovi areali, tra cui il Sud America e la Cina. La famiglia degli oli d'oliva rappresenta solo l'1,7% del consumo globale di grassi, con un consumo pro-capite annuo di soli 420 grammi

25 novembre 2016 | Antonio G. Lauro

L'olivo, pianta dalla forte “personalità”, è allevata dall'uomo da circa seimila anni ed oggi coinvolge circa il 90% dei Paesi che circondano il bacino del mar Mediterraneo, area in cui vi sono condizioni climatiche particolarmente favorevoli, con inverni miti ed estati calde e asciutte, che hanno consentito all'olivo di ambientarsi e svilupparsi al meglio.

Lentamente, ma inesorabilmente, l'olivicoltura nel mondo si espande, al punto che solo negli ultimi 19 mesi, ben otto nuovi paesi hanno cominciato ad investire nel settore (Uzbekistán, Azerbaijan, El Salvador, Etiopia, Kuwait, Macedonia, Bulgaria e Yemen) portando il numero totale di paesi produttori a 56.

Così ogni anno, si aggiungono 154.000 nuovi ettari di olivetati, che corrispondono a dieci nuovi alberi di olivo al secondo, che portano la superficie mondiale investita ad olivo a superare i 10 milioni di ettari.

Gli stati europei con le maggiori superfici investite ad olivo sono: la Spagna, l'Italia, la Grecia ed il Portogallo. Seguono la Francia, i paesi dei Balcani e Malta.

La Turchia, i paesi della costa africana che si affaccia sul Mediterraneo (Tunisia, Marocco, Libia ed Algeria), e quelli più ad Est (Siria, Cipro, Israele, Palestina, Libano e Giordania), completano questa lunga lista mediterranea.

Altre limitate coltivazioni si trovano oltre oceano lungo le calde coste degli Stati Uniti, nell'America Meridionale (Argentina, Cile, Brasile ed Uruguay su tutte), Australia, Sud Africa, e da qualche anno, anche la Cina.

Ed il futuro?

Uno studio internazionale, promosso da GEA, rivela come siano già 56 i paesi produttori di olio d'oliva e prevede che il settore cresca inesorabilmente nel corso dei prossimi quattro anni.

Allo stato attuale, si produce nel mondo una media di 3,1 milioni di tonnellate di olio di oliva, con una crescita annua del 3,1% (13% negli ultimi quattro anni), che consente di prevedere di raggiungere, nel 2020, i 4,1 milioni di tonnellate.

Ma l’olio da olive piace sempre più. Infatti, vi è una crescita dei consumi, negli ultimi quattro anni, pari al 13,4%, e si stima che questi cresceranno fino a 2,9 milioni di tonnellate di olio di oliva, grazie anche all’ingressi di dieci nuovi paesi consumatori, che portano il numero totale dei paesi “innamorati” dell’olio da olive a quota 174.

E seppur l’olio d'oliva rappresenta solo l'1,7% del consumo globale di grassi, con un consumo pro-capite annuo di soli 420 grammi, il potenziale di crescita è alto.

Infatti, poiché la maggior parte del consumo è fortemente sostenuto dai paesi produttori (83% della popolazione mondiale), che hanno un consumo medio annuo di circa 10 chilogrammi di olio di oliva per persona (con punte nell’isola greca di Creta che sfiorano i 32 kg), non è forse questo un motivo molto forte ed il fattore chiave per auspicare l’aumento dei territori olivetati?

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Le molecole chiave che danno il sentore di muffa e riscaldo-morchia all'olio di oliva

Entrambi i difetti sensoriali potrebbero essere discriminati con successo dagli oli extravergini di oliva per mezzo di un'analisi molecolare. Ecco la correlazione tra la concentrazioni di due composti volatili e le intensità dei difetti

17 novembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

Aumentare l’efficienza di estrazione in frantoio e la resa in olio: trucchi e segreti

La resa in olio al frantoio dipende dall’efficienza di estrazione che può variare dal 78 al 91% a seconda delle regolazioni delle macchine. Ecco quali sono i fattori che possono più incidere sula resa e come intervenire

17 novembre 2025 | 11:00

L'arca olearia

Effetti della gestione del terreno sul deflusso, erosione e proprietà del suolo in oliveto

Un confronto tra tre sistemi di gestione del suolo in ragione dei tassi di precipitazioni, deflusso e perdita del suolo in un oliveto. Il risultato peggiore si ha con l'uso intensivo di erbicidi per lasciare il suolo nudo

16 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'inerbimento dell'oliveto: chiave per il controllo dei parassiti dell'olivo

L'attuazione di un buon inerbimento dovrebbe essere focalizzato, tra gli altri obiettivi, sul controllo fitosanitario, modificando il microclima del suolo, riducendo le oscillazioni termiche e l'umidità relativa, che ostacola lo sviluppo della mosca dell'olivo

15 novembre 2025 | 12:00

L'arca olearia

L'olio venduto a scaffale è davvero extravergine di oliva? Gli oli a basso costo spesso provengono da processi di produzione meno controllati

Se non c’è fiducia del consumatore l’unico motivo di guida diventa il prezzo a scaffale. La tensione di un continuo ribasso dei prezzi dell’olio extravergine di oliva porta a ridurre la qualità, intrinseca e percepita. Una spirale senza fine e un disallineamento tra le aspettative dei consumatori e la qualità effettiva del prodotto

14 novembre 2025 | 17:30

L'arca olearia

Oliveto superintensivo: quando conviene e quando no

La vera incognita nella proposta di produzione olivicola superintensiva è la capacità di raggiungere il pieno potenziale produttivo degli alberi per un periodo di tempo sufficientemente lungo. L’analisi tecnico-agronomica deve precedere quella economica

14 novembre 2025 | 15:00