L'arca olearia
100 mila euro di guadagno ogni 300 quintali di falso olio d'oliva Made in Italy importato
Nel servizio sull'extra vergine andato in onda su La7 molti traffici illeciti noti e qualche novità, L'Agenzia delle Dogane denuncia l'impossibilità di eseguire controlli nei tempi decisi dalla legge
23 marzo 2015 | T N
Alla trasmissione La Gabbia di La7 è andato in onda un interessante reportage sull'olio extra vergine d'oliva italiano tarocco. Il falso Made in Italy.
Il tema della contraffazione in ambito oleario è stato trattato più volte su queste pagine. La speculazione a danno dei piccoli produttori salentini che erano inferociti di fronte alle telecamere, i controlli dell'Icqrf al porto di Livorno, qualche dichiarazione “sbarazzina” di camionisti e addetti ai lavori. Film già visti e già sentiti, come pure l'evocazione di nomi geografici più o meno noti, come toscano.
Molte aziende, come confermato dal presidente del Consorzio Igp Toscano, Fabrizio Filippi, a Il Tirreno, inseguono una ragione sociale con domicilio fiscale nella regione.
Una ragione di business che viene illustrata in chiari e semplici parole da Giovanni Melcarne, presidente del Consorzio Terra d'Otranto. Per ogni 300 quintali di olio importato dalla Grecia, a 3 euro al chilo, si guadagnano 100 mila euro, rivendendolo, ingannevolmente, come Made in Italy a 6,5 euro/kg. Un bel business quest'anno con la differenza prezzo tra l'olio italiano e quelli greci e spagnoli che non è più di qualche centesimo o decina di centesimi ma di 3-3,5 euro/kg a causa della pessima campagna olearia italiana.
Teatro Naturale aveva già denunciato da tempo il rischio che, a fronte di una produzione drammaticamente bassa, aumentasse il rischio di contraffazioni e frodi nel settore.
Quello che non ci aspettavamo era la triangolazione dell'olio di oliva. Dalla Tunisia passa in Portogallo, viene miscelato con olio locale, viaggia verso la Spagna e arriva in Italia come olio comunitario.
Il rischio di un aumento delle triangolazioni, con il boom produttivo tunisino, è confermato anche da Rocco Burdo, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che fuori onda, dice all'intervistatore che, purtroppo, l'Agenzia non ha gli strumenti di controllo poiché è obbligata, da una legge, a chiudere la pratica di controllo entro tre giorni, una tempistica impossibile quando c'è un campionamento e la necessità di un'analisi.
C'è olio e olio, lo abbiamo sempre detto, e mai come quest'anno è necessario diffidare delle super offerte e super promozioni.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"
09 agosto 2025 | 11:00
L'arca olearia
Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media
08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa
L'arca olearia
I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale
08 agosto 2025 | 16:00
L'arca olearia
Le risposte fisiologiche e biochimiche delle olive all’infezione da Colletotrichum

I marcatori di stress ossidativi (MDA, H 2 O 22) hanno rivelato risposte distinte alla difesa. I livelli di clorofilla, carotenoidi e zucchero variavano da cultivar e specie di agenti patogeni
08 agosto 2025 | 15:00
L'arca olearia
La dinamica di raffreddamento superficiale nelle olive utilizzando l'imaging termico

La temperatura del raccolto è un fattore determinante per la qualità dell'olio d'oliva. Quando le olive arrivano al frantoio con elevate temperature, il calore aggiuntivo generato durante la frangitura e la gramolazione può spingere le temperature della frutta oltre le soglie note per innescare difetti di fermentazione e sensoriali
08 agosto 2025 | 14:00
L'arca olearia
I frantoi italiani rimangono solo una ispirazione dal passato?

La voglia di innovazione e di conquista dei mercati oggi non ha più sede in Italia ma, forse, in Turchia. Haus è partita alla conquista del mercato oleario nazionale “e ci crediamo fortemente”
08 agosto 2025 | 11:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati