L'arca olearia

Non sarà un'annata a cinque stelle per l'olio extra vergine d'oliva italiano

Poco ma buono? Forse. Troppi problemi per l'olivicoltura italiana in un'annata dalle molte criticità. Non c'è solo la mosca olearia a condizionare la futura qualità olearia. Anche la recrudescenza di funghi e batteri avrà delle conseguenze

05 settembre 2014 | Alberto Grimelli

Occorre aver il coraggio di affermare che non sarà un'annata memorabile per l'olio extra vergine italiano, né sotto il profilo quantitativo né sotto quello qualitativo.

Sono in corso le ricognizioni nei vari territori e presto potremo fornirvi, come ogni anno, le previsioni produttive di Teatro Naturale sulla campagna olearia, nel nostro Paese e nella restante parte del bacino del Mediterraneo.

Oggi però è utile sottolineare, perchè in parte c'è ancora tempo per rimediare, i problemi qualitativi a cui si andrà incontro, in molte parti d'Italia, in particolare quelle più colpite dal maltempo.

Gli attacchi di mosca olearia non hanno risparmiato nessuna area italiana e almeno un trattamento è stato effettuato praticamente in ogni dove. Anche nel Sud, laddove generalmente Bactrocera oleae si fa vedere solo da settembre si è dovuto intervenire per superamento della soglia già tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto. Altrove la situazione viene definita addirittura disastrosa, come nel Garda bresciano. Secondo quanto riportato da Bresciaoggi “la situazione grave al punto tale che non si parla ormai come negli scorsi anni di percentuali di olive colpite, ma di un autentico flagello che sta devastando gran parte delle drupe”. Una situazione, però, comune a molte altre parti del centro nord. Non è raro trovare zone dove si è già arrivati ad effettuare, nei giorni scorsi, il terzo trattamento contro la mosca delle olive che ha iniziato ad attaccare già dalla fine di giugno, quando le olive erano poco più grandi di un grano di pepe. A destare allarme il fatto che molti olivicoltori, per lo scarso carico produttivo di alcune aree, come il Chianti in Toscana o il Caninese nel Lazio, abbiano rinunciato ai trattamenti in questo modo creando un incubatore naturale in grado di incrementare la popolazione di Bactrocera oleae in un'annata già difficile. E proprio in questi giorni la mosca delle olive sta tornando particolarmente aggressiva sui litorali, adriatici e tirrenici, con olive che vengono infestate anche da 5-6 uova vitali contemporaneamente.
Una situazione grave poiché, anche quando l'olivicoltore scrupoloso effettua i trattamenti tempestivamente, le zone necrotizzate, laddove è avvenuta la deposizione sono ormai tanto numerose da ridurre la superficie fotosintetizzante e attiva dell'oliva. Si tratta, è vero, di poca cosa rispetto all'accumulo dovuto al trasporto linfatico ma alcuni soluti non arricchiranno il profilo dell'extra vergine, oltre al fatto che le necrosi possono essere facilmente infettate da funghi e batteri.

Non è un caso che, a seguito di un'estate particolarmente piovosa e umida, si sia assistito a una recrudescenza di attacchi di lebbra dell'olivo, di occhio di pavone e di rogna anche sulle drupe, con sintomi che erano quasi sconosciuti ai tecnici più giovani. Le zone attaccate da batteri e funghi, quando particolarmente estese, possono anche portare a difetti organolettici nell'olio.

A questo scenario si aggiungono gli eventi meteo eccezionali che hanno colpito il nord in luglio e agosto e attualmente si sono spostati al Sud, sul Gargano e nella zona di Monopoli. Ci sono stati segnalate diverse grandinate, localizzate in microaree del paese, che, oltre ad aver fatto cadere molte olive hanno segnato le altre. Le ferite aperte, in presenza di abbondante acqua, sono molto esposte al rischio di infezioni batteriche e fungine.

L'Italia olivicola è stata martoriata da una serie di fattori, con molte concause, che ci fanno dire che, in media, non si avrà un'annata a cinque stelle per l'olio extra vergine italiano anche se sappiamo che vi sono intere regioni, come la Sicilia, che non sono state particolarmente colpite da fenomeni avversi.

Nel complesso, per salvaguardare la qualità, occorrerà non solo trattare tempestivamente contro la mosca delle olive ma anche, dopo un sopralluogo in campo, prevedere dei trattamenti rameici in settembre contro funghi e batteri che potrebbero diffondersi e far scadere la qualità dell'olio. Mai quanto quest'anno la qualità è dipendente da una buona difesa fitosanitaria ed è nelle mani degli olivicoltori e dei tecnici sul territorio.

 

Foto: Bresciaoggi.it

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Oltre al caolino c'è di più: luso di talco e attapulgite per prevenire gli stress sull'olivo

Le argille mostrano una elevata trasmissione di radiazioni fotosinteticamente attive (PAR), mentre riflettono le radiazioni ultraviolette e infrarosse. Ciò riduce l'accumulo di calore e i danni solari alle foglie e alle olive. Un confronto tra caolino, talco e attapulgite

22 novembre 2025 | 10:00

L'arca olearia

L'irrigazione dell'olivo su suolo sassoso aumenta le dimensioni, il peso delle olive e la resa in olio

La produzione delle olive per albero è influenzata da diversi regimi di irrigazione, ma esiste una variabilità che non è chiaramente correlata alla quantità di acqua applicata tra i trattamenti di irrigazione. Maggiori correlazioni col carico produttivo dell'olivo

21 novembre 2025 | 16:00

L'arca olearia

Mitigare l'effetto delle gelate leggere sui composti fenolici e volatili nell'olio extravergine di oliva

Un gelo meteorologico è definito come la temperatura dell'aria a 1,50 metro dal terreno che scende a un valore inferiore o uguale al punto di congelamento dell'acqua a 0 °C, indipendentemente dalla sua durata o intensità. L'effetto sulle olive e la qualità dell'olio e gli interventi agronomici per mitigare gli effetti di un gelo moderato

21 novembre 2025 | 15:00

L'arca olearia

La verità sull’utilizzo di enzimi in frantoio: l’aumento delle rese e l’impatto sulla qualità dell’olio di oliva

Le olive con livelli di umidità superiori al 52% contribuiscono alla formazione di paste difficili che obbligato ad aumento delle temperature e dei tempi di gramolazione. L’uso di enzimi può aiutare con un aumento della resa industriale del processo di estrazione dell'olio d’oliva

21 novembre 2025 | 14:00

L'arca olearia

Il naso elettronico per scoprire le adulterazioni dell'olio di oliva

Nelle aziende e in GDO sono necessari metodi di screening strumentale rapidi e non distruttivi. In caso di adulterazione, la discriminazione basata su naso elettronico è emersa dal 20% di olio di girasole aggiunto

21 novembre 2025 | 13:00

L'arca olearia

L’effetto del freddo sulle olive e l’influenza sulla qualità dell’olio extravergine di oliva

Arriva un’ondata polare sull’Italia e non sarà necessariamente un male per la raccolta delle olive. Temperature moderatamente fredde possono favorire la disidratazione dell’oliva e l’attivazione degli enzimi della via della lipossigenasi in frantoio. Attenti però a temperature di pochi gradi sopra lo zero

21 novembre 2025 | 09:00

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati