L'arca olearia

Perchè l'olio d'oliva non piace più?

In sette grandi paesi, che sono anche mercati di riferimento, diminuisce l'export di olio d'oliva del 7,7% in sei mesi. Tutto questo mentre la produzione mondiale è data dal Coi in crescita del 28%, per merito soprattutto della campagna record in Spagna

17 giugno 2014 | T N

Nel corso della XXII sessione straordinaria del Coi sono stati aggiornati anche le previsioni sulla produzione olearia mondiale.

La produzione olio di oliva nel 2013/14 dovrebbe essere il 28% in più rispetto al 2012/13, soprattutto a causa della maggiore produzione nei paesi europei che nel loro insieme crescono del 62%.
La Spagna è la principale forza trainante di questa crescita dell'UE, con una produzione di 1.770.000 t (+187%). Atteso anche un aumento della produzione in Portogallo che dovrebbe raggiungere le 90 mila tonnellate (+52). In discesa del 16% la produzione invece in Italia, prevista a 350 mila tonnellate. In Grecia, a causa delle avverse condizioni meteo, la produzione dovrebbe scendere del 63% e attestarsi a 135 mila tonnellate.

Guardando al consumo, l'aumento maggiore è previsto per i paesi dell'Unione europea, mentre sull'export emergono segnali allarmanti.

Tra ottobre 2013 e marzo 2014, ovvero nei primi sei mesi della campagna 2013/14 anno, il commercio di oli di oliva e di sansa di oliva sono diminuite complessivamente del 7,7% in sette importanti paesi consumatori: Australia, Brasile, Canada, Cina, Giappone, Russia , Usa. Le importazioni in questi paesi sono passate da 301mila a 277mila tonnellate.

Se consideriamo i singoli paesi, le importazioni sono aumentate in Russia (+6%) e in Giappone (+2%), ma sono diminuite in Cina (-28%), Brasile (-12%), Australia (-9%), Canada (-8%) e la Stati Uniti (-7%).

Per i primi cinque mesi della stagione (ottobre 2013-febbraio 2014) il Coi segnala un aumento del 3% degli acquisti intra-UE e un calo del 34% delle importazioni provenienti da paesi terzi rispetto allo stesso periodo della campagna precedente. Questo calo delle importazioni extra-UE sembra logico, data la buona produzione per la Spagna.

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