L'arca olearia

Estirpazione di olivi per Xylella fastidiosa, ora indagherà la procura di Lecce

La notizia dei primi 100 olivi estirpati per contenere il contagio ha suscitato molto clamore sul web. In molti non hanno compreso urgenza del provvedimento. Dopo tre esposti sarà Elsa Valeria Mignone ad indagare

22 maggio 2014 | T N

A poco più di un mese dalla decisione, che ha lasciato sorpresi i più di estirpare 104 olivi secolari, nelle aree di Surbo, Trepuzzi, Galatina e Sternatia, la procura di Lecce, dopo avere ricevuto tre esposti, ha deciso di aprire un'indagine.

Surreale la prima ipotesi di reato che ipotizza che il batterio sia stato introdotto nel corso di un convegno internazionale tenuto a Bari nel 2010 e organizzato da Cost 873. Vero è che all'epoca furono portati da ricercatori alcuni campioni di batterio per condurre delle sperimentazioni ma ci sembra alquanto fantasiosa l'ipotesi che questo batterio sia riuscito ad “evadere” dai laboratori e a provocare, nel giro di soli due anni, un'epidemia tanto estesa (8000 ettari), tra l'altro a più di 200 chilometri dalla sede del convegno. Come se tra Bari e provincia non ci fossero olivi...

Decisamente più interessante capire, magari con l'aiuto della magistratura, come vengono prese le decisioni in merito all'epidemia nella Regione Puglia. Stando a un comunicato, “si dovrà prendere una decisione su cosa si dovrà fare nella zona gallipolina. Sul versante jonico del leccese, infatti, la questione appare assai più intricata e ci vorrà più tempo per venirne a capo. Per questo motivo, quindi, il dibattito è stato rimandato e ci si è indirizzati su una zona apparentemente meno allarmante.”

Perchè estirpare sole 100 piante (decine di migliaia quelle coinvolte) in una zona “meno allarmante”, lasciando intoccata da mesi la situazione nella zona rossa più a rischio?

Qualche dubbio anche sulla pratica messa in atto: “durante la potatura ci sarà l’obbligo di lasciare sul posto i tranci fino al completo essiccamento, periodo che durerà complessivamente cinque – sei mesi circa.” Perchè non bruciarli, azzerando effettivamente il rischio di contagio?

Altre domande poi riguardano la gestione della crisi, anche a livello tecnico-scientifico. Qualche mese fa il sottosegretario Castiglione aveva chiesto che fosse coinvolto anche il CRA, Centro per la ricerca in agricoltura. Altre Università ed Enti di ricerca, a quanto ci risulta, hanno offerto la propria collaborazione. A gestire l'emergenza, però, sono solo l'Osservatorio fitopatologico regionale e l'Università di Bari. La stessa Università di Lecce, pure centro di ricerca più vicino alla zona dell'epidemia, è ai margini.

Chi gestisce i fondi destinati a fronteggiare l'emergenza Xylella fastidiosa?

Troppe domande attendono una risposta. Sarà anche per questa ragione che il procuratore Elsa Valeria Mignone non si è fatta convincere dalle spiegazioni e rassicurazioni dei competenti uffici regionali. Secondo quanto riportato da Repubblica, “gli uomini della Forestale, coordinati dall'ispettore Antonio Panzera, nei giorni scorsi hanno acquisito la documentazione ritenuta necessaria presso l'Osservatorio Fitosanitario regionale ed hanno effettuato sopralluoghi nella zona rossa di Gallipoli e in quella colpita dai recenti tagli di alberi. Nei prossimi giorni il pm nominerà un pool di consulenti (biologi e fitopatologi) al fine di verificare la correttezza delle analisi sulle piante, effettuate nello scorso autunno dall'Università di Bari.”

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Nuovi attrattivi alimentari per migliorare l'efficienza della cattura massale contro la mosca dell'olivo

L'attrattiva delle esche alimentari per la cattura massale è altamente variabile e la loro performance relativa è influenzata da molti fattori. L'uso di attrattivi a base di farina d'insetti hanno catturato un numero significativamente più elevato di adulti di mosca dell'olivo

13 giugno 2025 | 16:00

L'arca olearia

Gli effetti della concimazione fogliare con biostimolanti organici sull'olivo

Questi biostimolanti, che generalmente comprendono peptidi, aminoacidi, polisaccaridi, acidi umici, sono direttamente assorbiti dalle piante, migliorando così la nutrizione minerale della pianta e aumentando la qualità e la produttività, anche sull'olivo

13 giugno 2025 | 15:00

L'arca olearia

Riconoscere l'origine dell'olio extravergine di oliva: un confronto tra isotopi stabili e sesquiterpene

Poiché il paese di origine influenza in modo significativo le preferenze dei consumatori sull'olio extravergine, ha un impatto sul prezzo di mercato, in particolare in Italia. Dare certezze attraverso analisi che stabiliscano l'origine in maniera certa è una priorità

13 giugno 2025 | 14:00

L'arca olearia

Stress idrico dell'olivo: meglio la pacciamatura organica dei teli in plastica

Lo stress da stress da siccità ha ritardato significativamente i parametri di crescita, ma l'accumulo di materia secca delle olive ha indicato il comportamento opposto. L'uso di pacciamature naturali è un buon modo per superare lo stress da siccità

11 giugno 2025 | 15:00

L'arca olearia

La lebbra dell’olivo: riconoscere i sintomi sul fiore e frutto

Le infezioni che causano lebbra dell’olivo possono interessare anche i fiori. Nessuna differenza tra le specie Colletotrichum, ad eccezione di C. theobromicola, che ha causato la maggiore gravità nella fase di olive verdi

10 giugno 2025 | 14:00

L'arca olearia

Usare l'azoto in frantoio per migliorare la durata degli oli extravergine di oliva

Occorre ottimizzare l’utilizzo del gas inerte esaminando gli effetti dell’insufflazione, su decanter e separatore verticale, rispetto a un sistema senza l'uso di azoto in linea

10 giugno 2025 | 12:00